•36 ISABEL

278 9 0
                                    

Sono persa in uno dei miei momenti, quelli in cui ci si sente in un certo modo, un po' così.. e si cerca soltanto qualcosa che faccia sparire questa sensazione. Sono le 10:10 am, e devo incontrare Harry all'aeroporto tra poco più di un ora. Subito vengo pervasa da un mix di emozioni, e sono.. spaventata.

Spaventata perché seppur ultimamente non stia facendo lo stronzo categorico, l'idea di trovarmi in una città straniera con lui, è una cosa che non ho mai dovuto affrontare prima. Certo, dietro tutto c'è comunque il fatto che sto per andare a Parigi.

Accendo la musica, perché la musica aiuta a crescere la mia eccitazione, e sto piegando alcuni dei miei vestiti nella valigia, quando sento bussare alla porta della mia camera. "Avanti" urlo appena sopra la musica. "Signora Styles, buongiorno" mi saluta Juliet e ricambio subito. "La colazione al pronta, vada pure, ci penso io qui" mi sorride. Annuisco senza controbattere e faccio come mi dice, stamattina l'ultima cosa che voglio è arrivare tardi. Harry odia i ritardi e di sopportare le sue urla, ne ho abbastanza per oggi.

"Pronta?" Chiede Harvey, prendendomi la valigia. Annuisco, incerta, ma cerco di sembrare il più convinta possibile e ci rechiamo in macchina.
Arrivati all'aeroporto, seguo Harvey che mi conduce verso degli ascensori, uno di quelli é presidiato da una guardia, l'uomo fa solo un cenno quando ci vede e appena siamo dentro spinge il pulsante in discesa.
Quando le porte si riaprono, superiamo ancora qualche porta, prima di arrivare a quella che Harvey tiene aperta per me mentre andiamo fuori, e siamo sulla pista d'atterraggio.

Mi guardo intorno e mi sento minuscola in mezzo a tutto questo grande spazio vuoto, quando qualche metro più lontano vedo un jet. Assurdo! Nessuno mi ha detto che avremmo preso un jet. "Wow! Da non credere" sussurro più a me stessa. Harry sta già salendo le scale, quando lo raggiungiamo, guardo Harvey che mi fa segno di seguire mio marito e così faccio.

Sono senza parole. L'interno del jet è spaziale, una cosa mai vista prima d'ora. Gli assistenti di volo sembrano delle celebrità. Sistemo il mio bagaglio in una sorte di stanzino, e quando mi giro dall'altro lato vedo Louis sistemato già su una delle poltrone in pelle, ha una maschera per gli occhi sul viso. "Sono sveglio, sai" dice subito, come se avesse percepito il mio sguardo. "Ciao Louis" saluto sorridendo divertita. "Ciao tesoro." Solleva l'angolo della maschera per guardarmi. "Harry è andato a dormire un po', puoi raggiungerlo se hai bisogno di riposare." Rabbrividisco all'idea di condividere il letto con Harry in mezzo al cielo. Non voglio neanche pensarci.

"Sono apposto Louis, ti ringrazio." Ribatto gentilmente. L'uomo fa spallucce e si rimette a posto la maschera. "Bene, in questo caso, siedi dove vuoi, figliola." Conclude ed io non perdo tempo a sedermi. Mi sistemo sulla poltrona proprio accanto all'oblò e allaccio la cintura di sicurezza ancora prima che il pilota ci dia l'ok, ma sono già abbastanza terrorizzata, non mi è mai piaciuto volare, ma d'altro canto, non ci posso ancora credere che tra poche ore sarò a Parigi.

-Harry-

Atterriamo a Parigi a notte fonda. C'è già il nostro range rover ad aspettarci fuori. Entriamo nel suv e ci dirigiamo dritti all'hotel. Parigi non dorme, e neanche io, sono già pronto a fare festa.

Arrivati all'hotel, mi affretto ad entrare senza neanche aspettare gli altri, Isabel compresa, la stavo decisamente evitando il più possibile. Dopo il sogno di ieri notte, ho fatto un'altro simile mentre eravamo in volo. Ho la sensazione che il mio subconscio non vuole essere lasciato in pace da lei, come se non volesse allontanarmi da lei neanche da sveglio.

La voglio fuori dalla mia testa e dalla mia vita, non mi è mai piaciuta, e so bene che non é altro che una piccola arrampicatrice sociale che vuole sfruttare a suo vantaggio tutto ciò che possiedo. Anche se dimostra il contrario, ma so bene che a tempo debito questa parte nascosta di lei, uscirà allo scoperto. E mi chiedo perché io fossi così affascinato da lei, o qualcosa.. ultimamente.

Mi scrollo subito di dosso questi pensieri assurdi e passo la chiave magnetica della camera aprendo la porta. Entro nella suite e sto mettendo le mie cose a posto quando sento la porta aprirsi nuovamente. É Isabel, con gli occhi da cerbiatta, come sempre.

"Oh, non sapevo che avremmo condiviso la stanza, scusami" dice appena mi vede. "Certo che siamo nella stessa stanza Isabel, siamo sposati" scatto subito. "Giusto" mormora abbassando lo sguardo. Non dico nulla, mi libero dei vestiti indossati durante il volo e dopo una doccia veloce ne indosso un'altro. "Sto uscendo, il gala domani é alle otto in punto" i suoi occhi trovano subito i miei "okay" risponde dolcemente e dopo esserci bloccati per un'attimo l'uno negli occhi dell'altra, apro la porta e vado via.

L'accordo ||HS||Where stories live. Discover now