Capitolo 9

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IL PRIMO APPUNTAMENTO

Mal di testa. Sento delle mani su di me. Apro gli occhi di scatto e trovo Jack che ha una mano sul mio fianco. Faccio mente locale per capire cosa sia successo e mi torna tutto in mente. Non devo ubriacarmi più quando sono arrabbiata, sentenzio.
Dovrei svegliarlo? Mi giro verso lui e ogni volta che lo vedo dormire, non ho il cuore di destarlo. È decisamente troppo carino.
Puffy invece si sveglia e viene dai piedi del letto verso di me saltando su Jack, svegliandolo.
<<Buongiorno vampiro>> scherza lui mentre tiene gli occhi ancora chiusi.
<<Dimenticalo>>
<<Non posso, eri così...così...>>
<<Non provare a dirlo>> lo minaccio e divento rossa per l'imbarazzo.

Oggi è un altro giorno, come d'abitudine, mi alzo, preparo una torta e arrivano i bambini, Jack è tranquillo e finalmente si comporta abbastanza bene. Alterna i momenti in cui si avvicina tanto da sfiorarmi le mani a momenti in cui si allontana e mi osserva da lontano lasciandomi i miei spazi. Finalmente abbiamo trovato il giusto equilibrio.
Temo invece per la serata, oggi è serata serie TV e di sicuro verrà anche Andrea. Spero non succeda nulla di male. Decidiamo di mettere la TV in salotto e guardare la serie dentro casa perché durante il pomeriggio il sole era stato coperto da una grossa nuvola grigia e il meteo prevede pioggia che arriva non appena arrivano gli ospiti. Stavamo guardando Lucifer una serie TV che mi ha sorpresa per i suoi riferimenti biblici alternativi.
<<Buona sera>> salutiamo io e Jack.
<<Buona sera>> rispondono i ragazzi.

<<Buona sera bella donna>> mi saluta Andrea come suo solito, cosa che fa un po' digrignare i denti a Jack che in tutta risposta, da bravo primitivo, mi mette una mano sulla spalla dirigendomi così sul divano a due posti, a destra del divano centrale.
Giuliano prende posto con Cristina sull'altro divano a due posti e Paolo, Maria e Andrea rimangono in piedi, senza saper bene cosa fare perché siamo abituati a sederci in altri posti.
<<Giulia, non dovresti stare al centro per usare bene la tastiera e il mouse Wi-Fi?>> chiede Maria.
<<In effetti sì, mi verrebbe più comodo da lì>>
Quindi mi alzo e mi metto al centro del divano centrale quello da tre posti. Maria va quindi a sedersi al fianco di Jack e allungando una mano sulla gamba di Jack chiede <<se ti va potrei massaggiarti mentre guardiamo l'episodio>>
La gelosia mi avvampa e non riesco a nascondere la rabbia dal mio viso, fortunatamente avevamo già creato la luce soffusa in salotto, accendendo la luce della camera da letto.
<<No, grazie>> risponde Jack e si alza per venire a sedersi al mio fianco, cosa che mi rincuora e mi fa sentire bene, quindi Jack ricordava quello che gli avevo detto di provare quando Maria gli aveva massaggiato le spalle.
Paolo va a sedersi al fianco di Maria e Andrea quindi va a finire sull'unico posto libero rimasto, ovvero sull'altro mio fianco.
Voglio rassicurare Jack, non mi piace farlo sentire in ansia, quindi appena avviata la puntata, appoggio la testa sulla sua spalla. Visto che ho già dormito fra le sue braccia, non mi pesa il contatto fisico con lui anche in pubblico, purché non sia al centro delle attenzioni. Sicura di me, mi attorciglio al suo braccio fino a tenergli la mano con le nostre intrecciate.
Sento il battito del cuore di Jack tornare sereno e ci godiamo la serata che scorre tranquilla.
Andiamo a dormire ognuno a casa sua, cosa che vale anche per Jack. È importante tornare alla normalità.

