•47 ISABEL

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I raggi del sole baciano la mia pelle attraverso l'enorme vetrata della suite. Sbatto gli occhi e abbasso lo sguardo sul suo viso dormiente. Le sue lunghe braccia sono ancora avvolte al mio corpo e le sue gambe incrociate con le mie. Osservo le sue labbra perfette, traccio delicatamente la linea della sua mascella con le dita; poi le spalle, poi il braccio.

Non mi sono mai sentita come adesso, é come se tutto quello che mi ha fatto passare, non sia mai successo. C'è solo questa bellissima visione di Harry che dorme avvinghiato a me, che colpisce il mio cuore impazzito come un treno in corsa. "Buongiorno Harry" sussurro accarezzandogli i capelli delicatamente. "Non so dirti cosa io stia esattamente iniziando a provare per te, so solo che mi piace. E spero che prima o poi piacerà anche a te." Gli poso un lieve bacio sulla fronte e aggiungo con voce roca. "Non vedo l'ora di poterti dire queste parole da sveglio, un giorno."

-Harry-

Quando mi sveglio, il letto non è più così caldo, e il posto che occupava Isabel, é vuoto. Scosto le lenzuola dal mio corpo e mi metto a sedere stiracchiandomi come si deve, quando il fruscio della porta del bagno mi fa girare e la prima cosa che vedo è lei. Ci guardiamo, con lo sguardo cerco di assaporarla, é così maledettamente bella. I suoi occhi sono enormi pozze di cioccolato, scintillanti come non ho mai visto prima.

"Buongiorno" dice, rivolgendomi un sorriso timido altrettanto bello. I miei occhi scendono sulla sua bocca e istintivamente tiro fuori la lingua per inumidirmi le labbra. "Giorno" osservo il suo corpo e mi rendo conto che si è già lavata, indossa un completo diverso da quello con cui ha dormito. "Quando ti sei svegliata?" Chiedo appoggiando la testa contro la testiera del letto.

"Molto presto" risponde, mentre si impegna a rovistare nella sua valigia. "Allora usciamo o vuoi passare l'ultimo giorno a Parigi, a letto?" aggiunge, sollevando un sopracciglio e incrociando le braccia al petto. "Sembra una buona idea." Rispondo con la voce bassa e profonda. "Cosa ti sembra una buona idea, esattamente?" Sta picchiettando impaziente, il piede a terra mentre e continua a guardarmi come se avessi tre teste. Emetto una risata, divertito e chiudo gli occhi beandomi di quella sensazione ancora qualche attimo.

Quando sento i suoi passi avvicinarsi e si vendica della scorsa notte, colpendomi in faccia con il cuscino. "Non puoi essere stronzo e prendermi in giro allo stesso tempo." Assottiglia gli occhi fino a farli diventare due fessure. "Certo che posso. É nel mio dna" dico quelle parole sbellicandomi dalle risate mentre lei mi colpisce ancora e ancora. La afferro con un movimento felino e la faccio cadere sul letto bloccandola completamente con le braccia e le gambe, continuando a ridere.

"HARRY!!" Si dimena cercando di liberarsi dalla mia presa. Devo ammettere che è divertente quando si incazza. Mentre lei continua a dimenarsi i suoi pantaloncini, davvero troppo corti, salgono ancora più su scoprendo di poco il suo gran bel culo. E subito un flash di lei parzialmente svestita in bagno l'altra sera, mi colpisce come un'onda anomala, facendo rigonfiare subito le mie parti intime.

Comportati bene! Mi rimprovero.

La bocca di Isabel si schiude e si volta per guardarmi, una volta allentato la presa. Il contorno del mio membro é ben visibile, ma non m'importa. É una cosa naturale, in più lei di me ha già visto tanto. I suoi occhi si abbassano lentamente verso le mie parti intime, e poi rapidamente altrove, con gli occhi spalancati e le guance arrossate.

"Va bene guardare" rido un po' e le faccio l'occhiolino mentre mi sistemo meglio sul lato per guardarla meglio. "HARRYYY!!" Mi rimprovera, facendosi più rossa in viso di quanto non sia già. La sua innocenza, la sua timidezza, il calore che si irradia dalle sue guance arrossate, in qualche modo mi fanno sentire ancora più attratto da lei.

Decido di non volerla imbarazzare ulteriormente e cambio subito argomento. "Allora, cosa proponi per oggi?" Le chiedo. "Innanzitutto, ho veramente bisogno di mangiare qualcosa che non sia un croissant" sottolinea croissant con un pessimo accento francese e segue con una risata che fa ridere anche a me.

Poi torno a guardarla, curioso. "Non hai fatto colazione?" Isabel scuote la testa. "Non l'hanno servita stamattina? É così che vengono stipendiati questi buoni a nu-" scatto subito e faccio per prendere la cornetta del telefono riposto sul comodino. Stavo per pigiare il pulsante che chiama la reception e reclamare subito, quando Isabel si allunga e mi fa riposare la cornetta, e per farlo, é passata praticamente sopra di me.

Gesù..

E mi ritrovo così, la mano ancora a mezz'aria, ed il corpo di Isabel spalmato letteralmente sul mio. Sento subito un'ondata di calore attraversarmi e la sto fissando. Ci stiamo fissando. Il suo calore, il suo respiro, mi riempiono i sensi. Il mio sangue pompa di un ritmo primitivo, la mia bocca è così secca che sento il bisogno di inumidirla continuamente. Sto cercando con tutto me stesso di mantenere la lucidità, quando lei, con un gesto delicato, mi sposta una ciocca di capelli dalla fronte. Un gesto, un piccolo e insignificante gesto, basta a farmi perdere il controllo delle mie azioni e senza capire né come ne quando, mi ritrovo con le labbra attaccate alle sue.


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