•24 ISABEL

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Dopo aver sistemato Harry di nuovo sul mio letto, gli sistemo una bacinella sul comodino nel caso dovesse ancora vomitare e prendo l'occorrente necessario per lavare il pavimento della mia camera. Harry è ancora mezzo sbronzo, ogni tanto butta fuori qualche discorso privo di senso, o ride senza motivo o si lamenta di quanto forte sia l'odore dei detersivi che sto usando.

Faccio un ultima passata e vado a riaprire il balcone per quella che è la quarta volta. Stavolta ci rimango vicino per evitare che Harry lo richiude ancora.

"Fa freddo" mugugna con una smorfia, stringendosi le braccia al petto. "Vedi quella cosa sotto di te che ricopre il letto? É proprio una coperta." Dico sarcastica. Mi sento stanca, vorrei soltanto dormire e invece sto facendo da babysitter al mio finto marito ubriaco.

"Mmh" si lagna, alzando la coperta e infilandosi sotto di essa. Intanto io metto a posto le ultime cose, e una volta asciugati i pavimenti, chiudo le porte del balcone e ritorno sulla mia poltrona per riprendere la mia lettura.

Dopo un lungo silenzio, Harry comincia a canticchiare sottovoce, è disteso a pancia all'aria ed ha le mani sotto la sua testa.

"Twinkle, twinkle, little star,
How I wonder what you are!
Up above the world so high,
Like a diamond in the sky."

Sta canticchiando la ninna nanna,
mio Dio non ci credo, quando si addormenterà.

Quando si accorge che lo sto fissando, si gira e incastra il suo sguardo perso nel mio. Non dico nulla, sta dicendo cose insensate da ore, non mi meraviglia affatto sentirlo cantare una ninna nanna.

"Twinkle, twinkle, little star,
How I wonder what you are!
Up above the world so high,
Like a diamond in the sky."
Ripete continuando a guardarmi. I suoi occhi sono tristi e vuoti. Lo stesso sguardo che aveva quando quel giorno mi chiese dei Giacinti.

"Va tutto bene?" Chiedo con delicatezza. Lui annuisce e si gira sul fianco. "Questa me la cantava sempre la mia mamma.." dice sorridendo appena. Chiudo il libro e mi metto seduta con le gambe incrociate, per guardarlo meglio. E si, Harry non è Harry.

"Mi diceva sempre che io ero la tua stella. Che ho incominciato ad illuminare la sua vita dal momento in cui ha scoperto di aspettarmi... e adesso.. guarda come sono cambiate le cose è diventata lei la mia stella.." aggiunge con un filo di voce.

In momenti come questi mi sento così stupida e impotente, non so cosa dire, ho solo il cuore che mi pesa. Anche se tra di noi non scorre buon sangue, vederlo in questo stato, mi piega.

"Vorrei... vorrei solo poterle dire che mi dispiace, mi dispiace averla delusa, tutto qua!" Conclude facendo fuoriuscire un sospiro affranto dalle sue labbra. "Harry..tu non-" provo a dire.
"Non ci provare, Isabel" scatta. "Non ho bisogno che tu mi dica che mia madre sarebbe stata orgogliosa di me e tutte quelle stupide cose che si dicono in certi momenti" alza di poco la voce. "Se tu avessi conosciuto mia madre, se tu avessi conosciuto me quando c'era ancora mia madre, sapresti che la stella che ha cresciuto non è diventata altro che cenere." ribatte alzandosi di nuovo dal letto.

Barcolla, probabilmente ha avuto un giramento di testa, mi alzo precipitosamente e gli vado in contro. Non mi avvicino troppo, ma lo sono comunque abbastanza per poter prevenire qualsiasi danno. "Tu.. tu cosa pensi di me?" Chiede senza neanche girarsi, fissa un punto indefinito della stanza e mi da le spalle.