Il giorno dopo, mi sveglio e mi ritrovo Jack seduto sul pouf con il mento appoggiato sulle mani intento ad osservarmi. Mi serve sempre un attimo per abituarmi a questa visione, prendendo poi atto di come sicuramente risulto trasandata io rispetto a questa bellezza che irradia luce propria.
<<Buongiorno Giulia>>
<<Buongiorno Jack>>
<<Oggi dovrei fare una cosa>>
<<Cosa?>>
<<Ho un impegno lavorativo>>
<<Capisco>>
<<Resto con te fino alle 15:00 poi verrà mio fratello a prendermi e con lui andrò a Roma, conto di tornare per le 20:00>>
<<Capisco>> ripeto.
<<Suvvia, non farmi questa faccia, devo partecipare a un meeting per chiudere un contratto per una pubblicità, quando inizierò a girare le scene, potrò portarti con me>>
<<Non sto dicendo nulla e non sto facendo nessuna faccia. Capisco che sia lavoro>> continuo con voce bassa e molto giù di corda, più di quanto vorrei mostrare.
<<Posso invitarti sta sera a un appuntamento?>>
La mia voce riprende subito vita.
<<Oggi è martedì, quindi posso accettare>>
<<Vengo a prenderti alle 20:00>>
<<Se per qualche motivo dovessi ritardare, avvisami>>
<<Non sono il tipo da rifare lo stesso errore due volte>>

È strano il pomeriggio senza Jack, anche i bambini mi chiedono di lui. La sua assenza si nota.
Finito di giocare con loro, mi annoio. Mi metto un po' a chattare su whatsapp nei vari gruppi, si chiacchiera del più e del meno, fino a quando Laura mi saluta:
"Ci vediamo sta sera da Gianni's Pizza"
"Sta sera ho un appuntamento con Jack, quindi credo non ci sarò" rispondo.
Sapevo che con questa notizia avrei suscitato l'interesse generale. Le ragazze entrano in modalità fatine di Cenerentola e iniziano a chiedermi che ho intenzione di indossare, che acconciatura, che scarpe, ecc.
Non avevo affatto pensato di farmi bella, quindi mi affido alle ragazze. Laura, Cristina, Martina e Sabrina si dividono i ruoli e si precipitano a casa mia per trasformarmi in una bellezza.
Vado a cercare nell'armadio un abitino rosso molto carino che risalta tutte le mie curve, con questo sarò uno schianto. L'avevo comprato ma non l' avevo mai indossato perché non avevo avuto un'occasione per farlo, solitamente preferisco abiti per nulla appariscenti.
Cristina mi presta delle scarpe con il tacco, le provo e traballo perché non sono abituata ai tacchi, quindi le ragazze mi allenano. Si prendono cura in tutto e per tutto di me, dai capelli, al trucco, agli accessori. Il tempo vola e si fanno presto le 20:00.
Jack arriva in auto, una coupè, parcheggia allo spiazzale di fronte casa mia e le ragazze si precipitano fuori per non farlo entrare. Lo trattengono mentre Laura mi dà gli ultimi ritocchi. Finalmente sono pronta e in uno stile assolutamente troppo teatrale per i miei gusti, le ragazze si dispongono ai lati del breve vialetto come fossero delle cameriere che fanno spazio alla signora di un castello.
Grazie al loro aiuto, mi sento bellissima ed entro nel personaggio. Avanzo con classe ed eleganza e Jack che nell'attesa stava chiacchierando con Alessio, rimane senza fiato.
Come sempre, è bellissimo anche lui, ma con quei pantaloni bianchi e camicia nera quasi del tutto aperta, è più affascinante che mai. Mi fa piacere che anche lui si sia dato da fare per farsi bello. Non è facile non rimanere incantanti davanti a questa visione.
Avanzo con piccoli passi, Jack mi viene incontro, mi porge una rosa, senza confezioni e senza spine, solo un'unica semplice rosa rossa. In un momento tanto azzeccato mi sembra la rosa più bella del mondo. È tutto assolutamente perfetto.
Accetto la rosa e Jack mi porge la mano <<mia signora>> saluta lui.
<<Jack>> riesco appena a pronunciare io, rapita dal suo fascino.
Mi scorta all'auto mentre le ragazze ci salutano con degli urletti ai quali non bado. Seduta sul sedile del passeggero accanto a Jack che guida, non mi sembra neanche vero. Jack avverte la mia tensione, quindi decide di spezzarla accendendo la radio. La musica aiuta a farmi sciogliere. Inizio a canticchiare e Jack con me sempre più forte finché non ci ritroviamo a cantare a squarciagola interpretando le canzoni nella maniera più fedele.
Mi sto divertendo molto. Io e Jack siamo perfettamente sincronizzati. La canzone Ti amo di Umberto Tozzi mi ha fatto battere il cuore, anche se solo per interpretare una canzone, ho detto a Jack "ti amo" per tutte le volte che la canzone lo ripete e tante altre volte lui ha cantato "ti amo" verso me. Sembro proprio una ragazzina enfatizzando così tanto questi piccoli gesti, forse perché non sono mai stata a un vero appuntamento con un corteggiatore. Nonostante la tensione iniziale, sono felice.
<<Dove stiamo andando?>> chiedo durante la pubblicità.
<<A Roma>>
<<Lo vedo, intendevo sapere un luogo più specifico>>
<<Hai fame?>>
<<Un po'>>
<<Ho prenotato al ristorante giapponese, vorrei farti assaggiare alcune cose>>
<<Sembra buono, mi piace il giapponese>>
<<Hai mai mangiato i takoyaki?>>
<<Non so cosa siano>>
<<Polpette di polipo>>
<<Credo di no>>
<<Non vedo l'ora di farteli assaggiare, sono il mio piatto preferito, non tutti i ristoranti giapponesi li fanno>>
<<Adesso son curiosa anch'io>>
Lungo il tragitto continuiamo a cantare completamente a nostro agio l'un l'altro, anche stonando, sbagliando qualche parola, incuranti di fare brutte figure: ormai abbiamo passato quella fase, adesso siamo più intimi.
Arrivati al ristorante, ritorniamo a comportarci come persone eleganti. Jack mi apre lo sportello dell'auto, mi scorta fino al ristorante dove poi entrambi veniamo accompagnati al tavolo riservato per noi. Ci sediamo, Jack sembra essere un cliente abituale.
<<Vieni spesso qui?>>
<<In realtà no, però penso mi conoscano>>
<<Sei così famoso?>>
<<La cameriera sta per venire a chiedermi un autografo>>
La cameriera si avvicina porgendoci il menù ma Jack non lo guarda e ordina per entrambi. Finito di annotare l'ordinazione, la giovane ragazza guarda verso me e poi verso Jack <<potrei avere un autografo?>>
<<Possiamo anche fare una foto se vuoi>> risponde Jack molto disponibile verso la sua fan.
Non credevo Jack fosse tanto famoso da avere addirittura dei fan. È proprio una sorpresa, sono abituata al Jack che viene a casa mia a giocare con i bambini del paesello. La sua popolarità in un piccolo ambiente come il nostro paesino è cosa facile da ottenere e non mi pesa, ma qui a Roma, fa tutto un altro effetto. Non so che sentimento dovrei provare.
<<Sei gelosa?>> chiede Jack ad alta voce e con la cameriera ancora abbastanza vicino, apposta per farglielo sentire, mentre allunga una mano sul tavolo per toccare la mia. La giovane cameriera, mi guarda sorridente, fa un inchino per congedarsi e andare verso gli altri tavoli.
<<No>> rispondo in automatico <<forse>> mi correggo qualche secondo dopo <<non lo so>> sentenzio infine.
<<Ti senti in imbarazzo?>>
<<Credo di sì>>
<<Ecco perché ho riservato il tavolo più isolato del ristorante, ti sentiresti ancora più in imbarazzo con gli occhi di tutti i commensali puntati su di noi>>
<<Tu sembri del tutto a tuo agio, come fai?>>
<<Per me esisti solo tu, solo tu puoi mettermi a disagio se vuoi, mia signora vampira>>
<<Ancora lo ricordi?>>
<<Non potrò mai dimenticarlo, mi hai sconvolto!>>
<<Dimenticalo!>>
<<Potrei farlo solo se tu mi sconvolgessi ancora di più>> mi provoca Jack.
Arrivano le prime ordinazioni. Io sono piuttosto brava con le bacchette e Jack mi chiede di imboccarlo. Arrivano i takoyaki, faccio per prenderne uno e Jack mi ferma <<non mangiarlo adesso, ti bruceresti, bisogna farli raffreddare un po'>>
Lo riposo sul piatto e dopo un po' lo assaggio <<è buonissimo, anche se non sento il gusto del polipo>>
<<Non è l'ingrediente principale, a me piace l'impasto che si scioglie in bocca>>
Mi sento allegra, eppure non abbiamo bevuto nulla di alcolico. Io e Jack continuiamo a ridere e chiacchierare amabilmente.

Gli Ostacoli Del CuoreWhere stories live. Discover now