•4 LOUIS

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"Sposerò suo figlio.."

Non posso credere che ha richiamato, soprattutto con una risposta positiva a riguardo.
Sono un uomo d'affari di grande successo, sono abituato ad essere trattato come colui che si è costruito da solo. C'è qualcosa in lei, me ne sono reso conto sin dalla prima volta che mi ha offerto le sue gardenie, non dimenticherò mai quell'azione. Innocenza, genuinità, amore, gentilezza, delicatezza, tutto questo lo esprimevano i suoi grandi occhi ed io sono riuscito a  percepirlo anche se all'apparenza sembrano soltanto due occhi spenti.

Eppure, ha accettato questo accordo che la costringe ad essere la moglie di un perfetto sconosciuto. Ha accettato di passare i suoi giorni con un uomo che non ama. Ma vedo questa sua scelta come la sua prima dimostrazione d'amore, si sta sacrificando per amore di suo padre. Io ho accettato di pagare le spese mediche, si, ma in qualche modo mi sento ancora incompleto nei suoi confronti. Ancora in debito. Perché infondo, il vero sacrificio lo sta facendo lei. Per me i soldi non sono mai stati un problema. Sono Louis Styles. Il capo della Styles Enterprises. Impresa mondiale, multimiliardaria. Il capo dei capi.

È passata una settimana da quando l'ho rintracciata al negozio di fiori e finalmente, è arrivato il giorno in cui ci saremmo incontrati per discutere i dettagli dell'accordo.
L'ho invitata per un tè al Plaza Hotel e lei ha accettato senza batter ciglio.

***

-Isabel-

Mi sono svegliata di soprassalto stamattina, agitata, di già! Ho in programma nel pomeriggio un tè con Louis Styles in uno dei posti più lussuosi di tutta New York. "Cavolo!" Borbotto tra me e me. "Cosa cavolo indossa la gente per un tè nel pomeriggio?!.."
comincio a fissare il mio armadio nella speranza che l'outfit perfetto si lanciasse da solo nella mia direzione.

Ho pensato addirittura di chiedere aiuto a Kim, però poi avrei dovuto spiegarle chi dovevo incontrare e perché.. e quello era a tutti gli effetti un altro problema. Così ho deciso infine, di indossare qualcosa di semplice e presentabile allo stesso momento.

Ho optato per un jeans a sigaretta, un crop cardigan nero in maglia pelosa, i miei soliti e adorati stivaletti con tacco neri e spezzo il tutto con una borsa con tracolla rossa. Lego i miei capelli in uno chignon basso, indosso un paio di orecchini a cerchio, trucco leggero, quasi inesistente e mi do un'ultima occhiata allo specchio prima di andare. 

Manca ancora un'ora e mezza circa all'appuntamento, così ne approfitto per passare da starbucks per il mio caffè giornaliero. Trascorro lì un po' di tempo, cercando di essere il più calma possibile e a non pensare al fatto che tra meno di un'ora la mia vita ed il mio futuro, avrebbe preso una piega del tutto diversa da come l'avevo immaginata.

Do un occhiata al mio orologio e mi alzo per pagare, si è quasi fatta l'ora e non volendo arrivare in ritardo mi affretto ad uscire dalla caffetteria e mi incammino verso la mia destinazione. Il Plaza è lusso vero e proprio. Solito frequentato da persone ricche e celebrità. E il tè del pomeriggio, non è semplice tè nero. È un evento.

Un evento non accessibile a chiunque e questo mi fa ricordare di aver indossato un semplice denim ed un cardigan. Rischio quasi una crisi di nervi nel momento in cui penso alla possibilità di rimanere fuori a causa del mio aspetto.

Tra un pensiero e l'altro, arrivo in men che non si dica a destinazione. Rimango incantata da quello che i miei occhi stanno guardando e non sono ancora entrata.
Non appena varco le porte, il receptionist mi viene in contro a passo svelto e alza una mano all'altezza del mio viso facendomi fermare all'istante.

"Signora?!" Dice solamente, ma il suo tono parla chiaro.
"Salve, si" farfuglio imbarazzata. "Sono qui per il tè." Il ragazzo torna a guardarmi con aria torva e alza un sopracciglio. "Devo incontrare il signor Styles" mi affretto a dire prima che possa sbattermi fuori a calci. Non ci credo nemmeno io, ma sembra funzionare alla grande perché il ragazzo schiude la bocca rimanendo spiazzato dal nome che ho appena pronunciato.

"Ne é proprio sicura?" Insiste scettico. "Se vuole può chiamarlo e chiedere a lui stesso" dico acida e infastidita, estraggo nel frattempo, dalla mia borsa il biglietto da visita che Louis mi ha lasciato la volta scorsa.

Il receptionist sgrana gli occhi incredulo alla vista di quel pezzo di carta e si schiarisce la voce con un colpetto di tosse. "Chiedo scusa signora, mi segua." Dice facendomi strada fino alla sala da pranzo. Quando spalanca le porte, mi si mozza il fiato. È tutto così.. perfetto. Dall'arredamento a finire alla più semplice e nascosta fuga da pavimento che il mio semplice camminarci sopra potrebbe rovinare.

Mi guardo intorno, confusa e fuori luogo, lancio sguardi speranzosi da un tavolo all'altro, mi sento impacciata, fin quando non vedo Louis.
Seduto al tavolo nell'angolo, discreto, ma con una vista mozzafiato.

Ci sono molte persone, ma siamo ben nascosti agli occhi comuni causa molte composizioni floreali che circondano il tutto. Louis mi fa segno con la mano di raggiungerlo il receptionist che è ancora al mio fianco e mi fissa con aria corrugata. Mi accerto che anche lui abbia visto Styles salutarmi, e mi giro incrociando le braccia al petto ringraziandolo con un tono educato ma allo stesso tempo indispettito, prima di superarlo e raggiungere l'uomo che mi sta aspettando.

"Prego, accomodati pure" Mi indica una poltrona imbottita di fronte a lui e mi siedo senza esitare. "Grazie per aver accettato il mio invito" aggiunge.
"Grazie per avermi invitata" ribatto leggermente nervosa. "Questo posto è incredibile" sibilo lanciando ancora qualche occhiata a destra e manca.
"Questo?!" chiede disegnando a mezz'aria un cerchio invisibile con il dito indicando il posto "non è niente di che" sorride in modo da farmi capire l'ironia. "É un qualcosa a cui dovrai abituarti" aggiunge infine, ancora sorridente ma sta volta con serietà.

L'accordo ||HS||Where stories live. Discover now