•44 HARRY

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Una folla di persone si è chiusa a cerchio intorno a noi, sento le mani di Isabel cercare di afferrarmi, tirarmi, tentando di farmi smettere. Ma non posso, non ci riesco. Voglio vedere questo bastardo soffrire per le parole che ha osato dire su mia moglie.

"HARRY, BASTA!" Mi blocco a metà del pugno, alzo lo sguardo e vedo il volto di Isabel spaventato a morte e mi fa male al cuore. Un cuore che non sapevo fosse capace ancora di provare qualcosa. Ora osservando Isabel, mi rendo conto di come la mia rabbia e la mia violenza la stiano affliggendo. Si è rannicchiata al mio fianco, mentre io sono ancora a cavalcioni sull'uomo che non è altro che un disastro sanguinante. Mi sta supplicando di smetterla, come se avessi ferito lei. É così empatica.

Così mi alzo con le nocche spaccate e la camicia sporca di sangue, guardo di nuovo Isabel. Cosa diavolo mi sta succedendo? Da quando mi importa così tanto di lei, da massacrare di botte uno sconosciuto, per difendere il suo onore?

L'ho definita io stessa nei peggiori dei modi, le ho attribuito aggettivi davvero cattivi, sono stato disgustoso e crudele per mesi con lei, ma cosa é cambiato? Non voglio che mi veda in questo modo, ne ora, ne mai.

Isabel sembra capire i miei pensieri, quando si tuffa completamente tra le mie braccia, é terrorizzata. La stringo al mio petto mentre lei continua a tremare e a singhiozzare e per la prima volta in tutta la mia vita, provo vergogna. Mi vergogno delle mie azioni e mi vergogno per averla spaventata in questo modo.

"Mi dispiace.." le sussurro abbassandomi fino al suo orecchio. "Andiamo via" sussurra a sua volta ancora in lacrime. Annuisco e le prendo la mano portandola fuori dal locale, e ci mettiamo subito in macchina. Il tragitto verso l'hotel, é silenzioso, e per qualche strana ragione, sento il bisogno di dire qualcosa, mi sento agitato e nervoso. "A proposito di prima.." comincio a parlare "Io.. non volevo spaventarti, Isabel." Non ho intenzione di scusarmi per quel che ho fatto, quell'imbecille se l'è cercata con le sue mani.

"Va tutto bene, Harry" dice seria. Ha ancora gli occhi gonfi e rossi dal pianto, ma il modo in cui mi guarda é singolare, quasi come se in qualche modo avesse quasi apprezzato e capito il motivo del mio gesto violento, nonostante si sia spaventata.

Arriviamo all'hotel entrambi sudati e sporchi. Saliti nella nostra suite, ci separiamo immediatamente per fare la doccia. L'inizio della nostra serata mi balena nella mente. I suoi occhi illuminati alla vista della Torre Eiffel, la foto che ha scattato, le birre e di come ci siamo ritrovati in quel locale a ballare. E quando ripenso a come le nostre mani si sono strette, a come i nostri corpi si sono avvicinati, subito nella mia mente scatta qualcosa. Tutta la mia rabbia, la frustrazione, per un breve momento viene sostituita dalla pura attrazione fisica per lei.

Il mio cervello non riesce a produrre ancora nessun senso logico a tutto ciò, ma sentire il suo corpo contro il mio, dannazione, l'effetto che mi ha fatto. Entro in bagno, pronto per lavarmi, sto per spogliarmi quando sento un'esclamazione tranquilla. "Signor Styles!" E mi fermo. Nella doccia, intenta a pulire c'è la cameriera. Che cazzo! "Salve, non mi ero accorto di lei" attendo che vada via, ma sembra evidente che non lascerà il mio bagno fin quando non avrà finito.

"Mi scusi signor Styles, sto pulendo!" Risponde la cameriera. Sono ancora pieno di sangue, puzzo ed ho bisogno di lavarmi ma il bagno è occupato. Per fortuna la suite è munita di doppi accessori, posso aspettare che finisce Isabel ed usare il suo. Poi un pensiero mi attraversa la mente..

Faccio irruzione nel bagno di Isabel senza preoccuparmi di bussare, dopotutto siamo sposati. Poi notoriamente le donne sono lentissime e passano le giornate intere chiuse nei bagni. Probabilmente mi sarò lavato ancor prima che lei..

CRISTO SANTO!

Con un piccolo sussulto stridulo, Isabel cerca di coprirsi come meglio può. É in piedi, nel mezzo del bagno e indossa solo la sua biancheria in pizzo, nera. E... dannazione se è bella!
"Harry, cosa... cosa ci fai qui?" Dice quasi senza fiato e rossa in viso. Si sta ancora coprendo il seno con le mani, ma riesco benissimo a vederne la leggera curva al di sotto e quanto sia perfettamente proporzionato.

"Scusa tesoro" dico mentre mi libero dai miei indumenti. "Stanno pulendo il mio bagno e ho bisogno di togliermi questo schifo di dosso, spero non ti dispiaccia." concludo con un sorrisetto compiaciuto.
Lascio cadere sul pavimento anche i miei boxer, e faccio un passo in avanti notando i suoi occhi abbassarsi e spalancarsi, come se non avesse mai visto l'aspetto di un vero uomo fino ad oggi.

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