Capitolo 13

1 0 0
                                    

UN NUOVO AMICO

Si mangia! Finite le riprese, vanno tutti a struccarsi e a mangiare qualche stuzzichino dal buffet precedentemente preparato. Mentre Jack va a struccarsi, mi si avvicina Daniel e mi chiede se voglio vedere il book fotografico. Accetto volentieri e mi conduce verso un monitor.
<<Gli effetti speciali sono bellissimi, non sembra proprio di essere state scattate sul palcoscenico>> dico a Daniel, ma mi volto e con me e Daniel a guardare sta anche il fotografo.
<<Grazie. Ma devo dire che non è difficile lavorare con Jack e Daniele, vedi l'espressione su questa foto? Come Daniele esprime la sua anima tormentata?>> mi chiede indicando e ingrandendo sul primo piano del diavolo.
<<Sembra davvero una creatura immortale>> confermo.
<<Non ho apportato nessun ritocco sul suo viso, se non solo per le luci>>
<<Chissà cosa si prova a farsi fotografare, entrare nel personaggio>>
<<Vuoi provare?>> chiede Daniele arrivato all'improvviso da dietro le mie spalle ancora vestito da diavolo.
<<Mi piacerebbe fotografarti>> afferma il fotografo.
Io guardo con un grosso punto interrogativo sulla faccia, mi volto verso Daniel essendo lui l'unico che conosco.
<<Non preoccuparti se non sei professionale, a Luigi piace fare foto per gioco ed è molto bravo a guidare i suoi modelli, penso che potresti divertirti>> mi incoraggia anche lui.
<<Allora non posso farmi sfuggire questa occasione>> rispondo.
Non ho mai fatto nulla di simile, al massimo ho posato per le foto tessere. Quindi non ho nessuna esperienza. Immagino non si aspettano nulla da me.
<<Andiamo sul palco>> mi invita Luigi.
Fortunatamente nessuno ci presta attenzione, sono tutti indaffarati a mangiare, a parlare con il regista, a montare e smontare le inquadrature delle scene girate poco prima e molti sono già andati a casa.
<<Aspetta Luigi, dammi 5 minuti, voglio truccarla un po'>> interrompe Daniele, il diavolo.
Mi prende per il polso e mi fa sedere su una sedia. Mi prende il viso tra le mani.
<<Non mi piace essere osservata così tanto>>
<<Fai la brava e non muoverti>> mi azzittisce lui.
Forse dovrei ascoltarlo, più sto ferma e meno tempo ci vorrà per truccarmi. Avrei tante cose da dire ma non posso parlare. È un truccatore o un modello? Perché si interessa a me?
<<Sono proprio curioso di vederti posare. Sei bellissima, mi piaci, diventiamo amici>>
Faccio per parlare ma lui mi ricorda di non muovermi. Quindi decide lui da solo se diventare amici o meno.
<<Se non vuoi diventare mia amica allora ti corteggerò per farti diventare la mia donna e vista la situazione ingarbugliata con Jack penso che la miglior cosa sia che noi due diventiamo amici. Chiudi gli occhi>>
Obbedisco e si mette a truccarmi gli occhi.
<<Aprili, bene, un altro po' e abbiamo finito. Guardami>>
È davvero molto bello, ma il mio cuore non batte come invece fa sempre quando gli occhi di Jack mi catturano. Daniele è molto affascinante ed è anche astuto, aspetto che lo rende ancora più accattivante.
<<Abbiamo finito, quindi amici?>> e mi porge la mano.
<<Perché no? Amici. Io sono Giulia, tu presumo ti chiami Daniele>>
<<Ecco perché mi piaci, non serve ripetere con te. Andiamo Luigi ci aspetta>>

Salgo sul palco, mi sento molto tesa. Anche se nessuno bada a me oltre a Luigi e Daniele, non salgo su un palco dai tempi delle elementari per le recite scolastiche e il piccolo palco della scuola non è nulla in confronto a questo.
