'Così come?'

Lei si stringe nelle spalle.

'Non lo sò.. sembravano davvero affiatati. Le coppie sposate te le immagini annoiate, stanche ..loro invece si guardavano in un modo, non sò... intenso.  E poi era come se ci stessero raccontando solo una parte della loro storia e un'altra fosse un segreto  tra loro due, che non avevano nessuna intenzione di condividere. E Maya? L'hai vista? Accidenti!!  Quello non è certo l'aspetto di una mamma di tre bambine! Quando è arrivata con quel vestito giallo...  praticamente ogni uomo presente nel locale si è girato a guardarla.'

Cain la fissa serio.

'Non stai esagerando un po'? Io non me ne sono accorto.'

Lei lo dice tutto d'un fiato, senza pensarci.

'Lo sò. - Sorride - Tu guardavi me.'

Restano per qualche secondo occhi negli occhi ma un bussare secco spezza l'attimo. Lei scende dal letto con una piccola smorfia, sì, decisamente per qualche giorno è meglio se si dà una calmata. Apre la porta e resta attonita di fronte al cameriere e al carrello di cibo che sta spingendo in camera.

'Dove desidera Signorina che serva la colazione?'

La guarda in attesa di una risposta  e lei guarda Cain, interdetta.

'Dove volgiamo la colazione?'

Lui si alza dal letto.

'Possiamo mangiare in camera o in terrazzo, dove preferisci.'

Non le sembra vero.

'In terrazzo!'

Esclama subito e un attimo dopo il suo stomaco emette un brontolio prolungato. Si copre la pancia con le mani ma è troppo tardi, sia Cain che il cameriere stanno sorridendo.

Lui lo guarda e gli indica il terrazzo.

'E' meglio che faccia in fretta, la mia ragazza è decisamente molto affamata.'

'Certo.'

Quello si affretta ad uscire e comincia ad apparecchiare la tavola fuori, mentre lei non riesce a credere che l'abbia chiamata di nuovo così. Le piace essere di nuovo la ragazza di qualcuno. 

Anzi, le piace  essere la ragazza di Cain.

Gli si avvicina, incapace di resistere all'attrazione magnetica che prova ogni volta che lo guarda. Lo abbraccia stretto, circondandogli la vita con le braccia e cogliendolo alla sprovvista. 

'Mi piace quando mi chiami così.'

Mormora senza guardarlo, la guancia contro al suo petto. Lui se la stringe forte addosso  e sente che affonda il viso tra i suoi capelli e le sussurra.

'Mi piace chiamarti così,  non pensare di liberarti di me tanto presto.'

Sembra una promessa, vorrebbe ribattere ma il cameriere è di nuovo nella stanza.

'La colazione è servita, avete bisogno di me per il servizio?'

Cain la libera dell'abbraccio e allunga 20 dollari che ha in tasca al ragazzo.

'Siamo a posto così. Grazie'

Non aspetta neanche che sia uscito. Le appoggia una mano sulla schiena e la guida fuori, dove una tavola imbandita di prelibatezze le dà il benvenuto.

'Cain accidenti.. oddio, non sò da dove cominciare sembra tutto buonissimo. Non sarà troppo?'

Lui ride della sue espressione estasiata e la fà sedere.

Fuoco e fiammeOnde as histórias ganham vida. Descobre agora