"I-io?" Chiedo a mia volta. Harry annuisce. "Beh.. i-io penso.. insomma.. che per quanto tu voglia far credere che sei spietato, duro e senza un'anima.." Harry si volta per guardarmi. Faccio un respiro e continuo. "Tu sei un essere umano come tutti Harry. Hai un cuore, un'anima, hai dei sentimenti.. ed è un percorso naturale della vita provare dolore.. bisogna solo saperlo affrontare.." concludo ormai con la voce incrinata.

Il moro si muove a piccoli passi verso di me, con la bocca serrata e gli occhi nei miei, facendomi indietreggiare ancora e ancora fino a quando non tocco la parete con la schiena. È ad un millimetro da me ed il fatto che non dice una parola mi spaventa. "Chi. Cazzo. Sei. Isabel?" Chiede a denti stretti scandendo bene ogni parola. Per quanto io vorrei rispondergli, le parole mi muoiono in gola e ho il cuore che sta per esplodere da quanto va veloce.

"Rispondimi!" Ribatte con voce roca. "I-io.. ne abbiamo già parlato Harry.." sussurro abbassando la testa. La vergogna che provo ogni qualvolta si torna su quest'argomento è infinita. Harry mi alza il mento con un dito e riporta i miei occhi nei suoi. Si avvicina ancora di più al mio viso, le punte dei nostri nasi si sfiorano provocandomi qualcosa simile a una scossa elettrica.

Dopo quelli che sembrano minuti interminabili Harry si scosta ed io riprendo a respirare correttamente ma non dura molto, perché con una mossa veloce mi attira a lui facendo scontrare i nostri corpi.

Sussulto e mi aggrappo istintivamente alle sue braccia cercando di controllare il mio respiro di nuovo irregolare e in men che non si dica, Harry posa le sue labbra sulle mie e mi bacia con tutta la virilità e la forza che un uomo può possedere. Non so neanche come descriverlo.

Dopo essersi staccato dalle mie labbra, ritorna a mettersi a letto mentre io resto lì impalata per qualche secondo cercando di metabolizzare cosa è appena successo e perché, lui mi odia!

"Isabel?!" Harry mi richiama dai miei pensieri. "Posso rimanere qui per stanotte?" Chiede affondando la faccia nel mio cuscino. Lo guardo accigliata per un'attimo ma annuisco, infondo, non avrei neanche il coraggio di lasciarlo da solo nelle sue condizioni. "Grazie" farfuglia con gli occhi semichiusi. "Non c'è di che Harry, adesso però riposa.." dico schiarendomi la voce.

Non risponde, e chiude definitivamente gli occhi.. prendo un plaid dall'armadio e lo appoggio sulla poltrona dove avrei dormito, sistemo le coperte che ha lui addosso e quando mi giro per sistemarmi anch'io, mi sento prendere il polso con la mano.

Un gridolino di spavento lascia le mie labbra e mi giro di scatto. "Harryyy!! Mi hai.. mi hai spaventata da morire." Richiude gli occhi e scosta le coperte battendo la mano sul materasso due o tre volte. "Harry é quasi l'alba, vorrei davvero dormire, cos'altro c'è?!" Sospiro alzando gli occhi al cielo.

"Vieni a letto." Farfuglia tra la veglia ed il sonno. Sgrano gli occhi incredula da quello che le mie orecchie hanno appena sentito. "Non è un problema per me la poltro-" non faccio in tempo a finire che Harry apre gli occhi e mi afferra di nuovo il polso, questa volta mi strattona delicatamente fin quando non mi metto a sedere sul letto, con una mano tira prima una gamba poi l'altra sistemandole sotto le coperte, poi la porta all'altezza del mio petto spingendomi piano fin quando non mi ritrovo distesa. Mi immobilizzo, non so cosa dire o fare, mi sento soltanto un coccio di legno, non riesco a fare un solo movimento dall'imbarazzo, non so neanche come respirare a momenti.

"Rilassati.." dice richiudendo gli occhi. "Non mordo mica.." sussurra rannicchiandosi sotto le coperte. "Buonanotte Isabel." Conclude. "Buonanotte Harry." Sussurro a mia volta.

L'accordo ||HS||Where stories live. Discover now