Luigi se ne accorge subito.
<<Giulia giusto?>>
<<Sì, mi chiamo Giulia>>
<<Bene, hai visto le foto prima?>>
<<Sì>>
<<Quindi sai dove ti trovi?>>
<<Non proprio>>
<<Sei ad una festa in cui ti stai annoiando e qualcosa da fuori ti richiama>>
Mi guardo intorno ma non capisco.
<<Daniele potresti avvicinare il piedistallo sul quale sta il profumo?>>
Daniele esegue senza parlare.
<<Mi dispiace, non credo di essere capace>> affermo imbarazzata.
<<Non preoccuparti Giulia, so che non hai nessuna esperienza. Iniziamo con cose semplici. Guarda il profumo, ti senti attratta da esso>>
Mi immagino come se al posto del profumo ci fosse il mio Jack, quello dei miei sogni. Sto ferma, mi volto verso il profumo e lo guardo come se guardassi il mio Jack.
<<Perfetto così, sentiti libera di muoverti>>
Allungo un braccio con sguardo incantato, proprio come se ci fosse il mio Jack ed io non riuscissi a discernere il sogno dalla realtà. Mi immergo nel sogno, perdendo il contatto con l'ambiente circostante al di fuori di quel palco. Esiste solo la voce guida di Luigi. Lentamente mi avvicino al profumo e lo sfioro delicatamente con la paura che se lo toccassi potrebbe svanire. Il profumo adesso è solo un profumo, lascio andare via il mio inafferrabile Jack. Il profumo diventa l'oggetto della mia curiosità. Mi sento molto più rilassata. Il profumo è una boccettina trasparente, un po' allungata, per metà brillante tendente al bianco con un un'ala d'angelo che ne avvolge la metà brillante, l'altra metà invece è oscurante tendente al nero e ha incastonata un'ala da diavolo che ne avvolge la metà opaca.
<<Tocca l'ala del diavolo Giulia>>
Lentamente avvicino un dito all'ala e la sfioro da su fino alla punta.
Sul palco arriva Daniele che entrato nel suo personaggio incute un certo timore.
<<È apparso improvvisamente il diavolo racchiuso nel profumo>>
La voce guida mi ricorda che adesso il mio nuovo amico non è Daniele ma il diavolo. Guardo stupida e impaurita. Ecco cosa si intende con l'entrare nel personaggio. Mi sta piacendo, io non sono io.
<<Sei una ragazza annoiata da una delle solite feste, e sei curiosa. Il diavolo ti spaventa ma ti incuriosisce e ti attrae con il suo fascino>>
Ecco chi sono. Dopo un attimo di esitazione, il diavolo allunga un braccio verso me, come a chiedermi di prendere la sua mano. Mi avvicino spinta dall'attrazione per il suo fascino, cosa non difficile da immaginare visto quanto il diavolo in questione sia naturalmente affascinante. Ora mi guarda come se mi volesse ipnotizzare e comandare a suo piacere. Mi avvicino quindi come fossi ipnotizzata, mi guarda con serietà e un pizzico di curiosità.
Gli sono molto vicina adesso, lo guardo dritto negli occhi. Iniziamo una battaglia di sguardi a chi cede per primo. Resisto ma il diavolo non ci sta, quindi improvvisamente mi afferra per un fianco e mi attira a sé. Vuole distrarmi per farmi abbassare lo sguardo, ora i nostri visi sono così vicini che posso sentire il suo respiro.
Vuole predominare ed io sono lì, preda del suo potere. Abbasso gli occhi e lui sfoggia un sorriso sinistro, come a gustarsi la vittoria. Ma la Giulia che è in me, non ci sta a farsi beffeggiare, quindi vado in contrattacco. È ora di conquistare e sottomettere il diavolo. Allungo una mano e gli tocco la spalla, sfiorandolo appena, scendo giù per l'avambraccio e poi passo al suo fianco, mentre ritorno a catturare il suo sguardo. L'altra mano invece l'appoggio sul suo petto e salgo fino alla guancia. Con fare seducente, affondo lievemente le unghie sul fianco per procurargli un brivido, sta volta devo vincere io la guerra degli sguardi. Questo mio gesto lo fa sussultare ma non abbastanza per distogliere lo sguardo dai miei occhi, che ora sono divertiti perché hanno trovato qualcosa di interessante durante una noiosa festa.
