Villa Gates

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Ok.
Stiamo calmi.
Insomma... devo solo trovare un assassino in giro per Jericho facendo attenzione che non mi faccia fuori e salvare Eugene.

Salvare.
Che parola strana detta da me.

Mi affretto ad uscire fuori dall'alveare spegnendo l'interruttore della luce, ma appena lo sfioro con le dita ho una visione.
Che frase poetica.

Sono nel bel mezzo del nulla.
Da sola.
Almeno penso di esserlo.
Mi alzo velocemente dal terreno sul quale ero sdraiata poco prima facendomi girare per un attimo la testa cercando di capire dove mi trovassi.

Vedo solo alberi.
E una casa.
L'ho già vista.
Ma non riesco a capire dove per via della poca luce.
Mi avvicino lentamente facendo attenzione a non fare rumore così da attirare l'attenzione e finalmente posso osservarla da lontano.

La villa Gates?

Ritorno alla realtà rendendomi conto di essere in terra.
Ormai ho il vestito ridotto uno schifo.
Tralasciando il fatto che anche se è nero si nota ugualmente l'enorme macchia di sangue proveniente dalla ferita che mi fa (ovviamente) ancora male.
Ma non mi demoralizzo.

Sospiro.

Allora è lì che si trova quello psicopatico.
Beh, è andato a casa sua, non che ci sia qualcosa di sorprendente.
Anche se devo dire che poteva essere anche un po' più originale.

Metto a freno tutti i pensieri che mi stanno tormentando iniziando a correre per il bosco.

Bene.
Sono arrivata.
Mi trovo davanti all'ingresso della villa.
Ma non riesco a entrare.
Perché?
Ormai mi sto facendo troppe domande.
Ma capisco immediatamente il motivo.
Ho paura.

Cosa? Mercoledì Addams che ha paura? Stai scherzando vero?
Sei una Addams per la miseria. Non puoi infangare il cognome che porti con tanto orgoglio dimostrando paura.
Non ne hai avuta quando all'età di sei anni Padre ti ha portato all'acquario e tu gli hai chiesto se potevi fare il bagno con gli squali. Non non hai avuto paura quando hai provato per la prima volta la sedia elettrica e sei rimasta paralizzata per un tempo indefinito provocandoti successivamente degli spasmi.
Non puoi avere paura adesso.
Hai già affrontato un assassino.
Insomma, stai con un assassino.
Sto? Non lo so
Che ti prende?

Chiudo gli occhi con forza. Li riapro e abbasso la maniglia.

Sono dentro.
L'unica cosa che vedo è il buio.
Mi sembra alquanto giusto.
Cerco di capire dove sia un interruttore per la luce, ma non trovo nulla.

Che sfiga.

Ma non mi arrendo.
Avanzo lentamente cercando una torcia. Così almeno avrei visto qualcosa.
Continuo a toccare oggetti indefiniti finché ne riconosco uno.
Finalmente l'ho trovata.
Almeno penso che sia una torcia.
Cerco di capire come funzioni e finalmente riesco ad accenderla.
La punto davanti a me non facendo in tempo a dire nulla che mi ritrovo con un cappuccio in testa.

Quanta originalità (non smetterò mai di dirlo)

***

Ormai penso che il buio sia diventato il mio più fedele amico.

Apro gli occhi lentamente cercando di ricordarmi chi sono e che ci faccio qui.
Chi è l'idiota che si è permesso di mettermi K.O?

Beh, la risposta è molto semplice.

«Ma ciao dormigliona»
Garrett.
Beh, chi poteva essere se non lui?
Certe volte faccio dei ragionamenti alquanto cretini.

«Ma voi psicopatici avete il vizio di ficcare in testa alla gente dei cappucci, vero?»
Domando lapidaria.
Sì, lo so, sono troppo simpatica.
-Proprio-.

Wednesday: Paura Di InnamorarsiWhere stories live. Discover now