48: Ispirazione

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NAPOLI ORE: 10:00
A Napoli Pietro teneva d'occhio Jennyfer voleva anche lui levarsela davanti a tratti era simpatica ma alcune volte era proprio da tenere sul cazzo, adesso l'unica cosa che importava era smascherarla e buttarla fuori dal palazzo.
Adesso stava andando a fare un piccolo servizio di affari con la famiglia di Alessandro.
Era in viaggio nella sua Maserati fino ad arrivare alla casa popolare, parcheggiò e scese dalla macchina entrando in un palazzo popolare dove vivevano con altra gente, suonò al campanello e ad aprirlo era la sorella di Alessandro "Cristina".
CRISTINA: Pietro entra, dice facendolo entrare in casa e poi guardava fuori dalle scale per controllare se c'era qualcuno e poi chiuse la porta molto lentamente e piano.
PIETRO: Come stai?
CRISTINA: Bene, siediti, vuoi il caffè?
PIETRO: Nono, sono venuto soltanto per dirti che tuo fratello Alessandro e con Clarissa a Madrid.
CRISTINA: Lo so... perché lo dice nelle lettere, ha detto anche che tra un po' di tempo mi fa uscire da questo lurido posto, a delle volte mi manda dei soldi per non farmi fare questa vita di merda...
PIETRO: Tranquilla manca poco alla fine di tutto ciò, hai fatto quello che ti ho chiesto?
CRISTINA: Si, dice prendendo una lettera dove dentro c'erano tutte le informazioni su Jennyfer con molte foto, e poi prese un chilo di cocaina.
PIETRO: Perfetto, tieni questi sono per te dice prendendo dal portafoglio le banconote.
CRISTINA: Nono, promettimi solo che farai di tutto per farmi uscire da qui.
PIETRO: Te lo prometto, c'è la fai un altro mese?
CRISTINA: Si...
PIETRO: Adesso vado, Mirracomando stai attenta, dice uscendo da quella casa popolare molto velocemente entrando in macchina fino ad arrivare al casolare di Famiglia, aprii la busta e davvero le parole di Alessandro erano vere, Jennyfer e Filippo o Chiatillo erano fratelli, al suo interno c'erano anche delle foto di lei e lui mentre facevano sesso i due fratellini che scopavano insieme, prese il cellulare e chiamò Clarissa.
CLARISSA. Ciao Pietro dimmi.
PIETRO: Ho tutte le prove tra le mani adesso cosa dobbiamo fare?
CLARISSA: Nulla fino al mio ritorno, appena torno aggiusterò io le cose.
PIETRO: Okay...
CLARISSA: Adesso vado a più tardi, dice chiudendo la chiamata.

Intanto a palazzo Ricci era andata Carmela a trovare Edoardo, anche se loro non vivevano più insieme continuava ad andare da lui per fargli vedere le sue condizioni con il pancione oramai mancava poco alla nascita del piccolo Ciro Conte.
EDOARDO: Come stai?
CARMELA: Stanca oramai il peso inizia a farsi sentire tra un mese nascerà, dice felice.
EDOARDO: Lo so...mi dispiace per com'è andata tra di noi...
CARMELA: Ascoltami io adesso sono felice ho un ragazzo buono non che tu non lo sia stato, ma Ali mi da la sicurezza che mi dovevi dare tu, mi fa sentire davvero all'altezza ciò che tu con me non hai fatto, non ti preoccupare farai parte nella vita del tuo bambino... anche sé avevano un rapporto tranquillo tra di loro c'era imbarazzo da una parte avevamo una ragazza ferita, indifesa e sola con un piccolo che sarebbe nato a breve, invece dall'altro lato abbiamo un ragazzo sofferto, con le palle sotto e con molti sbagli alle spalle.

MADRID ORE 13:00
CAMILLA: Dai cucciola devi mangiare.
CLARISSA: Più tardi adesso non ho tempo.
CAMILLA: Hai tempo per creare nuovi modelli, hai bisogno di mangiare, di stare rilassata, dai mangia.
ALESSANDRO: Camilla ha ragione.
CLARISSA: Va bene, come mai vi preoccupate per me? So badare a me.
ALESSANDRO: Lo so ma io in te vedo mia sorella Cristina ed è normale che mi preoccupo per te dice diventando triste.
CAMILLA: È io mi preoccupo per te perché mi sei entrata dentro fin da subito, quindi adesso mangia e poi ci pensiamo hai disegni.
CLARISSA: Sai Ale a me manca tanto mio fratello Carmine a breve mi farà diventare zia e io non ci sarò, lui è l'unico della mia famiglia che mi rimane dopo che mamma e papà sono andati via lasciandoci dai Ricci perché avevano altre idee...
ALESSANDRO: Ti prometto che torneremmo a Napoli tutti e tre insieme, tu spacca con la scuola, meriti tanto, dai vieni qui, dice aprendo le braccia e tutte e tre si abbracciarono forte.
CLARISSA: Ho avuto ispirazione dice prendendo i foglietti e inizia a disegnare, in poco tempo aveva trovato ispirazione aveva già disegnato cinque modelli, quella voglia di tornare a casa, a Napoli, dalla sua famiglia superava ogni singolo ostacolo.

9 Maggio Ciro Ricci Where stories live. Discover now