58: Stupido

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INIZIO FLASHBACK:
Ciro e Clarissa erano a Roma a vivere quella bolla d'amore, per la prima volta il grande boss si era lasciato andare hai sentimenti, alla fine i suoi sentimenti per Clarissa non erano cambiati anzi erano cresciuti sempre di più anche se avevano passato cinque anni lontano dall'uno dall'altro.
Passavano molto più tempo in camera che a visitare Roma, ogni scusa era buona per fare l'amore, a Clarissa piaceva tutto ciò lo aveva sempre desiderato e poi Ciro ci sapeva fare riusciva a farla eccitare soltanto guardandola negli occhi.
Ciro era steso sul letto mentre fumava la sua sigaretta rollata, lei con addosso l'intimo ballava in camera ondeggiava i fianchi in una maniera che faceva perdere la testa, Ciro si stava trattenendo ma la sua voglia di sbatterla al muro e fare l'amore con lei ancora una volta stava prendendo il sopravvento il suo amichetto diventava sempre più stretto nei boxer.
CLARISSA: Che c'è non ti piace?
CIRO: Mi stai facendo eccitare, mi stai facendo impazzire, Clarissa fece per la prima volta un sorriso da stronza stava avendo l'effetto che voleva, si girò di spalle continuando a muovere i fianchi, Ciro si alzò di scatto abbracciandola da dietro mentre continuava a muovere i fianchi sui suoi boxer a quel contatto con il suo membro duro gli scappò un gemito mentre Ciro le palpava il sedere e con l'altra mano era a darle piacere con le dita, si strusciava con i boxer dietro di lei.
CLARISSA: Ahhh, Ciro.
CIRO: Sei mia, le abbassò le mutandine di pizzo.
CLARISSA: No Cirù da dietro no.
CIRO: Non lo avrei mai fatto, lo farei soltanto se me lo chiedi, girati, si guardarono negli occhi prima di cominciare un bacio erotico, la prese in braccio bloccandola con le spalle al muro e poi entrò in lei mentre le spinte si facevano sempre più forti, entrambi lasciavano uscire gemiti di piacere, erano una cosa sola.
CLARISSA: Le mie gambe stanno tremando, non fermarti, mmmm ahhhh.
Ciro aveva aumentato di più la velocità delle spinte anche lui era vicino al culmine del piacere.
CIRO: Solo io posso fare questo, solo io posso farti gemere così, solo io posso prendere il tuo seno e stringerlo forte, solo io posso farti urlare così, solo io posso farti urlare il mio nome, dopo le ultime spinte Ciro venne dentro di lei fino all'ultima goccia.
Si stessero sul letto abbracciati mentre Ciro accarezzava i suoi capelli biondi.
FINE FLASHBACK.

Ciro si svegliò tutto sudato a causa del sogno fatto, aveva bisogno di andare da lei, prese il suo telefono da sopra al comodino e prenotò il volo per Madrid, preparò la valigia con poche cose soltanto con l'indispensabile, poi si rimise a letto con le cuffiette stava ascoltando "Stupido di Alessandro Fiorello" quella canzone descriveva un po' la sua storia con Clarissa ma anche la sua storia.

CIRO: "Stupido, mi sento stupido,
Di questa notte che non sei qui con me, sembra che le ormai le regole le stabilisci solamente tu.
Sognerò, magari sognerò di stare ancora qui nel letto con te.
Troverò e forse riuscirò un giorno a farmi perdonare da te, amore dimmi di sì, dai non riesco a stare così, metti l'orgoglio da parte e ascolta il tuo cuore."

Dopo aver ascoltato quella canzone si era vestito con il pantalone nero della tuta della Versace e una felpa a cappuccio nera prese la valigia e andò in aereoporto pronto per prendere l'aereo che l'avrebbe portato da Clarissa.

MADRID ORE 1:30
Clarissa era casa da sola, Camilla sarebbe andata a dormire a casa di una ragazza, invece Alessandro era andato a casa di un amico, sia Alessandro e Camilla sarebbero tornati lunedì sera, quindi Clarissa doveva passare il venerdi, sabato e la domenica da sola ma a lei non dispiaceva perché avrebbe avuto più tranquillità per creare nuovi abiti.
Era stesa sul letto mentre fuori pioveva a dirotto e il cielo si illuminava per colpa del temporale, il caminetto era accesso perché più o meno si sentiva l'inverno avvicinarsi, aveva una strana sensazione che non l'abbandonava ma non riusciva a capire che sensazione era anche se era preoccupata, aveva la sensazione che avrebbe visto qualcuno ma era impossibile perché era sola e i suoi amici non erano lì, aveva intenzione di uscire fuori per fumare la sigaretta.

9 Maggio Ciro Ricci Where stories live. Discover now