33: Baby scappiamo a Paris

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Ciro e Clari erano via da casa da una settimana, quindi in una settimana era successo di tutto è di più dentro e fuori al palazzo, Ciro e Clari sempre più uniti e più innamorati, Edoardo sempre più stronzo, Pietro sempre più innamorato dell' impossibile.
Carmela si era ripresa o almeno così voleva far credere, nel frattempo che cercava lavoro aiutava Gemma con il piccolo Samuel.
GEMMA: Amo al ristorante giù all'angolo cercano una cameriera perché non provi? Cioè non è proprio un ristorante ma almeno è qualcosa...
CARMELA: Si amo dopo andrò a chiedere, le cose come stanno andando a palazzo?
GEMMA: Sta succedendo di tutto e di più, Clari e Ciro sono scappati da una settimana, Pietro è affondato nell abbisso perché ha capito che è innamorato di Clarissa e quello stupido di Edoardo continua a fare il deficente.
CARMELA: Capito.
GEMMA: Adesso a quanti mesi stai?
CARMELA: Tre mesi, tra pochissimo potremmo sapere cos'è dice emozionata.
GEMMA: Per me è un maschio.
CARMELA: Lo penso anch'io.
Dopo una lunga chiacchierata Gemma va via e Carmela rimane sola e inizia a parlare con il suo piccolo/a.
CARMELA: Lo sai che ti amo tanto, non vedo l'ora di stringerti forte, ti amo figlio mio, dopo quelle parole era scesa giù andando in quel ristorante che Gemma ha parlato.
CARMELA: Buongiorno dice entrando dentro.
ALI: Buongiorno.
CARMELA: Io sono Carmela dice gentilmente, so che cercate una cameriera, e sono venuta per il lavoro.
Il ragazzo alza lo sguardo verso Carmela e rimane sorpreso davanti a tanta bellezza.
ALI: Io sono Ali, sei di qui?
CARMELA: Si.. tu però non sei italiano...
ALI: Sono turco. Comunque non possiamo assumerti.
CARMELA: Perché?
ALI: Sei incinta.
CARMELA: Ahh.. a me il lavoro serve per favore.
ALI: No mi dispiace, non è che non voglio ma devi tutelare la tua dolce attesa e poi il padre del bambino dovrebbe essere lui a mantenervi...
CARMELA: Sono sola... oltre al bambino e alla mamma del mio ex non ho nessuno, ho bisogno di mantenere tutto ciò...
ALI: Io il lavoro te lo darei, ma sono un uomo e da dove vengo io, le donne devono essere protette, torna a casa dice accarezzandogli la guancia.
Carmela si stacca da quel contatto prima di Edoardo non era stata mai accarezzata in quel modo, si avvicina alla porta.
ALI: Carmela...
CARMELA: Si...
ALI: Il lavoro te lo do, ma farai poche ore, devi tutelare il tuo bambino...
Sul viso di Carmela compare un sorriso finalmente dopo che la vita l'aveva presa a schiaffi era arrivato un angelo con occhi castani un sorriso dolcissimo, lei si butta nelle sue braccia.
CARMELA: Grazie, grazie, quando posso iniziare?
ALI: Farai dalle diciannove alle undici, quindi puoi iniziare ora, dice dandogli il grembiule.
CARMELA: Cosa devo fare?
ALI: Prenderai gli ordini e porterai le portate adesso buon lavoro.
CARMELA: Grazie, inizio a prendere le comande a portare la cena hai tavoli, iniziavo a essere stanca, si lo sappiamo che nei mesi di gravidanza una donna deve stare tranquilla e a riposo ma tutto ciò lo facevo per il mio piccolo, dopo quel turno mi siedo stanca.
ALI: So che sei stanca, hai un colorito pallido, dovresti rinunciare, dice dandomi un bicchiere di acqua con la cena.
CARMELA: Sto bene...
ALI: Non ti conosco ma so che non c'è la fai... il tuo ex dovrebbe tenerti con se invece di farti stare sola...
CARMELA: Già... ma non è così...
ALI: Non voglio essere invadente, ma perché sei sola?
CARMELA: Non mi va di parlarne, mi alzo ma ho un capogiro e Ali mi prende subito.
ALI: Ehi calma, stai bene.
CARMELA: È solo un capogiro...
ALI: Ti accompagno a casa.
CARMELA: No posso andare da sola...
ALI: Fatti accompagnare a casa, mi prende in braccio e mi porta in macchina fino ad arrivare a casa.
CARMELA: Grazie per avermi accompagnato, ci vediamo domani, ciao.
ALI: Ciao dice mentre mi abbraccia, scendo dalla macchina e entro in casa.
Intanto a palazzo Ricci i ragazzi stavano preparando le valigie sarebbero partiti per Parigi insieme a loro anche Clarissa e Ciro, Pietro sembrava essersi ripreso ma non era così, anche lui stava preparando le valigie per andare lì.
ROSA: Come stai?
PIETRO: Come dovrei stare? Devo nascondere ciò che sento...
ROSA: So che è difficile, ma c'è la farai.
PIETRO: Adesso vai a preparare la valigia.
Suonano il campanello Rosa va ad aprire erano Clarissa e Ciro.
CLARISSA: Ciao amo.
ROSA: Amore mio dice abbracciandola.
CIRO: A me non saluti?
ROSA: Ovvio, dice abbracciandolo.
Entrano in casa e salutano tutti.
CLARISSA: Pietro?
ROSA: È in camera sua?
CLARISSA: Io vado da lui, salgo su e busso alla sua porta.
PIETRO: Avanti.
CLARISSA: Ciao posso entrare? Dice sorridendo.
PIETRO: Certo che puoi entrare, vieni, Clarissa chiude la porta e si precipita nelle sue braccia era felice di stare così con lui.
PIETRO: Ehi che succede? Non mi avevi mai abbracciato così.
CLARISSA: Mi sei mancato.
PIETRO: Anche tu mi sei mancata.
CLARISSA: Sei emozionato? Il tuo cuore batte fortissimo.
PIETRO: Sono solo felice di vederti, non poteva dire che stava iniziando a vivere un altra volta grazie a quel contatto, non poteva dirle che era pazzo di lei.
CLARISSA: Ti lascio finire dice dandogli un bacio sulla guancia e poi uscendo dalla stanza, anche lei era andata a preparare la valigia, aveva scelto tutti vestiti e qualche pantalone con un maglioncino di lana.
CIRO: Piccola hai fatto?
CLARISSA: Sisi.
CIRO: Allora possiamo andare.
CLARISSA: Per andare dove?
CIRO: Baby scappiamo a Paris?
CLARISSA: Si dico buttandomi nelle sue braccia e dandogli un bacio a stampo.
Tutti insieme ci dirigiamo all'aeroporto, avevamo un aereo privato, ero emozionata finalmente avrei visto Parigi.
CLARISSA: Amo hai preso la fotocamera?
ROSA: Ovvio, dice sventolandola, per poi fare una fotografia a Pietro e un altra a lei e a Pino, il viaggio è passato molto velocemente eravamo arrivati, si respirava l'aria parigina ed ero felice, erano arrivate le 19 di sera quando siamo arrivati in albergo.
CIRO: Tra un ora ci incontriamo tutti qui.
PINO: Okay, ognuno entra nelle rispettive stanze.
CIRO: Amo.
CLARISSA: Dimmi amo.
CIRO: Siccome abbiamo un ora di tempo, possiamo fare l'amore.
CLARISSA: Amo tra un ora dobbiamo stare pronti, e poi è da una settimana che non facciamo altro...lo sguardo di Ciro diventa accigliato e duro.
CIRO: Ti sei stancata già?
CLARISSA: No certo che no.
CIRO: E allora? Dice prendendomi dai polsi e buttarmi sul letto riuscendo ad avere ciò che mi aveva chiesto un minuto fa dopo aver finito vado sotto la doccia ero rimasta un po' fredda nel suo comportamento, metto un vestito bianco corto trasparente arricciato, arruffìo i capelli e mi trucco ed esco dal bagno.
CIRO: Cche re' stu vestit?
CLARISSA: Nu te piac?
CIRO: Vedo tutt cos.
CLARISSA: A me piace assaje.
CIRO: A me no.
CLARISSA: Fatelo piacere dico nervosa.
CIRO: Signorina abbassa i toni, dice bloccandomi con le spalle al muro.
CLARISSA: Che vu?
CIRO: Niente, ma adesso mi stai facendo perdere la pazienza con questo vestito dice sferrando un pugno al muro stringo gli occhi dalla paura.
CIRO: Ma che re, tin paura e me? Dice alzando la voce, avevo gli occhi lucidi ma per fortuna entra Pietro.
PIETRO: Che sta succeren ca?
CIRO: Fatt re sfaccim re cazz toi.
PIETRO: Ho sentito delle urla.
CIRO: Lo sai ogni tanto ci sono degli litigi di coppia...
PIETRO: Clari stai bene?
CLARISSA: S-si dice asciugandosi le lacrime e poi riprende a parlare io vado da Rosa... mi prende per il polso.
CIRO: Tu con quel vestito non vai da nessuna parte, hai capito?
CLARISSA: Lasciami, Pietro si mette in mezzo.
PIETRO: Lasciala stare, non è un vestito provocante quindi calmati, se le metti le mani addosso te la vedrai con me, Ciro fa un sorriso da gran bastardo.
CIRO: Sono un uomo d'onore, non le metterò mai le mani addosso in quel modo.
CLARISSA: Posso andare da Rosa?
CIRO: Si.
Clarissa esce velocemente dalla stanza andando dalla da Rosa.
ROSA: Amo che è successo? Stai bene?
CLARISSA: Io e Ciro abbiamo avuto una piccola discussione per il vestito.
ROSA: Amo lo sai com'è, è geloso, e poi la famiglia Ricci sai com'è, comunque sei una bomba sexy, me lo presti vero?
CLARISSA: Si.
ROSA: Dai adesso non piangere più, fatti aggiustare il trucco perché poi diventi brutta dice baciandomi la guancia e poi mi aggiusta il trucco.
ROSA: Adesso sei tornata più bella di prima, posso farti una foto?
CLARISSA: Si... mi metto in posa e rosa scatta una foto, poi entrano Pino, Ciro e Pietro.
PINO: Siete pronte?
ROSA: Certo, dice abbracciando il suo uomo escono dalla stanza e fanno un giro per Parigi.
ROSA: Andiamo alla torre eiffel?
PINO: Si, Pino accontentava rosa in ogni singola cosa, arriviamo hai piedi della torre eiffel, rosa era strafelicissima mentre abbracciava forte il suo uomo, Pino in quel momento aveva tirato fuori dai jeans una scatolina.
PINO: So che è presto, ma io sono pazzo di te, vuoi sposarmi mia piccola Rosa Ricci?
ROSA: Si dice con le lacrime agli occhi e lui gli infila l'anello, clarissa era felice per la sua rosa.
CLARISSA: Tanti auguri ragazzi, dice emozionata, mentre Pietro la guardava.
CIRO: Rooo ci fai una fotografia a me e Clarissa?
ROSA: Si...ero titubante ad andare da lui.
CIRO: Dai amo non ti faccio niente vieni. Mi avvicino a lui e rosa ci scatta la foto, e dopo un ora torniamo in albergo e ci mettiamo nel letto ma lontani, eravamo lontani, tutto stava andando diversamente la favola d'amore non c'era più...

9 Maggio Ciro Ricci Where stories live. Discover now