Shopping tra amiche, o quasi

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«Mercoledì, muoviti, non abbiamo tutto il giorno!»
Mi urla Enid dal camerino.
«Cosa? Ma stai scherzando? Tu ti aspetti seriamente che io mi presenti così al Raven?»
Dico guardandomi fissa nello specchio.
È fuori discussione.
Quando Enid me lo ha dato sembrava meno orribile appeso alla gruccia, ma ora che ce l'ho addosso... Dio, sembro una bomboniera.
«Esci immediatamente! Spettano a me i commenti!»
Scosto la tenda con violenza e mi avvicino a lei.
È seduta su una poltrona bianca di pelle con sulle gambe Mano che mi guarda perplesso.
Lui sì che mi capisce.
«O mio Dio! Sei-»
«Orribile»
Termino la frase al posto suo.
«Bellissima! Cos'ha che non va questo splendore?»
Mi domanda alzandosi appoggiando Mano a terra.
«Beh, tutto quanto! È troppo scollato»
«Non è vero, è perfetto. Vai avanti»
Mi incita interrompendomi.
«È troppo aderente»
«Anche questo non è vero. Poi...»
«Ha i glitter»
«Cos'hai contro i glitter? »
«Me lo domandi sul serio?»
Dico lapidaria.
«Danno un tocco in più al vestito!»
«Se lo dici tu»
Sospiro.
Rientro nel camerino chiudendo la tenda.
«Tu invece cosa hai intenzione di indossare?»
Le domando.
«Il primo, quello con lo strascico»
Bleah.
Tra tutti quelli che aveva provato Enid ( quindi ventitré, sì, li ho contati)
Quello è forse il peggiore.
Però se devo essere sincera quando se lo è provato addosso a lei non stava malissimo. Era abbastanza... carina.
Però rimane sempre orribile il vestito.
«Ah»
«Perché "ah"?»
«No, nulla»
«No, ora voglio sapere»
«Beh, è un po'... appariscente»
«Mercoledì! Non è vero! È stupendo»
«Va bene, deve piacere a te, lo indosserai tu, mica io»
«Esattamente»
Una volta sfilato il vestito lo appendo alla gruccia e rimetto il cardigan.
«Tieni, provati questo!»
Non faccio neanche in tempo a uscire dal camerino che Enid me ne piazza in mano un altro.
Questo è sicuramente migliore dell'ultimo.
È di un rosso scuro, con dei riflessi dorati sui fianchi, del tulle di diverse tonalità di rosso e un leggero scollo a V sul seno. Devo dire che non è male.
«Mi sono appena rivestita»
Le dico fulminandola con lo sguardo.
«Non mi interessa, provatelo!»
Mi spinge dentro il camerino chiudendo la tenda.
Perfetto. Ora prendo ordini da Enid.
Ormai non ho più rispetto nei miei confronti.
Sfilo il cardigan e indosso quel "coso".
Quando guardo il mio riflesso nello specchio rimango senza fiato.
Per la prima volta, mi piace quello che ho indosso.
Solitamente quando compravo da vestire, prendevo le prime cose che capitavano, certe volte la roba nemmeno la provavo, perché non avevo interesse.
Però questa volta è... diverso.
È aderente nei punti giusti, non è troppo eccessivo, né troppo dark.
Esco dal camerino.
«Questo sì che è meraviglioso!»
Mi gira intorno per studiare meglio l'abito.
«Ti piace?»
Mi domanda.
«Abbastanza»
Enid sgrana gli occhi appena apro bocca.
«Bene, prendilo»
«Enid, no, costa troppo»
«Non mi interessa, ti aiuto io»
«Costa centotrenta dollari!»
« E allora?»
«Non pensi che sia un po' eccessivo per un vestito che si indossa una sola volta?»
«Si, ok, ma... Mercoledì, non puoi lasciarlo qui!»
Piagnucola.
«Perché vuoi che lo prenda?»
«Perché per la prima volta dopo non so quanto tempo, ti piace qualcosa, e quindi devi assolutamente comprarlo!»
«E va bene»
Mi arrendo.
«Davvero?»
«Non lo ripeterò una seconda volta»
«Non te ne pentirai, fidati di me!»
Mi sorride.

Una volta rivestita ci dirigiamo alla cassa e paghiamo i vestiti.

«Il nostro primo shopping tra amiche!»
«Io non lo chiamerei proprio così.
Diciamo che é stato un acquisto di vestiti per un ballo al quale sono stata obbligata a presentarmi»
«Ma stai zitta che ti piace un sacco!»
Ha ragione.
Non le rispondo però. Non voglio dargliela vinta.

Siamo tornate alla Nevermore. Decine di studenti fissano me e Enid sgranando gli occhi. Anzi, fissano solo e unicamente me.
Come se non avessero mai visto una ragazza con una busta di un negozio di vestiti in mano.
Sconcertante.
Mi guardo intorno cercando di capire se nei dintorni ci fosse Tyler.
Non voglio che mi veda così, e soprattutto... cosa dovrei dirgli riguardo all'altra sera?
Non che sia successo nulla di importante... almeno così cerco di convincermi.
«Non è qui»
«Chi?»
Rispondo evasiva.
«È nella sua camera, a studiare»
«E tu come fai a saperlo?»
«Ho delle fonti...»
Sorride.
Beh, meglio così.

È sera, sono le 19:30 circa. Il cielo si è tinto di un blu scuro facendo scomparire tutta la luce.
Da lì a poco sarebbe iniziata la festa, e non sono ancora pronta.
Per quanto riguarda Enid, è da Ajax a fare Dio solo sa che cosa.
Io invece sono seduta su uno sgabello fuori in terrazzo.
Ho appena finito di suonare con il violoncello.
Mi fermo un momento a osservare il cielo.
Sento un rumore provenire dalla camera interrompendo i miei pensieri.
Decido di ignorarlo.
Ma continua a squillare.
Che sarà mai?
Decido di entrare dentro chiudendomi la finestra alle spalle e noto che quel rumore proviene dal comodino.
Apro il cassetto e noto lo schermo del cellulare acceso con una chiamata in arrivo.
Non so chi sia il proprietario di quel numero ma decido di rispondere.
«Pronto?»
«La morte è vicina»
Il mio cuore si ferma.
Non riconosco la voce.
«Chi sei?»
Domando con un filo di agitazione.
«Oh, mia cara Mercoledì, questo lo scoprirai molto presto»
«Che cosa vuoi?»
«Accertarmi che tu stessi facendo quello che ti ho chiesto»
«Ma se non ti ho mai sentito»
«Ne sei sicura? Pensavo che i messaggi che ti avessi inviato lo scorso semestre e quelli dei giorni precedenti bastassero»
Tolgo il telefono dall'orecchio e noto la scritta: " 4 notifiche da numero sconosciuto"
Clicco sul messaggio e mi appare la chat.

" Ti tengo d'occhio"

"3 foto allegate"
Le apro e noto me la sera prima con Tyler.
Com'è possibile?

E l'ultimo messaggio.

"Vieni domani sera alla cripta di Crackstone, alle 20.00, non tardare".

«Che cosa vuoi da me?!»
Urlo riportando il telefono all'orecchio.
«Non c'è bisogno di agitarsi mia cara»
«Come hai avuto questo numero?»
«Ho le mie conoscenze. Vedi di divertirti stasera, perché sarà l'ultima»
«Cosa?»
Non faccio in tempo a finire di parlare che mi riattacca il telefono in faccia.

Chi è la persona che mi ha appena chiamata?
Come ha fatto a scattare quelle foto con Tyler se nella stanza c'eravamo solo io e lui?
Perché voleva vedermi?

Ho mal di testa. Non so che cosa fare.
All'improvviso sento aprire la porta.
Sobbalzo per lo spavento.
« Ehi, sono io! Tutto ok?»
Mi domanda Enid preoccupata con già indosso il vestito da sera.
«Sì»
Mento.
Enid se ne accorge.
«Mercoledì, con me puoi parlare di qualsiasi cosa»
Si avvicina a me.
«Non è successo nulla»
Dico con voce rotta.
«Sicura?»
Faccio di no con la testa.
«Raccontami»

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«Non hai proprio idea di chi possa essere?»
«No»
«Beh, possiamo provare a rintracciare il numero»
«Ci ho già pensato, ma non so come sia possibile: nelle chiamate non c'è più il suo numero, né i messaggi che mi ha mandato. Sono spariti»
«Ah. Qua la situazione cambia»
«E già»
Silenzio.
«Per ora non voglio pensarci. Tra quanto inizia la festa?»
«Tra venti minuti, ma... Mercoledì, sei sicura di voler venire? Dopo quello che é successo?»
«Sì, ho bisogno di distrarmi»
«Va bene. Ti do una mano a prepararti se vuoi»
Annuisco alzandomi dal letto.




Wednesday: Paura Di InnamorarsiWhere stories live. Discover now