Il ballo

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Manca pochissimo all'inizio della festa e sono più agitata che mai.

Solitamente non mi dispiacciono le minacce di morte, ma stranamente stasera mi sento come se il mondo mi stesse crollando addosso. Una cosa abbastanza frustrante per una persona che ha sempre sotto controllo ogni cosa.
Mi domando chi può essere così impaziente nel vedermi.

Mi sono ripromessa di non pensare a quello che é successo poco prima fino all'indomani, e quindi è quello che farò. Ho deciso di godermi questa serata, come aveva detto lo sconosciuto al telefono.
Ah! Mi maledico per averci ripensato.

Sono seduta sullo sgabello della toeletta di Enid: mi sta sistemando i capelli.
Lo so, impossibile da credere. Chiamatemi santa, solo per stasera.
Mi scappa un urlo.
«Scusa!»
«C'è una testa qui sotto!»
La rimprovero picchiandole le mani.
«Ho quasi finito...»
Mi mordo il labbro inferiore per evitare di continuare e dopo pochi minuti ha finito.
Finalmente. Non mi sento più la testa.
Decine di forcine invadono i miei capelli, per non parlare della lacca, me ne avrà messa tipo mezzo tubetto.
Sto per soffocare.

«Perfetto! Ora passiamo al make-up!»
«No»
La fulmino con lo sguardo.
«Dai, solo un pochino di ombretto e l'illuminante!»
Dice prendendoli in mano sbattendo i piedi come una bambina di sei anni.
«Stai lontana da me con quella roba, pazza!»
Dico scostandomi.
«Ti prego, ti prego, ti preeeego!»
La fulmino con lo sguardo per darle la conferma.
«Sei impossibile»
«Ma dai»
Mi alzo per andare in bagno ma Enid mi blocca la strada.
«Cosa credi di fare?»
Voglio togliermi queste cose dai capelli vorrei risponderle ma non lo faccio.
«Devo andare in bagno. Posso o devi accompagnarmi?»
Enid si sposta non togliendomi gli occhi di dosso.
«E va bene... aspetta!»
Mi afferra dalla vita e si mette a osservarmi i capelli.
«Ma che problemi hai?»
«E dodici. Bene. Stavo contando le forcine, così eviti di fregarmi»
«Mostro»
«Angelo»
Ora non ha più senso andarci.
«Non ci devo più andare»
Cerco di fare l'indifferente.
«Ah davvero?»
Mi sorride.

Mi do un'ultima occhiata veloce allo specchio e mi rendo conto di quanto sono ridicola.
Mi disgusto da sola.
«Cosa c'è che non va?»
«Non sono abituata a indossare così... tanti colori»
«Beh, come dici tu c'è sempre una prima volta per tutto»
Le tiro un'occhiataccia e usciamo dalla stanza.
Appena varco la porta sento già la musica a palla. Non mi immagino sotto come sarà.
Tornerò con i timpani rotti.

Davanti a me ventine di ragazzi presi a scatenarsi. Scorgo velocemente la folla con l'intento di trovarlo.
«È lì»
Si avvicina a me Enid indicandolo con l'indice.
Sta parlando con una ragazza bionda. Ha indosso un vestito (se così si può definire) praticamente trasparente. Faceva prima a presentarsi in intimo.
Mi si forma un nodo allo stomaco.

Ah ah, sei gelosa!
No! Cosa stai dicendo? Ma ti pare?

Le abbasso il braccio violentemente.
«Che stai facendo? Non farti vedere!»
Cerco di nascondermi dietro l'enorme pianta di plastica che si trova alla mia destra, fallendo miseramente.
«Cos'hai? Sei forse imbarazzata?»
Mi dice Enid sottovoce sorridendomi.
«Cosa? Io? In imbarazzo? E per cosa?»
«Meglio, per chi»
Maledizione! Com'è possibile che Enid capisce sempre tutto prima degli altri?
«Per lui? Ma per favore!»
Cerco di essere il più convinta possibile.
«Non vorrei dirti, ma... sta venendo qui»
Cazzo! E adesso?
«Come?»
Dico in un tono forse troppo alto facendo girare un paio di ragazzi.
«No, Enid, non sono pronta, non so cosa dirgli, non voglio farmi vedere così, non sono... Ciao»
Deglutisco due, tre, o forse, quattro volte a vuoto.
Indossa una camicia nera con sopra un completo rosso sangue.
Mi sono dimenticata di quanto fosse bello.
Dio! E pensare che fino a poco tempo fa mi faceva schifo solo vedere i miei genitori vicini.
Come cambiano in fretta le cose.

«Wow, sei stupenda»
Mi mordo l'interno della guancia per evitare di arrossire per poi successivamente sprofondare sotto trenta metri di terra.
Ovviamente, non rispondo.
«Finalmente qualcuno che lo dice all'infuori di me»
Ora la ammazzo.
«Ehi, Enid. Volevo, sai com'è, volevo...»
Si passa una mano nei capelli. A quel gesto il mio cuore esce definitivamente dal petto.
«Tranquillo, ti perdono»
«Ah, grazie mille. Lo apprezzo molto!»
Sorride mostrando le fossette.
Ma perché? Non poteva nascere più brutto?
Continuo a torturarmi le labbra. Sono sicura che se continuo così finisco per farmele sanguinare.

