43.Cose Segrete

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Mi svegliai con il panorama più bello di sempre. Ero in una stanza scura, gotica, sporca, piena di polvere e la luce entrava a malapena dalla piccola finestra, ma davanti a me avevo un angelo che dormiva. Non mi sembrava vero aprire gli occhi e trovarlo lì nel letto, con le sue braccia intorno a me. Il suo respiro era musica per le mie orecchie e respirai il profumo della sua pelle chiudendo gli occhi per godermelo e aprendoli subito dopo per non privarmi della sua immagine celestiale. 《L'ho già detto?》disse con voce impastata dal sonno e aprendo solo un occhio. 《Che cosa?》mi nascosi nel suo petto. 《Che sei inquietante quando mi guardi dormire》mi strinse di più. 《Almeno una decina di volte》ridacchiai. 《Puoi dirmi che sono il tuo piccolo verme?》faceva le fusa come un gatto. 《Sei il mio piccolo verme, biondo!》mi baciò la testa. 《Buongiorno!》alzai lo sguardo per vedere Katrin, che era spuntata sopra le sue spalle. 《Buongiorno fatina!》con un braccio indietro le scompigliò i capelli. 《Vado a farmi preparare la colazione da Tessa!》saltò giù dal letto e corse fuori. 《Attenta che cadi!》urlai, ma ormai se ne era andata. 《Che mammina premurosa che sei》si mise a ridere lui. 《Non sono sua madre》alzai gli occhi al cielo. 《Potresti lasciarmi nel mio mondo... dove abbiamo una figlia insieme?》mi fece il solletico. 《Sm-sme-smettila... Ti-ti prego!》e la finì. Mi guardò attentamente. 《Sei bella Gill, sei davvero bella!》sfiorò il mio viso e socchiusi gli occhi, mentre stavo bruciando al suo tocco. 《Non mi aspettavo che tu restassi così dentro di me... come una chiave spezzata al centro dell'anima mia.》sussurrò al mio orecchio e intanto le sue mani scendevano per il mio corpo. 《Dimmi che non sono poesie prese da qualche parte》e poi il respiro mi si bloccò. 《Io non sapevo parlare dell'amore prima di conoscerti》vagava ovunque come se fossi uno strumento musicale, al quale stava dirigendo da maestro esperto il quale era. Appoggiò le sue labbra sulle mie, schiusi la bocca e accarezzò la mia lingua lentamente con la sua e poi quel bacio prese più ritmo insieme ai suoi movimenti sotto alle coperte. Le stelle ci danzavano attorno e quella stanza era diventata la stanza più bella di tutte quelle in cui ero stata. Esisteva solo lui. Esistevamo solo noi. Eravamo legati dentro da quell'amore che ci dava la profonda convinzione, che niente al mondo ci avrebbe divisi. Né Flayland, ma nemmeno Ambert. Le nostre anime si volevano, quindi i nostri corpi furono costretti a completarsi l'uno con l'altro ancora una volta... nonostante le guerre, nonostante avevamo provato a scapparci e a sottrarci da quel destino che ci aveva portati insieme fino a quel punto.

Lui uscì di casa dopo aver fatto l'amore, aveva delle cose da sbrigare aveva detto e avevo cercato di prendermi qualche informazione, perché non sapevo proprio arrendermi, ma lui mi liquidò con un bacio a stampo. Mi stiracchiai, cercando un motivo valido per dovermi alzare dal letto visto che non ne avevo proprio voglia e sapevo che fuori da quella stanza c'era chi mi avrebbe tolto il sorriso da ebete che avevo in volto. Era giunta però l'ora di doverlo fare, controvoglia mi misi in piedi. Non c'era nemmeno uno specchio dove potevo vedere il mio aspetto. Uscì per il corridoio e bussai alla porta del bagno, visto che non rispose nessuno la aprì. 《Ma che fai!?》la riccia la richiuse bruscamente. Aspettai lì davanti finché non uscì, quando lo fece mi squadrò dalla testa ai piedi ed io entrai in bagno. Mi guardai allo specchio, i miei capelli erano un nido per uccelli, ma il mio viso sembrava ben riposato. Cercai di calmarmi bagnandomi la faccia più volte, ma quella ragazza mi aveva irritata di prima mattina a tal punto che non riuscivo a farlo. 《Tranquilla... tranquilla》mi dissi da sola e feci dei gran respiri a pieni polmoni.

