•34 ISABEL

298 10 0
                                    

Mi sveglio di soprassalto e sento subito il forte martellare della mia testa. Che ore sono? perché la finestra è aperta? e perché sono ancora vestita? Apro lentamente gli occhi e sento subito il senso di nausea salirmi in gola. Dopo un attimo di adattamento, inclino leggermente la testa verso il mio corpo notando subito le pessime condizioni in cui sono. Probabilmente ho ancora la faccia piena di trucco, ormai consumato.

In un attimo mi torna tutto in mente, io e i ragazzi, all'iceberg, gli infiniti drink che ho consumato, Harry che mi guarda come se mi avesse vista per la prima volta e che mi parla della donna che l'ha ferito. È stato così onesto, così crudo. Non ricordo molto dopo, ma in qualche modo sono arrivata sana e salva nel mio letto.. e supponendo che non sono di certo arrivata qui da sola, il che è più che probabile, visto quanto ero ubriaca, che Harry mi ci ha portata.

Questo in un certo modo mi tranquillizza, sono sicura che se avesse voluto, avrebbe provato a fare peggio ancora, come se fossi stata una delle sue ragazze occasionali, ma non lo ha fatto. Neanche quando quella notte che era ubriaco lui, è rimasto a dormire nel mio letto. Ultimamente mi sembra quasi di vedere un lato diverso di Harry, il lato di cui Louis mi ha promesso l'esistenza.

Decido di alzarmi dal letto con tutta l'intenzione di andare a ringraziare Harry, così apro la porta e attraverso il corridoio per raggiungere la sua camera anche se so bene che è off-limits, ma non m'importa poi così tanto in questo momento, quando sento dei forti rumori provenire dalla cucina che mi fanno trasalire e corro subito a vedere cosa sta succedendo. Arrivo in cucina in men che non si dica e trovo un Harry furioso che sta spaccando qualsiasi cosa. Istintivamente mi copro le orecchie con le mani, è molto più forte di quanto la mia sbornia possa sopportare.

"..LEI!" Sbraita sentendo i miei passi per poi voltarsi nella mia direzione. "Mi ha sempre fatto correre in giro come la sua dannata babysitter" prende l'ennesimo bicchiere dalla credenza e lo scaraventa violentemente contro la parete. Sussulto, ancora. "Harry.." sussurro, fissando dritto davanti a me, sto cercando di non guardarlo direttamente, è fuori di se e probabilmente ubriaco, di nuovo, quando lui mi si avvicina e questa volta parla a un volume normale, con il tono più morbido. "Non le è bastato prendere i miei soldi e quasi anche il mio nome, ha preso la mia immagine, la mia dignità, il mio cuore e li ha calpestati!" Distolgo lo sguardo dal suo, ma lo riporta immediatamente alzandomi delicatamente la testa con la mano. Sto decisamente tremando, volendo non piangere.

"Dimmi, Isabel.." Si passa una mano nei capelli e torna a guardarmi gelido. "Vuoi farlo anche tu? il mio nome l'hai già preso cara moglie, quanti soldi serviranno per far si che questa volta, quel che resta di me, rimanga intatto?" serra la mascella senza distogliere i suoi occhi dai miei. C'è così tanto veleno nella sua voce che per un attimo ho pensato che mi avrebbe davvero avvelenata. Non riesco più a trattenermi e una lacrima furtiva scappa dalle mie orbite, non so neanche perché io stia piangendo. Se per paura o per compassione, non ne ho la più pallida idea, così mi faccio forza e affronto la situazione come meglio posso.

"No Harry" mi schiarisco la voce. "Non voglio i tuoi soldi, non voglio calpestare la tua dignità ne il tuo cuore" deglutisco a fatica ma non distolgo i miei occhi dai suoi. "e.. non avrei neanche voluto prendere il tuo nome, ero solo.. solo disperata e preoccupata per mio padre" la voce mi muore in gola solo a pronunciare quella parola ed i miei occhi subito si riempiono di lacrime, di nuovo. Harry mi fissa in silenzio senza dire una parola per qualche istante, prima di voltarsi e recarsi all'angolo bar recuperando una bottiglia di whisky in mezzo a quei frantumi di vetro sparsi ovunque.

"Niente è stato fatto contro di te, Harry.." aggiungo, la voce mi esce a malapena e deglutisco ancora mentre prego mentalmente che si calmi. La sua espressione si ammorbidisce, poi mi guarda di nuovo serio. "Sai, Isabel" comincia a parlare dopo un'altro sorso direttamente dalla bottiglia di whisky "quando ti ho vista la prima volta, sapevo già chi eri. Poi é successo quel che è successo tra noi, ed io non ho fatto altro che pensare solo a renderti la vita impossibile da vivere perché ho sempre pensato che tu fossi solo un'altra stupida affamata di soldi e pubblicità." un piccolo ghigno si forma sul suo viso.

"Pubblicità?" Chiedo solamente, incredula. "Pubblicità per cosa?" Ripeto più sicura di me. Harry si avvicina di nuovo a me, velocemente. "Non lo so Isabel, so soltanto che tu, hai sempre rifiutato il mio denaro, non hai mai usato il mio nome per i tuoi bisogni, hai sempre rispettato i miei spazi e sei stata anche gentile con me" mi guarda pericolosamente e appoggia la sua fronte sulla mia senza distogliere i suoi occhi dai miei. "Chi. Cazzo. Sei. Isabel. Evans. Styles." Sibila a denti stretti scandendo bene ogni parola. Dopo qualche attimo di silenzio, dalla mia bocca fuoriesce un sospiro tremolante e faccio un passo indietro staccandomi da lui "io sono questa Harry, mi dispiace deludere le tue aspettative" ribatto prima di voltarmi e cominciare a ripulire il disastro che ha fatto.

L'accordo ||HS||Where stories live. Discover now