•41 ISABEL

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Sono nella vasca da bagno da circa un'ora. Ho fatto prima la doccia, ho provato a togliermi di dosso tutto lo schifo facendo schizzare l'acqua bollente sulla mia pelle. Strofinandomi con forza, ancora e ancora.

Inutile dire che tutte le docce del mondo, non mi avrebbero levato questa brutta sensazione dalle carni, non subito almeno. Così chiudo lo scarico con l'apposito tappo e mi siedo, guardando la vasca riempirsi. Sono rimasta qui per tutto il tempo, nell'acqua bollente. É una bella sensazione, il bruciore. Come se fosse un annotazione che il mio corpo possa ancora sentire, che sia ancora intatto.

Chiudo gli occhi e mi lascio andare, potrei rimanerci anche per sempre. Probabilmente Harry non se ne accorgerebbe neppure. Però ti ha salvata stasera. Mi sussurra la voce nella mia testa. E subito le mie mani toccano la spalla, dove il francese ha messo prima le sue. Poi si fanno strada sulla clavicola, fino ai seni nello stesso modo in cui l'ha fatto lui.

Poi passo alle gambe, salendo fino alla coscia e senza rendermene conto le unghie scavano la mia pelle chiara fino a graffiarmi. E subito la bile mi risale, facendomi ricordare quella sensazione di impotenza. Facendomi tornare il terrore di qualche ora fa. E in men che non si dica mi ritrovo ad urlare dal dolore, piango disperatamente.

"Isabel?! Sto per sfondare la porta!" I miei occhi sfrecciano subito in quella direzione, Harry sembra agitato dall'altro lato e prima che possa fare qualche follia, mi affretto a togliere il tappo dallo scarico, mi avvolgo in un morbido asciugamano dell'hotel ed apro la porta. "Stavo solo facendo un bagno" dico, sentendo la mia stessa voce intoppare.

Harry se ne sta ad un passo da me, e mi guarda, quasi come se mi stia studiando. Mi sento in ansia sotto il suo sguardo, sopratutto perché sono coperta solo da un asciugamano. Il suo volto è pieno di preoccupazione, i suoi capelli disordinati ed ha le mani strette in due pugni. "Stai bene?" Chiede dopo un lungo silenzio. Annuisco.

Desidero stranamente e disperatamente che mi stringa a lui, anche se non ne ho davvero bisogno e le possibilità che possa farlo, sono meno di zero. Prendo un bel respiro e mi passo una mano nei capelli bagnati, rendendomi conto che il mio silenzio lo sta rendendo ancora più agitato. "Sto bene" lo rassicuro.

Harry scrolla le spalle e sospira. "Non avrei dovuto lasciarti da sola" ammette, piano. "Non è colpa tua." Ribatto subito, cercando di alleviare il suo senso di colpa. "Invece si, Isabel." Il suo tono di voce mi fa sobbalzare. "E.. odio che lo sia. Non avrei dovuto permettere niente di quello che è successo da quando siamo atterrati a Parigi." Non riesco a fare a meno di notare i suoi pugni ancora stretti ed il fuoco nei suoi occhi.

"Ce ne andiamo!" Annuncia improvvisamente. "Cosa? Harry sto-" _ "Ho detto ce ne andiamo. É deciso Isabel. Vestiti, ti porto in un posto." Il suo tono non lascia spazio a obiezioni. Mi sento un po' in colpa, perché so che questo tipo di evento, per la loro società è importante e adesso a causa mia, ha abbandonato il gala già da un pezzo.

Una grossa parte di me ne è contenta, non posso negarlo. Senza offesa per gli Styles, ma la gente di questo mondo fa veramente schifo, anche lui è scortese e categoricamente stronzo, ma non è marcio come tutti gli altri che ho visto.

Dopo essermi vestita e resa, spero, più decente.. lo raggiungo nel salottino della suite, Harry é al telefono e agita la mano mentre parla con il tono acceso. "Non m'importa cosa ne farete di quel verme, voglio che non la passi liscia!" Dice a qualcuno all'altro lato del telefono, quando si accorge che sono dietro di lui, saluta e chiude la chiamata.

"Andiamo?" Dice mentre ripone il cellulare nella tasca dei suoi pantaloni e fa qualche passo verso di me. "Cosa gli succederà?" Chiedo confusa e spaventata allo stesso tempo. Non m'interessa cosa avrebbe dovuto subire, ma sono comunque curiosa.

"Lascia che sia lui a preoccuparsene." I suoi occhi sembrano arrabbiati, ridotti a due fessure. "Non.. non lo ucciderai, vero?" Inciampo nelle mie stesse parole e ho quasi paura di sentire la risposta. Le sue labbra si curvano, formando un sorriso cinico "In effetti, ho ordinato la sua esecuzione, al centro della sala da ballo, giù al gala.. farà sicuramente clamore, no?!"

I miei occhi si sbarrano immediatamente "Cosa?!" dico allarmata. Harry alza gli occhi al cielo e ridacchia "sto scherzando Isabel, anch'io ho un senso dell'umorismo, a volte." Scuote la testa mentre raccoglie i suoi effetti personali, pronto per andare. Libero un profondo sospiro, portandomi una mano al petto. "Oh, grazie al cielo." Mormoro, prima di seguirlo fuori dalla suite.

"Dove stiamo andando?" Chiedo a Harry quando sono fuori, mantenendo il suo stesso passo per non rimanere indietro, da sola, neanche un secondo. Lui si gira verso di me, senza fermarsi, per metà sorride e per metà mi fa spallucce. "Se rovino la sorpresa, dov'é il divertimento?"

L'accordo ||HS||Where stories live. Discover now