ℂ𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 𝟙𝟜 | 𝔸𝕗𝕗𝕖𝕥𝕥𝕠

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"Come sta?" Chiese Jungkook dall'altra parte del telefono.

"Sopravviverà," Jimin sorrise tristemente, "Ma ha una grave commozione cerebrale per la forza con cui ha sbattuto sul pavimento."

"Spero che vada tutto bene."

Jimin inspirò pesantemente, "Lo spero anch'io."

"Vuoi che venga a trovarla?"

"Mm-no. È tutto a posto, non preoccuparti. Ora devo andare," Jimin guardò l'ora, "Ci vediamo dopo, ciao."

"Ciao."

Non appena Jimin riattaccò il telefono al suo ragazzo, i suoi occhi si posarono su un uomo alto e dalle spalle larghe. Le sue spalle furono la prima cosa che Jimin notò. Erano così larghe che fu tentato di toccarle. Forse di massaggiarle. L'uomo si girò e, appena lo fece, stabilì un contatto visivo con Jimin. Gli sorrise e fece un cenno di saluto, ma Jimin pensò che lo stesse solo invitando ad andare lì a parlare. E così fece.

Jin sorrise e salutò il ragazzo dai capelli arancioni aspettandosi che lui facesse lo stesso, ma fu sorpreso di vedere Jimin avvicinarsi con un sorriso sfacciato.

"Ciao," lo salutò Jimin.

"Ehi."

"Allora," Jimin formò una 'O', "Che ci fai qui?"

"Oh, sai," Jin scrollò le spalle, "Sto andando a trovare mia sorella, è incinta."

"Tua sorella è incinta?"

"Sì," Jin annuì, "di un maschietto."

Jimin annuì, con gli occhi incantati dalla bellezza di Jin. Naturalmente tutti erano incantati dalla bellezza di Jin, quindi lui ci era abituato. Era nato con un bel viso.

"Tu invece?" Chiese Jin.

Jimin si riscosse subito dal suo piccolo...qualunque cosa fosse. La cosa si sta facendo seria in fretta, pensò Jimin prima di parlare.

"È per mia madre," Jimin sorrise tristemente e scrollò le spalle come se non fosse nulla di grave. Ma Jin pensava il contrario.

"Oh no!" la sua voce riecheggiò nei corridoi. "Sta bene? Che cosa è successo?"

"Oh, sai," Jimin si strattonò le maniche del maglione. "Ha la narcolessia. Sai cos'è?"

Jin scosse la testa prudentemente.

"Beh," esclamò Jimin sospirando. "È un disturbo per cui è sempre stanca durante il giorno. Finiamo spesso qui, perché sviene all'improvviso. È pericoloso."

Jimin sussurrò l'ultima parte, ma Jin la sentì. Annuì con comprensione e chiese, "Quanto spesso cade?"

"Non troppo spesso, ma neanche raramente. Arriva all'improvviso."

"Si è fatta male?" Chiese Jin con esitazione.

"Ha una grave commozione cerebrale. Ma sopravviverà."

"Beh, questo è un bene. A sentire tutto questo, mi viene da pensare che la gravidanza di mia sorella non sia un grosso problema. Tua madre prende delle medicine?"

"Le prende tutti i giorni, ma non possono prevenirla," spiegò Jimin. "Inoltre, a volte se ne dimentica. È una persona piuttosto smemorata."

"È come me," sbottò Jin, facendo ridere Jimin.

"Probabilmente è molto peggio di te."

"Non credo," Jin scosse la testa. "Una volta- No, molte volte, pago da mangiare alla cameriera o al cameriere, poi me ne vado senza recuperare la carta."

FATE | SOPE〖Traduzione Italiana〗Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora