Una serata indimenticabile

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Poche volte nella mia breve vita ho provato felicità, e questa di certo, rientra in queste.
Sono felice del fatto di aver trovato qualcuno che mi accetti al cento per cento per come sono realmente. Che non voglia che io cambi qualcosa di me per lui.
Ma nonostante tutto mi stupisco di me stessa.
Come ho fatto a perdonarlo? Dopo tutto quello che mi aveva fatto passare?
So bene che in quel periodo non era in sè perchè la Thornill lo stava assillando usando la tortura che amo di più: la psicologia inversa. Tu vuoi che qualcuno faccia qualcosa per te? O come lo vuoi te? Tac! Ecco la soluzione.
Su me stessa mi è capitato poco di provarla, ma devo dire che certe volte può portarti alla follia e non in senso buono.
Può portarti a fare dei gesti  che non ti saresti mai aspettato di essere in grado di fare.
Eppure... non l'ho mai odiato. Nemmeno quando ha cercato di uccidermi. Anzi, ho provato ammirazione nei suoi confronti. Nessuno è mai stato capace di ingannarmi, e se capitava quella persona non ne usciva vivo. Ma lui ci è riuscito.
Ma nonostante tutto questo non riesco a smettere di pensare alla fatidica domanda da un milione di dollari:
che cosa provo per lui, veramente?
Non riesco a trovare una risposta, e non capisco il perchè.
Ogni volta che il mio sguardo incontra il suo sento come se tutte le mie difese e i muri che ho costruito con tanta fatica fino ad adesso venissero scaraventati in terra. Con lui sono vulnerabile.
Ho delle debolezze.
Lui è la mia debolezza.
Ma stranamente non mi da fastidio, non più del dovuto, almeno.

《A cosa stai pensando?》
Mi domanda Tyler prendendomi per le mani accarezzandomele con delicatezza. A quel gesto una parte di me vorrebbe scansarsi, ma non ci riesco.
《A niente》
《Mercoledì, non mentirmi. Conosco quello sguardo nei tuoi occhi》
Fa una pausa.
Deve conoscermi proprio bene.
《Con me sei un libro aperto》
Mi dice con dolcezza.
《Immagino che questa non sia una cosa positiva》
Non mi risponde limitando a sorridermi invitandomi con lo sguardo a rispondere alla sua domanda.
Chiudo gli occhi.
A quanto pare Tyler lo ha notato.
《Ti sei per caso pentita per quello che è successo prima?》
Percepisco nella sua voce tristezza e delusione, come se avesse paura della mia risposta.
Con un filo di voce dico: 《No》
Distolgo lo sguardo dai suoi splendidi occhi azzurri
A quel punto Tyler sorride avvicinandosi a me.
《E intenzionata a ripetere quello che è successo prima?》
Mi domanda con un pizzico di malizia.
Me ne accorgo e faccio un lieve sorriso.
《Mhm... fammi pensare》
Rivolgo lo sguardo verso il cielo. Mi accorgo che non ci sono più nuvole. È completamente scoperto. Noto il sole tramontare in lontananza dietro le case di fronte a noi. Segno che si è fatto tardi e che da lì a poco sarei dovuta tornare alla Nevermore per prepararmi al famigerato incontro con il mio stalker. Finalmente avrei scoperto chi fosse.
Personalmente li ho sempre visti di cattivo occhio. E voi vi chiederete perchè? Beh, è semplice. Non sopporto la gente che si mette di mezzo nella mia vita. Gli stalker notano ogni tuo minimo movimento, cambiamento, e se c'è qualcosa che non gli piace te lo fanno capire in qualche modo. Nel mio caso con una telefonata in piena notte e dei messaggi minatori per nulla al mondo piacevoli.
Ma in questo momento voglio stare solo con Tyler. Quando sarà giunta l'ora di salutarci, o meglio dirci addio, andrò alla cripta.