Mi metto in punta di piedi per essere ancora più vicino al suo viso, dischiudo le labbra come se volessi baciarlo, questo dovrebbe distrarlo e infatti funziona. Distoglie lo sguardo che va a finire sulle mie labbra. Uso questo attimo di debolezza per predominare su di lui. Lo spingo, allontanandolo. Lui con maestria fa finta di cadere in ginocchio. Ora il suo sguardo è feroce. Devo dominarlo prima che reagisca. Alzo una gamba e metto il piede sulla sua spalla mantenendo così la distanza. Il diavolo sembra sorpreso, guarda verso il mio piede. Gli serve un attimo per riprendersi e capire che fare. Sorride perché sottomettermi al suo potere malefico sta diventando una sfida sempre più allettante. Mi tocca il piede e riaggancia lo sguardo per un'altra guerra, mi fa una lunga carezza che parte dal piede e sale sempre più su sulla mia gamba, fino a scoprire parte della mia coscia, cogliendomi imbarazzata ne approfitta per alzarsi e prevalere su di me, mi si avvicina ancora più minaccioso e malvagio di prima, indietreggio, fino ad arrivare a una roccia della scenografia. Qui, sono senza scampo. Il diavolo lo sa e per farmi sentire ancora più sua prigioniera, batte una mano sulla roccia a pochi centimetri dal mio viso, io distolgo lo sguardo per posarlo sul suo braccio che mi barra la strada per un eventuale fuga laterale. Lui usa l'altra mano per sollevarmi il mento, per riscattare il suo premio. Non ho vie di scampo, non posso fare altro che sottomettermi al suo potere, quindi chiudo gli occhi in segno di sconfitta.

Li riapro e torno alla realtà.
<<Ottimo Giulia, sei stata bravissima>> afferma Luigi con un gran sorriso.
Guardo Daniele e scoppio a ridere. Mi sento proprio allegra. Ora che sono tornata alla realtà mi rendo conto che quella ragazza non ero io, ho solo impersonato un personaggio.
<<Ti sei divertita così tanto?>> mi chiede Daniele mentre mi aiuta a scendere dal palco.
<<Certo, è stato troppo ridicolo>>
Si avvicina anche Jack che fino a quel momento non avevo notato, immersa com'ero nella mia sceneggiata. Alla sua vista il mio viso diventa ancora più allegro e mi tuffo davanti a lui ad afferrargli le mani.
<<Jack mi hai vista?>> chiedo euforica.
<<Certo, sei stata magnifica>>
<<È stato troppo divertente, hai visto com'ero seria sul palco?>>
<<Sei stata molto professionale>> interviene il fotografo.
<<Aveva un'ottima spalla>> si vanta Daniele.
Scoppiamo tutti in una risata collettiva.
<<Vado a struccarmi e a togliere queste maledette ali, accidenti se pesano, quando mi hai spinto stavo per cadere sul serio>> mi rimprovera Daniele e va verso i camerini.
<<Giulia, ti farò avere le foto poi, attraverso Jack, ok?>>
<<Certo, belle o brutte, mi sono divertita a posare per te, grazie mille per l'occasione che mi hai offerto>>
<<Grazie a te, mi sono divertito anch'io, pensavo di doverti guidare tutto il tempo come faccio con le modelle e invece sei subito entrata nella parte e hai preso iniziative molto interessanti. Hai un talento innato>>
<<Adesso esageri, non ho mai avuto nessuna esperienza del genere>>
<<Non hai mai recitato?>> mi chiede Luigi.
