•19 ISABEL

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Ho passato la mia prima notte alla villa. Dopo la conversazione che ho avuto con Kim ieri sera, non ho voluto lasciare più la mia camera da letto. Ho saltato anche la cena. Volevo soltanto sprofondare nel mio nuovo letto e così ho fatto, tenendo gli occhi chiusi fin quando non ho preso definitivamente sonno.

Pensavo che addormentarmi presto mi avrebbe permesso un risveglio migliore, spesso riposare di più aiuta in tante cose.. e invece, mi sono svegliata peggio e mi sento più sola di quanto non lo sia già.

Mi metto seduta sul letto e faccio un sonoro sbadiglio mentre mi stiracchio per bene. Ad un tratto sento da molto vicino qualcuno schiarirsi la voce. Mi volto velocemente spaventata e ovviamente, Harry.

"HARRYYY! Ma che cazz-" - "Buongiorno principessa" dice ironico. Mi schiarisco la voce imbarazzata. "Cosa ci fai qui così presto? E da quanto tempo sei qui a fissarmi?" Chiedo tutta d'un fiato ormai accigliata. Mi alzo dal letto e spalanco la finestra permettendo alla fresca aria del mattino di entrare.

"Sono qui perché mi rendo conto che non abbiamo iniziato proprio col piede giusto." Dice lasciando trapelare molto bene i suoi sforzi, ma non ci faccio molto caso, non mi va di iniziare una lite alle sette del mattino, abbiamo tutta la giornata avanti per questo, così lascio correre.

"Chi sei tu? E cosa ne hai fatto di Harry Styles?" Appoggio le mani sui fianchi e alzo un sopracciglio. Noto come l'angolo della sua bocca si alza in un mezzo sorrisetto e per poco non mi prende un colpo!
Harry ha quasi sorriso ad una mia battuta dopo aver indirettamente ammesso di essere stato uno stronzo.

"Possiamo parlare?" Chiede calmo. E.. se prima ci ho scherzato su, dopo questa domanda credo di stare ancora dormendo, è un sogno. "Questo non è reale" Mormoro tra me e me, chiudendo gli occhi e mi massaggio le tempie con piccoli movimenti circolari. Riapro per un attimo gli occhi per assicurarmi che stia veramente qui. Ed è proprio lì. "No. Decisamente" scuoto la testa.

"Isabeeel!" Sospira e abbandona le braccia ai lati della poltrona "vuoi davvero farne un dramma? Ti ho soltanto fatto una domanda" scrolla le spalle.. "S-si.. certo Harry. Vorrei solo fare una doccia prima, se per te va bene." Rispondo cercando di mantenere la calma. Il momento della verità è arrivato e non posso non pensare a come reagirà. Sarà più clemente per la verità? O peggiorerò le cose?

"Certo" annuisce e si alza dalla poltrona. "Ti aspetto in giardino per la colazione, non metterci troppo!" Mi lancia un'occhiata prima di chiudere la porta della mia camera alle sue spalle.

Mi precipito in bagno e faccio una doccia veloce. Ho deciso che dopo la colazione uscirò così mi preparo direttamente. Indosso una gonna bianca e nera a righe , una maglia semplice a giro manica nera a mezzo colletto e un paia di décolleté trasparenti con solo la punta nera e una borsetta argento. Raccolgo i capelli in una coda bassa lasciando sciolta la frangia a tendina che scende ai lati del mio viso. Un filo di trucco e mi dirigo in giardino.

Harry è già seduto al tavolo, intento a leggere il giornale e mi viene la brillante idea di fare marcia indietro e andare in cucina dove trovo la dolce Juliet che adagia la nostra colazione su un piccolo carrellino

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Harry è già seduto al tavolo, intento a leggere il giornale e mi viene la brillante idea di fare marcia indietro e andare in cucina dove trovo la dolce Juliet che adagia la nostra colazione su un piccolo carrellino.

"Buongiorno Juliet" saluto sorridendole. "Buongiorno signora Styles" ricambia sorridendo a sua volta.
"Juliet, lascia pure a me" le dico mentre afferro cautamente il carrellino della colazione. "Ma.. Signora!!!" Tenta di fermarmi. "Juliet, davvero, lasci che oggi sia io a portare la colazione a mio marito."

"Il signor Harry non ne sarà contento" afferma sospirando. "Che sarà mai" ribatto sorridendole ancora dolcemente prima di spingere il carrello fino al giardino.

Harry sta ancora leggendo il suo giornale, quando arrivo alle sue spalle e probabilmente sente il rumore delle piccole ruote arrivare o il tintinnio della porcellana riposta sopra di esso perché comincia a parlare senza distogliere lo sguardo dalla sua lettura. "Juliet, ti avevo chiesto di aspettare Isabel per servire la colazione e non credo ancora di vederla seduta qui" ammonisce serio.

Tossisco lievemente adagiando il piccolo piattino proprio davanti a lui, e vi appoggio sopra anche la tazza del caffè. "Sono qui" Dico con un filo di voce. "E Juliet non può sentirti, ma grazie del pensiero." Concludo.

Harry si gira lentamente verso di me e mi guarda con gli occhi ridotti a due fessure. "Isabel!!!" grugnisce. "Cosa stai facendo?!"

"Quello che fanno tutte le persone normali, colazione!" Ribatto con una smorfia. "Si, ma ci sono gli addetti Isabel. Non vedo perché debba farlo tu, non li pago per non lavorare." Lascia uscire un respiro di frustrazione dalle sue labbra.

"Harry, sii meno duro con loro. Anche i lavoratori "stipendiati" hanno bisogno di un po' di riposo ogni tanto" le parole escono gentilmente mentre ripongo le ultime cose sul tavolo. Harry mi fissa schiudendo e richiudendo la bocca più di una volta. Poi sbuffa sconfitto per la prima volta.

"Sei un caso perso" dice alzando gli occhi al cielo.

L'accordo ||HS||Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang