Tutte a me

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Non posso rilassarmi un attimo, che deve sempre succedere qualcosa.
Fanculo.
Corro dalla ragazza che ha appena urlato.
«Che cosa è successo?»
Le domando non smettendo un attimo di guardare Yoko a terra.
«Io... non lo so... stavamo ballando, ha bevuto un po' di Sherry e...»
«È successo subito dopo che ha bevuto?»
La interrompo.
Come è possibile? Sicuramente qualcuno le avrà messo dentro qualcosa. Mi chiedo... Perché proprio a lei?
«Fammi vedere il bicchiere»
Esclamo.
«È caduto in terra appena Yoko è svenuta»
Guardo il pavimento e noto il bicchiere frantumato con lo sherry sparso dappertutto. Cerco di capire cosa ci fosse stato dentro da far svenire Yoko, non trovando nulla.
«Non è svenuta»
Dice una ragazza accasciata a terra vicino a lei con la testa china.
«È morta»
Il mio cuore salta un battito.
«Che cosa?»
Sbotta Enid spingendo via la ragazza.
«Non può essere vero, non è vero!»
Urla.
Mi sento malissimo.
«Yoko,  Yoko, ti prego, svegliati! Non lasciarmi!»
Dice avvicinandosi a lei scoppiando in lacrime.
Accanto a me si avvicina Tyler anche lui scioccato da quello che era appena successo.
Deglutisco a vuoto cercando di rimanere lucida.
Perché proprio a lei? Cosa ha fatto di male per meritarsi questo?
Mi trattengo per non piangere.
Mi pungono gli occhi da stare male.
È colpa mia se Yoko è morta.
Ho deciso di distrarmi e fare la deficiente presentandomi al ballo.
Che cos'ho che non va?
Mi allontano da tutta quella sofferenza e sento dei passi dietro di me.
«Mercoledì, dove stai andando?»
Mi fermo rimanendo girata.
«Via»
«Vengo con te»
Sospiro cercando di non incrociare il suo sguardo.
Ho bisogno di sfogarmi con qualcuno.
«È colpa mia»
«Cosa? Come fa a essere colpa tua?»
Mi domanda sgranando gli occhi.
«È colpa mia se Yoko è...»
Faccio una pausa.
«Morta»
«È perché?»
Tyler è più confuso che mai.
«Dovevo indagare sullo stalker»
«Stalker? Quale stalker?»
«Sono una stupida»
Mi metto le mani davanti agli occhi per non farmi vedere da Tyler.
«No, tu non sei stupida»
Mi sorride costringendomi a guardarlo negli occhi.
Mi abbraccia e io stranamente non mi scosto scoppiando in lacrime.
Ci stringiamo per un tempo che non so quantificare.
Quando ci stacchiamo mi domanda: «Te la senti di dirmi cosa è successo?»
Annuisco piano.
«Non qui però. Non ce la faccio più a stare in questa sala»
«Ok, e dove vuoi andare?»
«Non importa dove, l'importante è che non sia qui»
«Va bene»
Mi prende per mano ma io mi scosto velocemente iniziando a camminare lasciandolo indietro.
So bene che non è giusto come mi sto comportando con Tyler. Nell'ultimo periodo è stato sempre gentile con me. Però deve cercare di capire che non è il momento di scambiarsi gesti d'amore.

Arriviamo davanti al mio dormitorio e faccio segno a Tyler di entrare.
Mi siedo sul letto e Tyler fa lo stesso.
«Tutto è iniziato l'ultimo giorno di scuola, lo scorso semestre. Ho ricevuto un messaggio da un numero sconosciuto scrivendomi " ti tengo d'occhio", con allegate una foto di me e te al Whatervine e l'altra con me e...»
Mi fermo un momento.
«Xavier»
Appena pronuncio il suo nome Tyler si irrigidisce.
Lo guardo negli occhi.
«So bene che tra voi non scorre buon sangue, ma mi sembrava giusto dirti la verità»
«Lo apprezzo molto»
Mi sorride.
Ci perdiamo uno negli occhi dell'altro.
Riprendo controllo di me stessa.
«Comunque... ieri sera mi ha telefonato questa persona dicendomi "la morte è vicina" e noto che mi aveva mandato altri messaggi minatori e fotografie.
Due con me e te l'altra sera e un altro "ti tengo d'occhio"»
Ho saltato di proposito la parte in cui mi ha scritto che voleva vedermi domani sera alla cripta di Crackstone.
Non voglio che si preoccupi inutilmente. È una cosa che voglio risolvere da sola.
Si porta le mani alla testa.
«Hai provato a rintracciarlo con il numero?»
«Non so come sia possibile ma nella cronologia non ci sono più i suoi messaggi e la sua chiamata. È scomparso tutto»
«Hai qualche idea su chi possa avercela con te?»
«Beh... no. Non ho mai sentito quella voce.»
«Ti ha scritto qualcos'altro?»
Sono combattuta se dirgli che voleva vedermi o meno.
«No. Solo questo»


È quasi mezzanotte e non riesco ad addormentarmi. Troppi pensieri mi stanno invadendo la testa.
Sento aprire piano la porta e mi metto a sedere per vedere di chi si tratti.
«È tardi»
Dico a Enid.
«Lo so. Avevo bisogno di schiarirmi le idee.»
Mi risponde secca.
«Capisco»
«No, non è vero.»
Sussurra quasi come se non volesse che la sentissi.
«Come?»
«Non ce la fai proprio a non pensare a te stessa, vero? Neanche una volta»
«Cosa stai dicendo?»
«È colpa tua»
Sento come se il letto stesse sprofondando nell'oscurità.
«Ogni volta che qualcuno ti sta vicino, quella persona o si fa del male o muore»
Inghiottisco cercando di rimanere calma. Capisco che Enid sta soffrendo, perché Yoko era una sua grande amica, ma questo non significa che io sto meglio di lei.
«Prendi Tyler. Quando ti ha salvata è stato attaccato dal mostro ed è finito in coma»
È vero. Il mostro. Me ne sono completamente dimenticata.
Quelle parole mi fanno spezzare il cuore.
«E adesso Yoko. Cosa mi devo aspettare? Succederà qualcosa anche a me?»
Mi domanda sul punto di una crisi di nervi.
«Nessuno ti obbliga a stare qui»
Sbotto ormai stufa delle sue accuse.
«Hai ragione. Ma dato che Yoko è morta non ho un altro posto dove stare. Quindi scusami se la mia presenza ti infastidisce. Pensavo che questa cosa l'avessimo risolta, ma a quanto pare non è così»
Apre la porta del bagno sbattendosela  alle spalle.
Successivamente sento dei singhiozzi soffocati.
Mi sento una merda. Enid ha ragione, è colpa mia. Tutta colpa mia. Ogni volta che qualcuno mi frequenta succede qualcosa di terribile.
È arrivato il momento di pagarne le conseguenze.
Devo andare di fronte al mio destino.
Non posso sopportare un altro omicidio. Non per causa mia.
Stranamente riesco ad addormentarmi.



Davanti a me decine di alberi spogli invasi nell'oscurità.
Ho mal di testa. Mi trovo in terra, sdraiata nel bel mezzo del bosco. Decido di alzarmi con l'intento di scoprire dove mi trovassi.
Inizio a camminare nel bel mezzo del nulla, finché non noto una casa. Anzi, una villa.
Capisco immediatamente dove sono.
Sento una voce alle mie spalle.
«Vedi di andarci da sola»
Sobbalzo per lo spavento.
«Goody, sei qui per dirmi che ci sarà un omicidio, di nuovo? Tranquilla, perché ci è già stato»
Dico lapidaria facendo finta che non mi interessasse.
«Sto parlando del tuo incontro con lo stalker, domani alla cripta di Crackstone»
«E tu come fai a saperlo?»
«Io so sempre ogni cosa»
Effettivamente, non ha tutti i torti.
«Non avevo intenzione di portarci nessuno infatti. Nessuno sa che vuole vedermi, tranne...»
Mi fermo chiudendo gli occhi violentemente.
«Chi?»
«La mia compagna di stanza»
«Ah si, Enid»
«Come fai a conoscerla?»
«Ti ripeto che io so sempre ogni cosa»
Alzo gli occhi al cielo.
«E dimmi, che ci faccio qui?»
«Non spetta a me dirtelo»
«Ah si, giusto, devo scoprirlo da sola, vero?»
La sfotto.
«C'è poco da scherzare, Mercoledì.
Se vuoi salvare i tuoi amici, è giunta ora di sacrificarti per loro»
Perfetto.
Sempre peggio.
«Wow. Sono una salvatrice allora»
Sospiro.
«Adesso dimmi cosa c'entri con tutto questo la villa dei Gates»
«La nostra conversazione finisce qui»
E sparisce in una nuvola di fumo.

Cosa ci faccio qua?

Mi sveglio di soprassalto ansimando.
Sto sudando da parti che non sapevo nemmeno di avere.
Un'altra visione.
Che cosa voleva Goody?
Dato che mi ha detto di sapere sempre ogni cosa, doveva anche sapere che avevo già intenzione di andare all'incontro da sola.
Mi ributto sul letto.
Apro il cassetto del comodino per prendere il telefono.
Le 3:15.
Spengo lo schermo e cerco di riaddormentarmi, fallendo.


Wednesday: Paura Di InnamorarsiWhere stories live. Discover now