15.Buio e Cattivo

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Guardate che nessuno
renda ad alcuno
male per male;
anzi cercate
sempre il bene
gli uni degli altri e quello di tutti.

Mancava un giorno al ritorno a casa ed eravamo esausti dal viaggio e dai continui pianti di Katrin. Il suo dolore riprendeva ogni giorno fuori il mio, solo nelle notti in cui la piccola dormiva ed io ascoltavo Carter parlare per ore, ero un po' sollevata e riuscivo a concentrarmi su altro.
《Ci fermiamo a riposare mezz'oretta principessa, non riusciamo a continuare e stiamo morendo di fame》mi venne ad avvisare una delle guardie appena la carrozza si fermò.
《Katrin hai fame?》le chiesi e lei scosse la testa, non riusciva più a mangiare quasi nulla. 《Scendiamo e mangi almeno un frutto, va bene?》insistii io. 《Non ho fame!》 Strillò e si coprì tutta, fino al viso con una coperta. 《Voglio scendere e sgranchirmi un po' le gambe》mi disse Carter mentre uscivo dalla carrozza. 《Guardie prendete giù il ragazzo》ordinai e andai a raccogliere una mela da un albero.
《Ho davvero bisogno di poter usare le mie braccia, non ne posso più》 si lamentò il biondo. 《Quando tornerai nella tua cella, potrai farlo》gli risposi dando un morso alla mela. 《Mi ucciderai quando torni a castello?》mi chiese con un sorrisetto nascosto e gli risposi con un si secco. Lui alzò un soppraciglio sospetto, ma poi spalancò sorpreso gli occhi. 《Cosa pensavi di incantarmi giocandoti il ruolo del canta storie?》gli chiesi freddamente. 《Sai, mi stavo affezzionando a te anche se sembri un pezzo di legno la maggior parte delle volte》mi disse e sembrava sincero, infatti questo mi mise in difficoltà. Non sapevo come rispondere alla sua affermazione e non mi soffermai a guardarlo o sarei ancora entrata nell'oceano dei suoi occhi annegandoci. 《Pensavo che ormai eravamo diventati amici》continuò a parlare e mi infastidì. 《Tuo padre ha ucciso il mio!》gli dissi gelida. 《Ed io non c'entro, non ho scelto io di essere il figlio dell'assassino di tuo padre!》mi urlò alle spalle e in quel momento mi girai a guardarlo, mostrandogli le mie fragilità perché sentivo che le lacrime stavano per scendere. 《Lasciateci soli!》urlai alle guardie. 《Ma principessa non è sicuro!》Disse una di esse e la minacciai con lo sguardo a quel punto si allontanarrono tutte da noi, osservandoci però da lontano.
《Non vorrei ucciderti, ma devo fare del male a tuo padre, lo capisci?》dissi al biondo gesticolando nervosa. 《Non ne sei costretta!》Mi rispose scuotendo leggermente la testa e con uno sguardo disgustato da me. 《Non sarò mai più felice se tuo padre continua senza pensieri la sua vita!》sbraitai. 《Non lo sarai comunque!》percipii la delusione nella sua voce. 《Il vuoto che ho nel cuore non si riempirà mai, ma la mia anima sarà un po' in pace grazie alla vendetta》ecco che le lacrime scesero e mi fecero sentire una debole ancora una volta. 《Io non voglio morire!》 Mi urlò in faccia con tutta la sua forza e cominciò a correre, le guardie furono subito pronte ad inseguirlo mentre io non capivo più nulla dalla rabbia. 《Prendetelooo!》urlai con potenza e il mio viso si ricoprì di lacrime dal nervoso.

Scese la notte ed eravamo ancora in viaggio, le guardie avevano preso subito Carter, che mi stava di fronte a guardarmi in cagnesco

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Scese la notte ed eravamo ancora in viaggio, le guardie avevano preso subito Carter, che mi stava di fronte a guardarmi in cagnesco. L'odio che provavo per lui al momento non mi fece più vedere la sua bellezza, era buio e cattivo, leggevo nei suoi occhi solo la somiglianza con suo padre ed ero colma di rabbia e rancore per tutte le attenzioni che gli avevo dato e per le risate che mi aveva fatto fare nei giorni trascorsi.
《Ho molta fame ora》mi disse Katrin appena svegliata. Presi dei biscotti da una sacca e glieli diedi, lei affammata ne azzannò subito uno. Mi venne sollievo a vederla mangiare qualcosa dopo giorni. 《Quanto manca per arrivare nel tuo castello?》mi chiese debole la piccola. 《Non molto, domani mattina dovremmo essere arrivati》le risposi. 《Che succede a Carter?》 Mi chiese a bassa voce, ma lui la sentì perché alzò gli occhi al cielo. 《Non lo so》feci spallucce. 《Oh si, invece che lo sa》disse lui velenoso. 《No, non lo so!》ribattei io. 《Potete dirmi che succede? Forse siete stanchi di giocare a questo gioco?》ci chiese Katrin ed io mi imbollizzai. Speravo che Carter non le disse che non voleva più giocare perché non avrei avuto scusanti. 《Non voglio più giocare》e invece lo fece sorprendendomi, perché era stato proprio lui ad ingeniarsi sulla cosa del gioco per non spaventare la piccola. 《Allora non giochiamo più, mi sono stancata anch'io》le rispose lei. 《No, il gioco continua finché non lo decido io》dissi. 《Io non voglio più giocare》 si impuntò la piccola. 《Libera Carter o lo faccio io!》incrociò le braccia al petto. Mi sentii obbligata a dirle la verità. 《Katrin ora ascoltami attentamente...》 iniziai a farlo, ma mi interruppe Carter: 《Voglio giocare!》lo guardai confusa. 《Io no!》esclamò la piccola. 《E tu allora non giocare più》le rispose il biondo.

Quando Katrin si addormentò di nuovo gli chiesi perché lo avesse fatto. 《Perché ha già troppi problemi per essere così piccola, non vorrai mettergli addosso anche i nostri?!》Mi rispose cattivo. 《Cosa pensavi che le avrei detto: fai pure Katrin liberalo, non giochiamo più!?》gli dissi con sarcasmo e lui mi guardò male. 《Pensi davvero di farmela a me?》gli chiesi duramente. 《Non parli più lingua lunga? Dai! Raccontami... cosa ti aspetti della tua avventura nell'aldilà!》Mi presi gioco di lui. 《Mi aspetto di incontrare tuo padre deluso da te》mi rispose irrittandomi parecchio, quello era il suo intento e ci era riuscito bene. 《Invece all'inferno non incontrerai il mio, ma il tuo che ti seguirà subito dopo》gli dissi piena d'odio e lui strinse la mascella arrabbiato.
Rimasi poi sveglia tutta la notte per paura che convincesse la bambina a liberarlo.

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