10.Colori

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Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi amore, sarei un rame risonante o uno squillante cembalo. Se avessi il dono di profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, ma non avessi amore, non sarei nulla.

Non avevo dormito molto la sera precedente e ne risentivo parecchio, avevo passato la notte a torturarmi mentalmente. Non sapevo proprio che avrei fatto con Katrin e il cuore mi faceva male a vederla così spensierata mentre stava facendo colazione. Sembrava innocente, era così piccola e bella... pregai mentalmente per lei e per me, perché non avrei avuto le forze per farle del male, sentivo che avrei dovuto proteggerla da tutto. 《Carter non mangia?》mi chiese con la bocca piena e Tatia la rimproverò sul galateo a tavola, lei in cambio le fece la linguaccia e mia cugina rimase a bocca aperta. 《Gli porteremo qualcosa da mangiare dopo in camera》 informai la piccola che mi guardò con disapprovazione. 《Dovrebbe essere qui a tavola con noi》 si lamentò. 《Sai che il nostro gioco deve andare avanti》Le dissi e tirai un sorriso falso, perché non mi andava proprio di sorridere. 《Voglio che esca in giardino con noi dopo》mi disse continuando a mangiare. 《Sono io la principessa tocca a me decidere》 le ricordai le regole e lei alzò gli occhi al cielo scocciata. 《Gli farà bene un po' d'aria aperta》insistii e mi fece innervosire, così mi alzai da tavola senza finire la colazione.

Tatia mi seguii nel salotto. 《Cugina, sono sicura che la bambina vi convincerà a portare fuori il prigioniero e non vorrei fosse troppo pericoloso》 mi disse una volta sole. 《E non è nemmeno sicuro tenerlo in questa casa dove non ci sono celle, perché l'hai portato qui?》mi chiese preoccupata. 《Volevo staccare un po' dal regno, sono colma di stress e mi mancavi. Non potevo lasciarlo là dove lo avrebbero liberato》le spiegai e lei mi guardò con disaccordo. 《Avete lasciato solo il regno per un vostro capriccio cugina》 mi rimproverò e mi strinsi le mani per il nervoso. 《Non posso permettere che Freudus l'abbia vinta, posso perdere ormai tutto e tutti, ma la mia vendetta sarà portata a termine》le dissi decisa. Lei arricciò il naso e abbassò le sopracciglia, mi stava guardando con disgusto e non potevo sopportare ancora quella vista, perciò la lasciai li da sola.

Dissi alle guardie di portare il principe in giardino, dove avrebbe raggiunto me e Katrin.
Lo stavamo aspettando e nel frattempo mi persi a guardare il paesaggio, tutta quella primavera non rispecchiava affatto il gelo che avevo dentro da ormai troppo tempo. Mi sentivo di ghiaccio e vuota. Perfino la dolce Tatia mi aveva rivolto un espressione di disgusto, questo significava solo che ero diventata davvero un mostro.
《Posso usare la magia per prendere quella mela là in alto?》mi chiese Katrin a bassa voce. 《Certo che no》le risposi e allungai un braccio per raccogliere la mela. 《Visto? Non serve la magia!》 Le porsii il frutto. 《Grazie!》mi disse contenta e le diede un morso.
Carter arrivò legato per i polsi e portato da due guardie. 《Non serve che mi tenete! Non vado da nessuna parte... siete qui tanto!》si lamentò dimenandosi e quando la piccola corse ad abbracciarlo si calmò. 《Lasciatelo pure e se prova a scappare sapete cosa fare》ordinai alle guardie, che mi ascoltarono subito, rimanendo però con noi a controllare. 《Se prova a scappare posso usare la mia magia per prenderlo?》mi chiese Katrin divertita da quel che credeva solo un gioco. Il principe mi guardò per la prima volta con complicità, non finiva mai di sorprendermi. Ricambiai imbarazzata lo sguardo e annuii a Katrin. 《Prova a scappare daii! per gioco》gli disse la piccola e lui si mise a ridere contagiando anche me.

Mentre guardavo Carter e la piccola giocare a rincorrersi all'improvviso i colori della primavera intorno a noi non erano per niente scontati, respiravo a pieni polmoni aria fresca senza sentire l'odore di tutto lo stress che avevo prima

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Mentre guardavo Carter e la piccola giocare a rincorrersi all'improvviso i colori della primavera intorno a noi non erano per niente scontati, respiravo a pieni polmoni aria fresca senza sentire l'odore di tutto lo stress che avevo prima. Dovevo essere spaventata perché stavo sorridendo come una cretina, ma cacciai subito quel pensiero e mi godei la libertà che sentivo dentro di me.
Katrin si sdraio a terra esausta per aver corso troppo e lui si stese vicino a lei. Erano un opera d'arte, i loro colori diversi sullo sfondo dell'erba li rendevano ancora più belli di quanto già non lo fossero separati. 《Vieni qua con noi》 mi richiamò lei ed io non me lo feci ripetere, mi sedetti vicino a loro a gambe incrociate. Per fortuna fuori dal castello potevo evitare di mettere abiti scomodi. Strappai dall'erba una margherita e la guardai come una stupida. Mai prima d'ora mi ero sentita più libera e giovane di così.
Katrin strappo un petalo dopo l'altro dalla margherita che tenevo ancora tra le mani e nel frattempo diceva m'ama o non m'ama, fino ad arrivare all'ultimo petalo e gridare di gioia: 《ti ama!》si strinse quel petalo al petto contenta e poi mi disse ancora entusiasta: 《Non capisci?》 Scossi la testa e guardai Carter, che mi fece un segno con la bocca come a dire:boh. 《Significa che Carter ti ama》mi disse e mi sorrise mostrando tutti i denti. Sentii una vampata di calore immediata per l'imbarazzo e per la prima volta vidi anche lui arrossire, agitato si alzò da terra e disse impacciato: 《Sono stanco di stare qui fuori》le mie mani sudavano e guardai ovunque tranne che verso di lui. 《Siete un bellissimo romanzo ad immagini voi due》disse la piccola e scoppiò subito dopo a riderci di gusto in faccia, la sua risata contagiò anche il biondo e mi tranquillizzai.

Katrin ci lesse giorno dopo giorno, ancora prima che noi capimmo di essere già stati scritti

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Katrin ci lesse giorno dopo giorno, ancora prima che noi capimmo di essere già stati scritti.

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