La luce naturale entrava attraverso finestre a basso profilo, incorniciate da legno scuro, che permettevano di ammirare il giardino circostante.

Era uno spettacolo per gli occhi da ammirare...
Un posto decisamente meraviglioso dove vivere.

Come al solito, alle nove in punto, tutti i domestici dovevano recarsi alla loro rispettiva ala, l'ala ovest, collegata da un piccolo portico in legno rosso.
Finalmente , dopo una lunga ed estenuante giornata, una volta che i signori avevano finito di gustarsi la cena, toccava al personale. Ovviamente, dopo aver sistemato e lavato tutti gli infiniti piatti in porcellana bianca del servizio buono.

L'atmosfera è tranquilla e rilassata, con un sottofondo di silenzio interrotto solo dal rumore delle cicale e dei bicchieri che venivano poggiati sul tavolo in legno.

Provai a scambiare qualche parola, ma in generale tutti sembrano immersi nei loro pensieri o nella stanchezza accumulata durante il giorno.

La cena è semplice, un piatto unico o un pasto facile da preparare, in modo che nessuno abbia dovuto fare troppo sforzo per cucinare. Tutti mangiano con lentezza, masticando con attenzione e prendendo piccoli bocconi, forse perché la stanchezza ha diminuito l'appetito.

"Hai fatto bene ad abbassare la testa..." Cominciò poi a parlare una ragazza vicino a me, prendendo la brocca e versandomi dell'acqua nel bicchiere. Il suo nome era Yoko, la più tranquilla e razionale di tutte le domestiche. "Non c'è da scherzare con la signorina Nori."

"Andiamo Yoko, non c'è più il regime del terrore!"prese parola un'altra ragazza, che, senza distogliere lo sguardo dal suo piatto, lo posò, sorseggiando un po' di sakè dal bicchiere del giardiniere, troppo impegnato a gustarsi il suo piatto per accorgersene.

"Ma dove vivi, Saki!"scoppiò, spostandosi la tua treccia castana dietro le spalle e spalancando i suoi grandi occhi celesti. "Ti ricordo che l'imperatrice non ha pietà per nessuno! Stiamo ancora pagando le conseguenze di quel che ha fatto Tamako!"

"Perché?che ha fatto questa Tamako?"domandai, creando un silenzio generale, pietrificando tutti.
Ho toccato un argomento così delicato da metterli in difficoltà in questa maniera?

"Ha frequentato compagnie che non doveva frequentare..."spiego semplicemente Saki, seguita a ruota da Yoko.

"Il corvo della signora Sakoro l'ha ritrovata nel bosco, senza vita."abbassò la voce, giusto per non farsi sentire da altri.
"La spaventate così, piantatela!"le rimproverò il giardiniere, Goro.

"Il corvo?"alzai un sopracciglio.

Non fece in tempo a rispondere che ,subito, Saki, prese la parola al posto suo."Si, quella vecchia ammuffita della signora Sakoro ha un maledettissimo corvo da compagnia..."

Immediatamente, La bruna la zittì, mettendosi l'indice in prossimità delle sue labbra. "Quel corvo le riferisce tutto ciò che succede nelle stanze della magione, cerca di essere più discreta!"

"Pff, come se non sapesse già che ne stiamo parlando in questo momento..."
"La prudenza non è mai troppa!"

"L'avete mai vista?"domandai titubante, interrompendo il loro litigio,bevendo un sorso d'acqua. "Voglio dire, è da più di due settimane che sono qui e non l'ho mai vista uscire dalla sua stanza. Ci è perfino proibito entrare..."

"Fidati, Shizuka, è meglio così." Prese la parola Goro, versandosi dell'altro sakè nel bicchiere in legno. "Quando esce dalla sua stanza, non succede mai nulla di buono."

🥀L'arte di essere fragili 🥀Where stories live. Discover now