Trovai Katrin seduta a tavola con Tessa, che le stava spiegando la differenza tra un topolino e un ratto. 《Io trovo siano carini entrambi》ribatteva la piccola. Io invece ero annoiata, non sapevo come occupare il tempo finché non sarebbe tornato Carter. Camminai per il salotto e mi fermai davanti alla libreria, che occupava tutta la parete. 《Che stai facendo?》riconobbi quella voce odiosa mentre stavo per prendere un libro e mi voltai verso di lei. 《Non posso prendere un libro da leggere?》
《Senza chiedere?》alzò un soppraciglio e premette la lingua contro l'interno guancia. 《Io-io...》evitai il suo sguardo, desiderando di trovarci nel mio castello invece di una catapecchia del genere. 《Tu cosa?》
《Ascolta... Non toccherò più i tuoi libri》la sorpassai. 《Grazie!》Mi urlò dietro ed io mi nascosi nella camera che ci era stata data. Rimasi lì finché non tornò Carter nel pomeriggio.
《È tornato Carter!》venne a dirmi la bambina ed io andai subito da lui. Lo trovai a parlare con Tate e quando mi vide smise di farlo. 《Tutto bene, Gill?》mi chiese ed io annuii. 《Che cos'hai fatto in mia assenza?》tirò un sorriso. 《È stata rinchiusa in camera》parlò Katrin al posto mio, mentre disegnava seduta al tavolo. Lui mi guardò incurvando le soppraciglia e sollevando un angolo della bocca. 《Prendiamo un po' d'aria? Ti va?》mi chiese e lo seguii fuori. 《Capisco che non ti piace Annette, ma Tate è davvero una brava donna... potresti trovarti bene con lei》si appoggiò al tronco di un albero. Roteai gli occhi. 《Quella ragazza mi sta troppo antipatica, preferisco non vederla!》incrociai le braccia al petto. 《Ignorala e basta... sii più matura di lei, Gill!》mi sorrise. Non mi andava di ricambiare e si mise a ridere. 《Che hai da ridere?》gli chiesi tenendo il broncio. 《Sembri una bambina!》fece spallucce divertito. 《Dove sei stato?》
《Non te lo dirò... Non insistere》alzò le mani davanti a lui e alzai gli occhi al cielo. 《Ti sono mancato?》mi rivolse uno sguardo beffardo, inclinando la testa di lato. 《Non molto》nascosi un sorriso. 《Tu... molto!》
《Io... molto... cosa?》
《Mi sei mancata molto》ridacchiò.
《Anche tu》feci spallucce ed evitai il suo sguardo. 《Ma avevi detto non molto》rise. 《Oh... Non prendermi in giro... Mi sei mancato molto!》Lo abbracciai. 《Ti sono mancato molto... tipo tanto... quanto tutto il cielo?》guardò in alto. 《Si!》
《Ho una domanda》mi obbligò a guardarlo negli occhi. 《Dimmi!》gli dissi. 《Tenermi in una gabbia serviva a non sentire la mia mancanza? cioè quanto ti mancavo, ti bastava scendere nelle tue segrete da perfida e venire da me!》nascosi il viso nel suo petto. 《Si!》
Eh... Non ti mancavo spesso visto che mi lasciavi solo per giorni!》ritornai a guardarlo. Sembrava un cucciolo e i suoi occhi erano più chiari del solito. 《Ora non riesco a starti lontana per troppo tempo》abbassai il volume della voce.
《Spero non mi farai rinchiudere di nuovo》si morse le labbra e intravisi il desiderio dentro alle sue pupille, che si erano allargate. 《Io spero di poterlo fare... così non scapperai più a fare cose segrete》gli morsi piano una guancia. 《Aia!》 Se l'accarezzò. 《Sei una vampira!》rise. 《Già!》arricciai il naso e gli sorrisi.

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