<<La recita scolastica, quando avevo otto anni, sul palco della scuola dove facevo un fiore che doveva solo oscillare, si può contare come recitazione?>>
<<Ahahah, decisamente no>>
<<Quello è il massimo della mia esperienza, non mi diedero neanche una battuta>>
<<Non saresti interessata a entrare nel mondo dello spettacolo?>>
<<Assolutamente no>>
<<Perché?>>
<<Non fa per me>>
<<Non sembra proprio, visto la tua capacità innata>>
<<Sono e voglio essere una persona troppo libera per potermi legare a una dieta e ad altri aspetti della mia vita che verrebbero violati>>
<<Dovresti per lo meno provare, prima di giudicare>>
<<Vero, magari un giorno ci proverò, ma se lo farò sarà solo per divertimento. Recitare non è una mia aspirazione>>
<<Capisco. Va bene, spero cambierai idea quando ti farò vedere le foto>>
<<Perché non le posso vedere adesso?>>
<<Perché devo prima lavorarle>>
<<Aspetterò di vederle>>
<<Vado a dire due cosette al regista>>
<<Ciao Luigi, e ancora grazie>>
<<Arrivederci>>

Io e Jack ci avviciniamo al tavolo degli spuntini. Jack mi sta sempre vicino, e cerca di prendersi cura di me al meglio. Esagera quando tenta di imboccarmi.
<<Jack, dovresti smetterla di trattarmi come se non avessi le mani>>
<<Non riesco a non essere preoccupato per te>>
<<Mi dispiace di averti fatto preoccupare, pensi che sia stata male di mia spontanea volontà?>>
<<No, non ti sto incolpando, qui l'unico ad avere delle colpe sono io. Sarei dovuto essere più attento, non avrei dovuto farti soffrire così tanto>>
<<Ne riparleremo a casa Jack, qui non è il momento e neanche il luogo adatto>>
Si avvicina Daniel, a dimostrazione di ciò che avevo appena finito di dire.
<<Come stai Giulia?>>
<<Come puoi vedere, in ottima forma>>
<<Ho visto che ti sei divertita a farti fotografare, se vuoi posso occuparmi io di tutti gli aspetti burocratici della cosa>>
<<Aspetti burocratici? Non era solo per divertimento?>>
<<Sì ma anche se per divertimento, sono stati usati il palco, la location, la macchina fotografica, le luci, e varie altre cose della troupe. Più tardi verrai anche pagata>>
<<Oh, davvero?>>
<<Certo, ovviamente non riceverai la stessa paga di Jack, non sarà una grossa cifra, ma è pur sempre qualcosa che deve essere regolamentata>>
<<Allora mi affido a te Daniel, sei l'unico che conosco qui a parte Jack e lui si fida di te, quindi mi fido anch'io>>
<<Benissimo, me ne occuperò io>>
<<Grazie mille, io non saprei da dove iniziarci>>
<<Non è nulla per me, ormai sono diversi anni che mi prendo cura di queste cose per Jack>>

Jack, che si era allontanato per riempire due piatti di ogni prelibatezza del buffet, si avvicina proprio quando Daniel si sta allontanando.
<<Ti va di parlare di Daniele?>> mi chiede Jack curioso e penso ancora mosso dalla gelosia.
<<Parlate di me?>> chiede Daniele che spunta da dietro Jack con il suo piatto quasi vuoto.
<<Esatto>> rispondo io.
Jack guarda male Daniele.
<<Che rapporto avete voi due?>> chiede Jack a me e a Daniele.
<<Siamo amici>> risponde prontamente Daniele.
<<Se non sbaglio, siete amici anche voi, no?>> chiedo io.
<<Sì, in un certo senso possiamo definirci amici>> risponde Jack.
<<Abbiamo in nostri alti e bassi, Jack è sempre così immaturo>> risponde Daniele mettendo un braccio sulla spalla di Jack che se la scrolla di dosso.
<<Ahahah, siete buffi>> rido in faccia a entrambi.
