ℂ𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 𝟙𝟛 | ℝ𝕠𝕤𝕖

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"Giornata piena al negozio?" Chiese Hoseok, lanciando uno sguardo tra il filo rosso al polso di Jin e i suoi occhi. L'ultima volta che Hoseok aveva visto Jin, non aveva il cordoncino rosso.

Ora ce lo aveva.

Jin scrollò le spalle con nonchalance, come se non avesse incontrato la sua anima gemella pochi istanti prima, "Non proprio. È stata una giornata piuttosto tranquilla."

"Buon per te," Hoseok annuì mentre aiutava Jin a chiudere il negozio.

Hoseok guardò Jin aggirarsi per il negozio. Il filo rosso che aveva al polso lo conduceva fuori dalla porta chiusa, verso la sua anima gemella. Passava attraverso il suo corpo quando ci passava davanti. Gli ricordava quando era piccolo. Ogni volta che una coppia con il filo rosso camminava intorno a Hoseok, lui aveva paura di rimanere impigliato in esso. Schivava goffamente le corde e la gente lo guardava. Sua madre, però, faceva finta di niente, fingendo che stesse solo giocando. Quei momenti facevano sorridere Hoseok. Voleva tornare ai giorni in cui era un bambino, troppo innocente e puro per il mondo.

Non conosceva nemmeno il lato brutto dell'amore e delle relazioni.

Ora era un adulto che aveva conosciuto il dolore del cuore in prima persona. Numerose volte.

13 anni fa...

"Mi stai tradendo, vero?" Hoseok trasalì al rumore fuori dalla sua stanza.

Quando aveva sentito per la prima volta le grida di sua madre e del suo fidanzato, aveva chiuso la porta sperando di soffocare il rumore. Proprio fuori dalla sua stanza c'erano il soggiorno e la cucina, dove stavano litigando. Pensò che se lo avessero visto chiudere la porta, avrebbero smesso. Chi vorrebbe litigare davanti a un bambino?

Ma non si fermarono. Erano così arrabbiati l'uno con l'altro.

"Non ti tradirei mai, lo sai!" il suo ragazzo alzò un po' la voce, ma non quanto lei, "Sono fedele a te, a nessun altro! Quindi perché mi stai accusando di averti tradito?"

"Ti ha guardato in quel modo!"

"Quale sguardo?"

"Quello sguardo!" disse come se lui lo sapesse, "Quella puttana ti ha anche dato il suo numero! Proprio davanti a me!"

"Non c'è niente di cui arrabbiarsi," disse lui, con la voce un po' più calma, "L'ho buttato via."

"E tutte quelle sere in cui lavori fino a tardi?" chiese ancora lei, tirando fuori l'argomento. Lo tirava sempre fuori quando lo accusava di averla tradita. Eppure, stavano ancora insieme.

"Sono il capo!"

"Smettila di mentirmi!"

"Non lo faccio, lo giuro!"

E ci fu uno schianto. L'unico oggetto fragile che poteva andare in frantumi in quella stanza era il vaso pieno di rose che Hoseok aveva comprato con i suoi soldi, solo per sua madre. Qualche ora dopo che il fidanzato di sua madre se n'era andato, insieme a lei, e andò a controllare.

Scoprì che si trattava del vaso di rose.


Jimin entrò nella stanza bianca dove la madre riposava nel suo letto. Posò i fiori sul tavolo accanto a lei. Ormai si era abituato ai bip della macchina.

Era di nuovo lì.

Ogni volta che tornava a casa con sua madre, finiva per tornare lì. Nelle tante stanze che assomigliavano esattamente a questa. Era una fine, un ciclo fatto di partenze, ritorni, partenze e ritorni. La madre di Jimin soffriva di narcolessia. Si trattava di un disturbo del sonno che la portava ad avere molta sonnolenza durante il giorno e ad addormentarsi all'improvviso. Era pericoloso per lei, perché non sapeva mai quando sarebbe arrivato.

E per questo motivo, erano finiti di nuovo in ospedale.





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Nota traduttrice:
Capitolo corto, spero vi sia piaciuto comunque!

Link al capitolo originale → https://www.wattpad.com/823277773-fate-sope-%E2%84%82%F0%9D%95%99%F0%9D%95%92%F0%9D%95%A1%F0%9D%95%A5%F0%9D%95%96%F0%9D%95%A3-%F0%9D%9F%99%F0%9D%9F%9B-%E2%84%9D%F0%9D%95%A0%F0%9D%95%A4%F0%9D%95%96%F0%9D%95%A4

FATE | SOPE〖Traduzione Italiana〗Where stories live. Discover now