Capitolo 25

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LA FAMIGLIA DI JACK

<<Jack? Stiamo prendendo l'autostrada?>>

<<Sì, casa mia si trova a circa un chilometro di autostrada>>

<<Avrei paura a farmi la strada in bicicletta>>
<<Ecco perché i miei nonni non andavano al paesello in bicicletta>>

<<Oh, capisco>>

Mi incupisco al pensiero delle difficoltà che avrò per andare al paesello. Vivere lì era il sogno della mia vita. È un po' dura staccarmici ma va bene, il sogno di vivere con il mio Jack era un sogno così bello da non poter neanche sperare di realizzare.

<<Ecco, qui c'è il cancello>>

<<Bene, siamo arrivati allora>>
<<Non proprio>>

La mia faccia è un grosso punto interrogativo e Jack prosegue spiegandomi <<il cancello sta qui, ma la casa sta esattamente a un chilometro da qui. Abbiamo un grande giardino>>

<<Oh, non avevo mai visto un giardino così grande>>

<<Ci sta pure un piccolo fiume, eccolo>>

Vedo una struttura strana, sembra un ponte levatoio e più che un piccolo fiume sembra un fossato come quello attorno ai castelli medievali.

<<Jack? Non è che vivi in un castello feudale, vero? Ti prego dimmi di no>>

<<Posso tranquillamente dirti di no, visto le modifiche e le ristrutturazioni che abbiamo fatto al castello originario>>

<<Cavolo Jack, questo è un ponte levatoio!>>

<<Non preoccuparti, è finto. È solo decorativo>>

<<Ma mi stai sul serio portando a vivere in un castello?>>

<<Sarebbe più opportuno chiamarla reggia. Non potrai dire di non avere spazio per te stessa. Siamo arrivati>>

È un castello, modernizzato, ma comunque un castello. Questo mi affascina e mi rattrista allo stesso momento, mi fa sentire quanta distanza sociale ci sia fra me e Jack. L'ansia di non piacere ai suoi sta aumentando a dismisura. Io sono quella che ha vissuto anche in case diroccate con un topo a farmi compagnia ogni notte, a pensarci bene forse era più di uno. Ma non è questo il punto. Non sono adatta a stare con Jack.

<<Giulia che ti succede, sei pallida, stai bene?>>

<<Odio come il mio corpo manifesta subito ogni mio stato d'animo, adesso sono brutta? Sono ancora presentabile?>>
<<Che stai dicendo? Calmati>>

<<Non mi sento pronta ad entrare Jack, non ce la faccio a conoscere i tuoi>>
<<Tranquilla, ci sono io con te, facciamo prima un giro per il giardino?>>

<<Sì per favore>>

Andiamo a passeggiare e Jack mi racconta degli aneddoti per ogni scultura che incontriamo, sembra un giardino delle favole, ci sta perfino un labirinto.

<<Entriamo a nasconderci nel labirinto?>> chiedo.

<<Va bene, perché no? Ti lascerò fare strada, chissà se riesci ad uscirne>>

<<Però così non facciamo tardi per la cena?>>

<<Sì, faremo un po' tardi>>

<<Allora non possiamo>>

<<Possiamo anche arrivare tardi a cena>>

<<Non è il caso di arrivare tardi al primo incontro>>
<<Giulia, mi dici cosa c'è che non va? Sei incoerente>>

Gli Ostacoli Del CuoreWhere stories live. Discover now