Sentire quelle labbra sulle sue è l'unica risposta che vorrebbe avere e quando Ginger fà un passo avanti, si alza sulle punte dei piedi e lo bacia mettendogli le braccia attorno al collo se la stringe addosso, chiude gli occhi e divora quella bocca che ha desiderato per giorni. Sono state settimane di agonia, tra i ricordi sempre più numerosi della loro vita insieme e sensi di colpa, con il timore di averla persa per sempre.
Se la stringe addosso incurante del fatto che siano in mezzo alla strada.
La bacia ma no, non è abbastanza, ha bisogno di sentire la pelle nuda di lei sul suo corpo, di possederla, di morderla, di leccarla. E' passato troppo tempo da quando sono stati insieme l'ultima volta e questi giorni lontani sono stati impossibili. Si stacca da lei .
'Possiamo parlare da qualche parte?'
Fortunatamente in quegli occhi di giada legge la sua stessa frenesia.
Lilith annuisce ed in pochi minuti sono in ascensore, sà che è assurdo ma non vuole aspettare un secondo di più. La bacia ancora, prima cauto poi sempre più vorace, le mandi di lei si aggrappano alla sua camicia per poi scendere a slacciargli la cintura dei pantaloni impaziente.
Preme il pulsante stop e prima che Lilith possa rendersene conto od obiettare qualcosa si abbassa la zip, infila la mano sotto il vestitino estivo di lei per spostarle di lato le mutandine e la prende contro la parte di metallo dell'ascensore sollevandola alla sua altezza.
Lei geme, forte, mentre lui preme le labbra sulle sue per impedirle di urlare.
Possederla è come respirare dopo avere trattenuto il fiato in apnea.
Afferra quelle cosce sottili e comincia a muoversi impaziente con assurdi grugniti di piacere cercando di affondare ad ogni spinta un pò di più tra quelle gambe affusolate. Sà che non ci vorrà molto, averla senza protezione, cosi stretta e bagnata attorno alla sua erezione insoddisfatta da giorni è un piacere troppo intenso perché possa durare. Ma non gli interessa, ha tutta la notte per prenderla ancora, con calma. Con perizia.
Pompa furiosamente, stringendo quelle cosce tese mentre lei gli si aggrappa alle spalle assecondando ogni sua spinta, ad ogni affondo la sente gemere più forte, la sente muovere in modo spasmodico per amplificare la frizione dei loro corpi eccitati e la consapevolezza che entrambi siano mossi dalla stesso desiderio inappagato amplifica il suo fervore. Ha bisogno di venire e mentre sente che lei si stringe attorno alla sue erezione come una morsa, si tira indietro per poi affondarle di nuovo dentro, e poi ancora e ancora fino a quando Lilith si contrae in un lungo spasmo e lui affonda nel suo centro contratto ringhiando di soddisfazione.
E' un'esplosione di piacere che ha bisogno di prolungare.
Se la stringe contro per restarle conficcato dentro il più possibile, affinché ogni goccia del suo seme sia dentro di lei.
Gli appartiene, come lui appartiene a lei.
'Va tutto bene?'
Il gracchiare del microfono li riporta alla realtà ' L'ascensore si è fermato, stiamo già provvedendo ad avvertire il pronto intervento. La situazione è sotto controllo. State tutti bene?'
Lilith lo fissa terrorizzata, è rossa e accaldata e dopo tutta l'attenzione mediatica che le hanno riservato si rende conto che l'ultima cosa di cui ha bisogno adesso sarebbe essere sorpresa a fare sesso in ascensore con lui.
'E' tutto a posto.' La sua voce è più roca del solito. Esce da dentro di lei e l'aiuta a sistemarsi il vestito e le mutandine prima di continuare ' Abbiamo spinto inavvertitamente il pulsante di arresto, ci stavamo chiedendo come farlo ripartire . Basta spingere? Proviamo a farlo ripartire, ok?.'
Lo spinge di nuovo perchè ritorni nella posizione originaria e l'ascensore ricomincia la corsa mentre lui si richiude i pantaloni. Prende Lilith tra le braccia e se la stringe al petto.
'Tutto ok piccola?'
Le gli serra le braccia attorno alla vita e fà di sì con la testa. Quando l'ascensore si apre lo guida verso la sua stanza e come la porta si chiude alle loro spalle fa scivolare le mani sotto il tessuto leggero della camicia e con gesti rapidi gliela sfila facendola cadere sul pavimento.
'Voglio guardarti.'
Mormora. Gli fa scorrere le mani sulla pelle nuda delle spalle , del petto, dell'addome, lo bacia , lo lecca , lo morde, s'impadronisce con la bocca di un capezzolo e lo succhia avida.
'Anche io voglio guardarti.'
Contraccambia lui, sfilandole il vestito con un unico gesto e lasciandola solo con le mutandine. La sua pelle bianca è liscia come la seta ,i suoi capelli profumati come li ricordava , l'annusa tutta, l'accarezza, l'assaggia, è come se stessero di nuovo prendendo confidenza l'uno con l'altra.
Si baciano, incapaci di levarsi le mani di dosso.
'Mi sei mancato da impazzire.'
Gli sussurra lei, incredula, mentre lui affonda le mani in quella criniera di capelli profumati.
'Anche tu. Non voglio stare un giorno di più in quella casa enorme senza di te.'
La solleva e la porta a letto.
Vuole vedere se è tutto come ricordava.
Vuole recuperare tutto il tempo perduto.
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Fuoco e fiamme
ChickLitGinger è una ragazza di provincia, costretta dalla vita ad accantonare i sogni di gloria e diventare donna in fretta. Ha imparato sulla sua pelle che gli errori si pagano, tutti, e che la passione travolgente spesso ti lascia in mano solo un pugno...
186 Cain
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