<<A Giulia non piace quando gli amici le stanno troppo vicini, quindi vedi di mantenere le dovute distanze o perderai la sua amicizia>> minaccia Jack rivolto a Daniele.
<<Jack, potresti nascondere un po' la tua gelosia? È imbarazzante>>
Io sto ad ascoltare mentre mangio, questo è un buon modo per conoscere un po' meglio il Jack modello, conoscere una parte del suo mondo.
<<Certo che sono geloso, io amo Giulia>>
<<L'abbiamo capito che la ami, e posso anche capire il perché>>
<<Che ne vuoi capire tu dell'amore?>>
<<Ma l'hai vista? È bella, intelligente, profonda, sa mettersi in gioco, divertente, insomma è viva. Giulia è la persona più viva che io abbia mai visto in questo ambiente>>
<<Tu non dovresti guardarla così tanto>>
<<Non è colpa mia se lei è così interessante>>
Continuano a dibattere come se io non fossi presente.
<<Sto cercando di costruire un rapporto serio e profondo con Giulia, spero che un giorno diventi mia moglie, quindi Daniele vedi di non interferire, fallo per me>>
<<Non lo faccio per te, ma Giulia merita tutto il mio rispetto, quindi se lei mi dirà di non provarci, io resterò al mio posto a prescindere da quello che potrei provare per lei>>
<<Guardate che sono qui>> interrompo, visto che è arrivata l'ora di dire la mia <<Daniele, tu sei mio amico da quanto? cinque minuti?>>
<<Esatto, vorrei capire che rapporto hai con Jack, abbiamo capito cosa prova lui, ma tu?>>
<<Ti spiego. Jack è entrato nella mia vita di punto in bianco, dichiarando di amarmi profondamente, secondo me si tratta di infatuazione ma lui dice di no, quindi per sfatare questa sua convinzione abbiamo fatto una scommessa. Io e Jack abbiamo deciso di vederci ogni giorno, per tutto il giorno, per un mese, entro il quale, se Jack continuerà a provare il profondo amore che dichiara allora non sarà infatuazione ma dovrò credergli, altrimenti Jack dovrà ammettere che non si tratta di amore ma di infatuazione, così come io credo>>
<<È ovvio che si tratti di infatuazione, se è entrato di punto in bianco così>>
<<Il tempo darà conferme o smentite>> interviene Jack
<<Esatto, quindi fino a fine della scommessa, sarò impegnata a stare con Jack>>
<<E quindi potrei provare a corteggiarti anch'io?>>
<<No, non mi va di avere più corteggiatori. Sto valutando Jack e devo dire che fino ad oggi credevo di essermi infatuata anch'io di lui, non credo si possa parlare di amore. Insomma al momento sono sentimentalmente incasinata con Jack, non avrei testa per altri corteggiatori e sinceramente mi sembra una gran cavolata che anche tu voglia corteggiarmi>>
<<Infatti non voglio corteggiarti, voglio essere tuo amico, voglio conoscerti, sei interessante e stuzzichi la mia curiosità. Non ho mai detto di volere una relazione sentimentale, che non sia affetto. Istintivamente sento di volerti bene, perché emani questa tenerezza mista a forza che ti rende affascinante. Non sono tipo da saltare a conclusioni affrettate, non ti conosco>>
<<Contento? Non ci devi provare, punto>> interviene Jack tagliando corto.
<<Voglio provare ad essere tuo amico Giulia, è raro trovare una persona come te, soprattutto in un ambiente come questo, non voglio lasciarmi sfuggire la possibilità di conoscerti. Mi permetterai quindi di costruire un rapporto d'amicizia con te?>>
<<Certo. Mi piaci, non ti trovo per nulla antipatico, capisco che la tua arroganza e atteggiamento da duro è solo per proteggerti dal clima superficiale che si respira qui>>
<<Ecco perché anche tu mi piaci, mi capisci anche se non ti ho ancora detto nulla di me>>
<<A me non piace il fatto che voi due vi piacete>> afferma l'immaturo Jack.