Rimango in silenzio per un paio di minuti per aumentare la tensione.
《Mercoledì?》
Mi chiama come sul punto di una crisi di nervi.
《Sì?》
《Mi stai torturando》
《Dimentichi che io amo le torture》
Mi avvicino a lui rimanendo volontariamente a pochissimi centimentri dalle sue labbra.
Il desiderio che proviamo entrambi ora è alle stelle.
《Le amo anche io》
E in un gesto mi fa sdraiare sulla tovaglia mettendosi sopra di me.
Lo guardo fisso negli occhi osservando attentamente ogni singolo centimetro del suo viso. Ormai lo conosco troppo bene.
《Allora?》
Si avvicina a me ancora di più appoggiando le mani sulla tovaglia per reggersi.
《Cosa?》
《Non hai risposto... alla mia domanda》
Mi bacia il collo. Sento le sue labbra morbide sulla mia pelle e a qul gesto rabbrivisco. Tyler smette per un attimo riprendendo a guardarmi negli occhi come se fosse compiaciuto dall'effetto che fa su di me.
《Probabile che io voglia ripetere quello che è successo prima》
I suoi occhi guardano le mie labbra per poi riposarli sui miei.
《Davvero? E perchè non approfittarne subito?》
Si avvicina alle mie labbra e adesso sono solo millimetri quelli che ci separano l'uno dall'altra.
《Potrei tenere in considerazione questa opzione》
Dico prima di posarle sulle sue in un bacio a stampo lungo e intenso.
Apriamo gli occhi lentamente. Tyler non smette per un secondo di sorridermi.
Non faccio altro che provare una nausea incolmabile allo stomaco. Non se ne vuole andare. È come se avessi le cosidette.. farfalle nello stomaco. Ecco, l'ho detto. Tanto ormai non mi stupisco più di niente.
《La Nevermore mi ha fatto male》
Penso ad alta voce.
《Beh, questo spetta a me deciderlo》
Mi sorride di nuovo baciandomi.
Si stacca dalle mie labbra lentamente.
《Se continui così esaudirai il mio più grande incubo》
《Avere la sedia elettrica rotta?》
Faccio un leggero sorriso.
《Diventare come i miei genitori》
《E perchè mai avresti paura di questo?》
Faccio una pausa per riflettere su che cosa rispondere.
《Beh, essere così disgustosi e innamorati l'uno dell'altra》
Mi pento immediatamente di quello che ho appena detto.
《"innamorati l'uno dell'altra"?》
《Dai, hai capito》
Mi tiro su dandogli le spalle per evitare di fargli vedere che stavo... arrossendo. Sì, è inutile che vi mettete a ridere.
Ricordate che chi ride per primo, ride per ultimo.
《E ripeto... cosa ci sarebbe di male?》
Faccio una lieve pausa girandomi verso di lui così da poterlo guardare negli occhi.
Mi sta guardando. In quel modo. Ora mi sotterro.
《Per tutta la mia vita non ho fatto altro che vivere nell'ombra dei miei genitori. Secondo te perchè mi hanno fatta venire proprio alla Nevermore? Stranamente lo stesso liceo che frequentavano loro alla nostra età?》
《Magari per farti vivere l'esperenzia che hanno avuto loro?》
《A che scopo? Tanto ogni volta che il mio nome passa all'orecchio di qualcuno la prima cosa a cui pensa è: "Mercoledì Addams? Ah già, la figlia del capitano della squadra di scherma nel 1990...tale madre tale figlia"》
Penso che sia la cosa più brutta per me essere confrontata, paragonata o anche solo associata al nome di madre.
《E tu pensi che era questo l'intento dei tuoi portandoti qui alla Nevermore?》
Non rispondo.
Come è possibile che Tyler è sempre un passo avanti agli altri?
Non a me, ovviamente, almeno così credo.
Tra lui e Enid sotto questo aspetto non so chi è peggio.
《Se il pensiero di farci vedere insieme non ti piace, forse una soluzione c'è》
Alzo un  sopraccoglio incuriosita.
《Ovvero?》
《Potremmo amarci di nascosto. Far vedere agli occhi degli altri che non ci sopportiamo e poi quando siamo da soli... beh, stare insieme》
In questo suona qualcosa di poetico.
《Non pensavo fossi così romantico》
《Nemmeno io》
Scoppia a ridere e io faccio altrettanto.
È da ormai troppo tempo che non lo facevo, almeno non nel vero senso della parola. Tralasciando i  brevi momenti passati con Sunday. A pensarci, non si è più fatta sentire. È sparita nel nulla. Penso che ormai a quest'ora sia a casa sorseggiando una bevanda analcolica ( sì, non rovinerebbe per nulla al mondo la sua "salute perfetta" e il suo corpocino da urlo -come dice lei-) gossippando con madre.
Già me le immagino, sedute sul divano davanti al caminetto.
Sì, a casa nostra ci sono molti spifferi a differenza di qui.

Tyler porta la mano alla mia guancia accarezzandola.
《Sono stato proprio fortunato ad averti, Mercoledì》
E ancora quello sguardo. Dio!
Sto seriamente mettendo il dubbio il fatto di essere veramente mortale.
《Parole sante, Galpin》
《Amo il modo in cui mi chiami》
《Touchè》
Ci diamo un leggero bacio.
E anche questo mi scombussola.
《È ufficiale Addams, sono pazzo di te da stare male》
《Lo so, faccio questo effetto》
Mi vanto scherzosamente.
Posa ancora le sue labbra sulle mie facendomi sdraiare sulla tovaglia.
Gli accarezzo i capelli e a quel gesto Tyler si avvicina ancora di più a me e io faccio altrettando approfondendo il bacio.
Ma a un certo punto si stacca dalle mie labbra riprendendo fiato.
《Sai, non siamo obbligati a farlo. Io posso aspettare. Posso aspettarti》
Gli sorrido.
《Lo so, ma voglio farlo》.




NOTA AUTRICE:

EHILÀ!!! Scusate per l'orario ma mi viene sempre ispirazione nei momenti meno... come dire... consoni😏.

Finalmente il momento tanto atteso è arrivato.
Lossoooo... vi aspettavate qualcosa di più... spicy, ma, non è il mio caso😉 Mi spiace deludervi.

Colgo l'occasione per ringraziarvi. Ognuno di voi per il fatto di aver continuato questa mia storia.
Mi riempe il cuore di felicità al pensiero che quello che scrivo possa essere bello anche agli occhi di qualcun altro.

Al prossimo capitolo❤

Becky💋💞

Wednesday: Paura Di InnamorarsiWhere stories live. Discover now