Nuovi sentimenti

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Non posso crederci.
Non è possibile.
Non l'ho fatto veramente.
Sì invece... l'ho fatto.

Tyler mi accarezza i capelli con delicatezza.
«Ti amo, lo sai vero?»
Mostro un sorriso.
«Sì, lo so»
Subito dopo poso le mie labbra sulle sue e mi viene un altro nodo allo stomaco.
Penso di essermi... come dire... no. Non lo dico. Sono già abbastanza in imbarazzo.
Mi stringo a lui e rimaniamo abbracciati per un tempo che non so quantificare.
Rivolgo lo sguardo al cielo e noto che si sta facendo buio, segno che da lì a poco devo andarmene e tornare alla Nevermore.
«Tyler... io... devo andare»
Mi tiro su velocemente sciogliendomi dall'abbraccio afferrando i vestiti per poi indossarli.

Non posso non presentarmi.
Ha già ucciso una persona. Non posso commettere lo stesso errore. Non di nuovo almeno.
Non posso permettere che succeda qualcosa a qualcun altro.
O a lui.

«Che succede? Ho fatto qualcosa di male?»
Mi domanda rivestendosi.
Sospiro guardandolo negli occhi.
Come faccio a mentirgli ancora?
«Ma no! Devo occuparmi di una cosa»
Mi alzo lisciando la gonna del vestito rimuovendo i residui di erba.
Tyler mi afferra per una mano.
«Prometti però che domani ci vediamo?»
Dio! E adesso?
Non posso certo dirgli che sto andando a vedere un assassino.
«Te lo prometto»
Sorrido abbassandomi per baciarlo.
Non voglio staccarmi.
Non voglio rinunciare a lui.
Alle sue labbra, al suo profumo... ma... devo farlo. Per il bene delle persone a cui tengo.
E pensare che fino a poco tempo prima non me ne poteva fregare di meno di quello che succedeva agli altri. E non pensavo di certo al fatto che mi sarei innamorata. Ecco, l'ho detto.
L'amore era proprio l'ultimo dei miei pensieri, eppure... eccoci qui.
Le nostre labbra rimangono unite troppo poco tempo. Una piccola lacrima attraversa il mio viso.
Lui lo nota appoggiandoci sopra
delicatamente le mani.
«Mercoledì, stai bene? Vuoi che venga con te?»
Mando giù la saliva a vuoto più volte cercando le parole adatte per non fare in modo che lui mi segua.
«Mai stata meglio»
Mi sorride.

Chiudo gli occhi per evitare di vedere la sua reazione.
«Tyler, io...»
«Sì?»
Non posso ammetterlo. Non posso.
«Nulla»
Stacco lentamente la mia mano dalla sua e mi allontano di qualche passo.
«Mercoledì?»
«Sì?»
«Tieni, così arriverai prima nel posto in cui stai andando»
Mi dice porgendomi le chiavi del suo furgone.
«Ti fidi così tanto di me?»
Gli domando osservando il mazzo di chiavi stretto tra le mie mani.
«Sì. E anche troppo»
Mi sorride e io faccio altrettanto.
«E tu? Come torni a Jericho?»
«Posso sempre chiamare un Uber»
Sorrido ancora.
«Grazie»
«E di che cosa?»
« Per tutto quanto»
«Questo è il minimo che possa fare per te»
Ci diamo un leggero bacio sulle labbra.
«Ciao Tyler»
Mi volto chiudendo gli occhi con forza per evitare di piangere.
Apro la portiera del furgone, entro dentro e dò un ultimo sguardo a Tyler.
È lì, in piedi davanti a me con la certezza che il giorno dopo ci saremmo visti di nuovo.
I suoi occhi trasmettono speranza.
Quanto vorrei averne anche solo un po'.
Gli sorrido azionando il furgone e parto.
Una volta arrivata in autostrada stringo con forza le mani sul volante.
Gli occhi mi bruciano.
Non riesco a trattenere le lacrime.
Così un numero indefinito ne inonda il mio viso.


Sono arrivata a Jericho e decido di fare una pazzia: andare a parlare con Xavier.
Lo vedo in lontananza assorto nei suoi pensieri.
"Meno male che è da solo".
Penso tra me e me.

«Xavier»
Lo chiamo attirando la sua attenzione.
Lui alza gli occhi al cielo. Segno che evidentemente non vuole parlare con me.
Ma quello che devo dirgli é molto importante.
Lo chiamo un'altra volta e lui finalmente decide di attraversare la strada e venire da me.
«Che vuoi?»
Calmati Xavier. Vuoi per caso una Bonomelli?
«Ciao anche a te»
Sorride sarcastico.
«Ciao Mercoledì. In che modo posso esserti utile?»
Come sei simpatico. Come un... non posso dirlo. Rischio la censura.
«Ho bisogno che tu faccia una cosa per me»
Lui mi fa segno di continuare.
«Quando Tyler tornerà a Jericho, dagli queste»
Gli piazzo in mano le chiavi del furgone.
Lui rimane per un momento in silenzio. Di certo non si aspettava una richiesta simile.
« E perché non puoi dargliele tu?»
Mi devo pure giustificare?
Va beh.
«Devo sbrigare una commissione, e di conseguenza non posso. Fammi questa cortesia.»
Sospiro distogliendo lo sguardo da lui guardando il marciapiede.
«Per favore»
Sussurro.
Lui sorride scettico.
Alza le mani in segno di resa.
«Hai detto persino "per favore". Non me lo farò ripetere un'altra volta»
Mi limito a ringraziarlo.
Faccio per allontanarmi, ma lui mi sorprende con una domanda.
«Cosa ti fa pensare che io gli dia davvero le chiavi del furgone?»
«Perché ti reputo una persona abbastanza intelligente e anche perché... mi fido di te»
Xavier mi fa un sorriso.
Uno sincero.
«Ottima risposta»
Mi fa l'occhiolino.
Faccio un leggero sorriso anche io e mi incammino verso la cripta di Crackstone.


Bene. Il mio momento è arrivato.
Non pensavo di avere una seconda possibilità di morire in così breve tempo. E soprattutto, nello stesso luogo.

Apro la porta sospirando per poi chiuderla.
Non c'è luce.
Perfetto.
Quindi morirò al buio, senza nemmeno vedere la faccia del mio assassino.
Poetico.
Cerco di capire se sono sola o meno. Ma questo mio quesito viene risolto in un attimo.
«Ti stavo aspettando»
Dice una voce.
Non riesco a capire da dove proviene.
Accende una lanterna illuminando una parte della stanza.
«Chi sei? Mostrati!»
Dico decisa.
«Con molto piacere»


NOTA AUTRICE:

Ehilà gente!
Scusate se non ho più pubblicato, ma ultimamente ho avuto molto da fare.
Sorry, sorry e ancora sorry.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, anche se arrivato un po' più in ritardo del solito.
Secondo voi chi potrà mai essere il fatidico stalker della nostra Mercoledì?
Accetto molto volentieri teorie al riguardo.
Un bacione enorme.
Al prossimo capitolo.
Becky😍



Wednesday: Paura Di InnamorarsiWhere stories live. Discover now