Certo che sono proprio una causa persa!

«Questa volta»
Lo fulmina con lo sguardo.
Mi stupisco di quanta sicurezza avesse avuto Enid nell'ultimo periodo.
A quel punto Tyler rabbrividisce.
«Bene! Ora vi lascio soli, vado dal mio ragazzo e... Tyler?»
«Mhm?»
«Fai in modo che non scappi di nuovo»
Gli da una pacca sulla spalla.
«Sei molto simpatica Enid Sinclar»
Riesco finalmente a parlare.
«Anche tu, Mercoledì Addams»
Le faccio un leggero sorriso, ovviamente forzato.
Posa gli occhi di nuovo su Tyler.
«Te la concedo ma... se solo osi ferirla di nuovo ti strapperò uno a uno i peli blu che ti ritrovi in testa con la pinzetta per le sopracciglia!»
Successivamente mi fa un saluto con la mano sussurrandomi all'orecchio: «Divertitevi!»
Mi limito a guardarla male finché non arriva da Ajax.
«Allora...»
No, non sono pronta ad avere una conversazione con lui, no!
Cerco di pensare a qualche scusa da dire per filarmela, ma non me ne viene in mente nemmeno una.
Tutta colpa di questi dannati ormoni!
«Si?»
Certo che sono proprio scema.
«Vuoi ballare?»
No, non me lo ha chiesto sul serio! Non è possibile!
Mi maledico per quello che sto per dire.
«Sì»
Lo guardo finalmente negli occhi.
A quel gesto ho la sensazione che il pavimento sia scomparso e ci sia solo terra, terra, e altra terra.
Tyler mi guarda come se fosse sorpreso della mia risposta.
Mi porge la sua mano, ma io lo supero andando al centro della pista.
Lo sento ridere, seppur di spalle. Mi trattengo per non farlo anche io.
Mi raggiunge a passi lenti, come se si volesse godere ogni attimo di quella serata.
Il brano precedente termina lasciando posto a quello nuovo.
Lo riconosco all'istante: Limbo, di Daddy Yankee. Enid avrà ascoltato quella canzone minimo cento volte.
Ma perché proprio questa? La odio con tutta me stessa, e non di certo per colpa mia.
Tyler mi guarda negli occhi in un modo che non comprendo nemmeno io. Faccio altrettanto.
Vedo i ragazzi iniziare a muoversi di qua e di là e mi rendo conto solo ora di essere nel posto sbagliato. Mi sento come un pesce fuor d'acqua.

Che ci faccio qui? Dovrei indagare sullo stalker!

Ingoio a vuoto squadrando la sala da ballo rassegnandomi che devo cercare di arrivare intera a fine serata.
Inizio ad agitare il bacino... Dio, mi sento ridicola!
Poi le braccia... dopo un po' inizio a prenderci gusto.
Vedo Tyler anche lui imbarazzato da quella situazione, cercare di essere il più decente possibile, fallendo. Per poco non scoppio a ridere.

La canzone finisce in un batter d'occhio. Non mi ero accorta nemmeno del tempo che passava.
C'è un attimo di silenzio.
Il dj afferra il microfono e inizia a parlare.
«Ascoltatemi bene gente, questa sarà una delle serate più belle della vostra vita!»
Bah, ne dubito.
Tutta la sala inizia a esultare.
Mi metto le mani sulle orecchie per evitare di diventare sorda.
«Quindi, ora voglio che tutte le coppiette vengano qui e inizino a divertirsi. Ma adesso...»
Si interrompe facendo partire un nuovo brano.
«Un lento»
No, basta! Io mi rifiuto!
Faccio per andarmene ma Tyler mi afferra il braccio.
«Ti prego, non andare»
Mi dice con uno sguardo paragonabile a quello di un cucciolo bastonato.
Il mio cuore nero si scioglie.
Mi limito ad avvicinarmi. Lui fa altrettanto finché i nostri corpi si toccano. A quel gesto rabbrividisco.
Ma non mi arrendo.
Tyler posa delicatamente le mani sui miei fianchi come se avesse paura di farmi male, mentre io le metto dietro il suo collo.
Iniziamo a muoverci lentamente, finché presa dal momento, poso la testa sulla sua spalla.
Ho gravi problemi mentali.

Tyler mi alza il viso con l'indice.
«A cosa devo tutta questa gentilezza?»
Mi dice non smettendo nemmeno per un attimo di sorridermi.
«Stai zitto e balla»
Lui ubbidisce continuando a guardarmi negli occhi.
La musica va avanti, e sto morendo dalla voglia di posare le mie labbra sulle sue, ma mi trattengo. Non voglio rovinare tutto.
È Tyler a fare il primo passo. Si avvicina al mio viso finché le nostre labbra si sfiorano ma...

«Oddio! Yoko!»
Urla una ragazza accasciandosi a terra vicino al corpo inerme.
Mi stacco velocemente da Tyler assistendo a tutta la scena.
Sono paralizzata.

È possibile che la partita sia appena cominciata?



Wednesday: Paura Di InnamorarsiDonde viven las historias. Descúbrelo ahora