<<Non hai voce in capitolo>> gli ricorda Daniele.
<<Jack, cosa ti preoccupa?>> gli chiedo.
<<Conosco Daniele, lui è subdolo, arrogante, tratta le persone come giocattoli>>
<<Daniele non sta facendo nulla di tutto questo con me. Secondo te sono così stupida da non vedere e saper valutare da sola?>>
<<No, Giulia, ho sempre detto che sei intelligente>>
<<Allora lascia che sia io a valutare. Jack, non dovresti mai giudicare le persone dalle apparenze. Poco fa ho detto che l'arroganza di Daniele è dovuta a una forma di protezione da questo ambiente superficiale. Prima di giudicare prova a chiederti il perché una persona si sta comportando in quel modo, non puoi sapere cosa spinge una persona a comportarsi in un modo piuttosto che un altro se giudichi senza cercare di capire il perché. Puoi anche conoscere Daniele da dieci anni ma se non hai mai cercato di capirlo, in realtà non lo conosci affatto>>
<<Giulia, grazie>> dice Daniele con voce commossa e gli occhi lucidi e mi abbraccia brevemente.
Gli porgo la mano e gli chiedo <<amici?>>
Daniele afferra la mia mano <<amici, fino a quando lo vorrai>>

Jack sembra accettare la cosa, ogni tanto la gelosia continua ad accecarlo facendogli perdere di vista i valori dell'amicizia.
Continuiamo a chiacchierare, o meglio io assisto e i due continuano a battibeccare.
Dopo un po', è ora di tornare a casa. La stanchezza si fa sentire. Saluto Daniele al quale do il mio numero di telefono. Prendo Jack per mano, senza incrociare le dita, come si faceva da bambini con i propri compagni di classe quando ci facevano mettere in fila per due, e andiamo verso il suv.

Prendiamo posto esattamente come quando siamo arrivati: Daniele alla guida, Jack ed io dietro.
Jack continua a tenermi la mano, lo vedo tormentato dalle mille domande che vorrebbe farmi, le domande alle quali non vorrei rispondere ma che ho promesso avrei fatto, una volta arrivati a casa. Meglio alleggerire la tensione per rendere il viaggio più piacevole. Decido quindi di lasciare la mia mano tra le mani di Jack e inizio a chiacchierare con Daniele.
<<Non vedo l'ora di tornare a casa. È stata mezza giornata lunghissima>>
<<Papà mi ha detto di riportarti dritto dritto a casa senza deviazioni, dice che oggi devi solo riposare>>
<<Mi sento in forma>>
<<Dovresti dare retta a nostro padre. Potresti sentirti male improvvisamente>>
<<Giusto. Cambiando discorso, ti hanno dato la mia paga?>>
<<Sì, certo>> e mi porge una busta con scritto "Giulia".
Dentro ci sono duecento euro.
<<Questi soldi sono troppi>>
<<Quelli sono due spiccioli>>
<<Questo è un mio affitto>>
<<In questo mondo girano molti soldi, quindi qui sono due spiccioli>>
<<Ma non ho fatto nulla>>
<<Erano di più in realtà ma una parte sono serviti per un'assicurazione provvisoria per te, il tempo che sei salita sul palco>>
<<Grazie per esserti occupato di tutto>>
<<Te li sei meritati questi soldi>>
<<Non è vero>>
<<Anche se ti sei divertita non significa che non hai fatto nulla. Giovedì vedrai il risultato di ciò che hai fatto>>
<<Giovedì?>>
<<Luigi ha detto che mi farà avere le foto quel giorno>>
<<Chissà come verrò fuori>>
<<Per me sei sempre bellissima>> si intromette Jack che non manca occasione per ribadire il suo punto di vista su di me.
Con un'atmosfera più leggera, percorriamo il tragitto con chiacchiere riguardo ai costumi, alle prime impressioni, alla sceneggiatura per promuovere il profumo, alla bravura di Luigi e del regista.
Arriviamo a casa.
<<Jack, ricordati che Giulia deve riposare quindi non tormentarla, non vorrai farla stare di nuovo male>> raccomanda Daniel prima di andare.

Entriamo in casa, Puffy sta già dormendo sul letto. Ho ancora un po' di fame, quindi vado al piano superiore seguita da Jack.
<<Vuoi un po' di gelato?>> chiedo.
<<No grazie, troppe calorie>>
<<Allora lo mangio in vaschetta, tanto sta per finire>>
Mi siedo sul divano al suo fianco. Jack mi osserva senza parlare.
<<Lo vedo che mi guardi con occhi diversi>>
<<Non vedo i miei occhi, come ti guardo?>>
<<Mi guardi come se io fossi fatta di cristallo finissimo pronto ad andare in frantumi>>
<<Ti ho vista non respirare, sono ancora sconvolto>>
<<Lo capisco, ma ora sto bene, esattamente come ieri e gli altri giorni scorsi>>
<<Vorrei solo capire>>
<<Lo so, immagino come tu possa sentirti Jack. Sarai confuso, ti starai chiedendo cosa sia successo, lo vedo che sei irrequieto>>
<<Sto esattamente come hai appena detto con l'aggiunta di un velo di tristezza. Mi si stringe il cuore al ricordo di te che...>> mette le mani sul viso per nascondersi come a voler ricacciare indietro il singhiozzare del pianto che vorrebbe affacciarsi sul suo viso.
<<Jack, adesso sto bene, non è questo ciò che conta? Non sei felice che io sia ancora viva?>>
Alza di scatto la testa e mi guarda <<certo che lo sono>> dichiara e si avvicina per abbracciarmi forte.
Il suo abbraccio è sempre accompagnato dall'inconfondibile sensazione di benessere che mi regala una pace sconfinata. Il battito del mio cuore leggermente accelerato. Mi sento incredibilmente viva ogni volta che sono fra le sue braccia.
<<Jack, ti dispiacerebbe dormire con me questa notte?>>
Jack mi distacca per guardarmi negli occhi, è molto sorpreso.
<<Davvero vuoi fare questo grande passo con me?>>
<<Cos'hai capito?>> chiedo con forti dubbi sull'interpretazione di Jack riguardo alla mia richiesta.
<<Ti senti pronta a condividere con me...>>
<<Ho detto dormire, mica fare altro>>
<<Oh, sì, volentieri>> risponde Jack impacciato e imbarazzato per aver capito altro.

Andiamo quindi a letto, mi preparo per andare a dormire. Jack non ha vestiti comodi da mettere, quindi gli presto un paio di pantaloni da uomo che ho di riserva e rimane a dorso nudo.
Ci mettiamo sotto le lenzuola e mi accoccolo nel suo abbraccio. La situazione però si fa un po' troppo calda. Jack è bellissimo.
Mi stringe fra le sue braccia e le mie labbra quasi sfiorano la sua pelle fra la fine del collo e l'inizio del torace. Le sue labbra sfiorano la mia fronte.
Inizio a provare un forte desiderio di baciarlo, il mio cuore batte forte, troppo forte.
Non voglio rischiare di sentirmi di nuovo male quindi chiedo di cambiare posizione: gli volto le spalle e lui mi abbraccia da dietro, io uso il suo braccio come cuscino.
<<Adesso possiamo parlare?>> chiede Jack dopo aver sopportato una lunga attesa.
<<Jack, non è facile parlarti della mia salute. Ho paura che per sforzarmi di parlartene potrei sentirmi di nuovo male>>
<<Allora non parlarne, non sopporterei di vederti stare male ancora senza capire che sta succedendo e come aiutarti>>
<<Va bene allora se ne parliamo domani?>>
<<Certo, posso aspettare>>
<<Non ti farò aspettare molto, te lo prometto>>

Gli Ostacoli Del CuoreWhere stories live. Discover now