9.Il Suo Nome

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Affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.

Finito di fare il bagno e dopo aver indossato il suo vestitino bianco per dormire, Katrin sembrava più rilassata. Eravamo sdraiate sul letto e morivo dalla voglia di scoprire la storia di quei disegni che aveva sul corpo, però finché il suo umore era migliorato non volevo appesantirla di nuovo. Avrei voluto parlarne con qualcuno ma sarebbe stato troppo pericoloso, perché chiunque l'avrebbe denunciata e messa al rogo. 《Non vorresti sdraiarti su un lettone così?》chiese la piccola al principe e lui fece di no con la testa. Lei si voltò verso di me e con occhi da cucciola mi chiese: 《Possiamo smettere di giocare almeno di notte?》 Io rimasi di ghiaccio, non potevo accettare perché lui sarebbe scappato e dirgli di no era difficilissimo. 《Ma è davvero bello il nostro gioco, perché smettere?》 Si intromise lui vedendomi in difficoltà e lo ringraziai mentalmente. 《Perché sei scomodo su quella sedia, non senti le formiche nelle gambe?》le chiese lei e poi fece una risatina. Lui scosse la testa e le rivolse un sorriso che fece sorridere anche me. 《Non ti preoccupare Katrin, sto bene... è un gioco, si deve stare alle regole》la rassicurò, perché sapeva benissimo che fosse impossibile che io lo liberassi per dormire con noi. 《Tu sai i nostri nomi, invece tu come ti chiami?》gli chiese lei curiosa. Non lo sapevo nemmeno io come si chiamasse e non posso negare che me lo ero chiesta spesso. 《Carter》le rispose guardando me, forse si era accorto che ero più ansiosa della piccola di sapere il suo nome. Prima di scoprire il suo nome avevo pensato a tutti i nomi che potessero stargli addosso e nessuno di quelli gli calzava alla perfezione come Carter. 《Hai un bel nome》disse Katrin e sbadigliò, poi si ranocchiò vicino a me. 《Grazie》le rispose appoggiando la testa sulla sua stessa spalla. Gli si chiudevano gli occhi e in quella posizione era davvero scomodo, ma non era un mio problema e non doveva diventarlo.

La piccola dormiva ed io mi stavo chiedendo se potevo fidarmi di lui e parlargli dei disegni che avevo visto sul corpo di lei. Sapevo che Katrin non era entrata di già solo nel mio cuore ma anche nel suo e magari lui ne sapeva di più su quei disegni. Ero famelica di informazioni, volevo sapere anche perché uno dei miei più grandi difetti era sempre stata la curiosità. 《Non riesco a dormire se continui a fissarmi》mi disse infastidito. Nemmeno me ne ero accorta che il mio sguardo era incantato sovvrapensiero su di lui. Sentii di essere arrossita e non sopportavo il fatto che solo con lui succedeva. 《Stavo pensando se dirti o no una cosa》gli dissi dopo essermi ripresa dall'imbarazzo. 《E cosa mai vorresti dirmi?》mi chiese alzando un sopracciglio. Ci misi qualche secondo a rispondergli perché mi persi a guardare per l'ennesima volta i suoi occhi, tutta colpa del filo di luce che spuntava dalla tenda e li fece brillare, sembravano un cielo stellato. 《Sei inquietante》mi disse riportandomi nel mondo reale, dove io lo odiavo e lui mi odiava. 《Sono solo molto stanca e mi incanto a guardare un punto fisso》gli risposi e finsi uno sbadiglio. 《Scommetto che in quel momento stavi pensando ad un modo più sofferente possibile per uccidermi》mi disse e si mise a ridere. Rimasi a bocca aperta. Se solo lui avesse capito che l'attrazione che provavo nei suoi confronti fosse così forte sarebbe stata la mia rovina, l'avrebbe usata contro di me. Mi maledii da sola mentalmente per essere così stupida, non potevo farmi abbattere da una bella copertina.
《È davvero macabro il fatto che la morte che ti ho riservato ti faccia ridere》mi ricomposi. 《No tu mi fai ridere》 mi rispose beffardo con un ghigno. 《Perché?》gli chiesi accigliata. 《Perché non capisco cosa aspetti ad uccidermi》si passò la lingua sul labbro inferiore... e li capii che non sapevo nemmeno io cosa stessi aspettando ad ucciderlo. 《E poi che ci facciamo qui nel bel mezzo del nulla mentre il tuo regno può essere invaso da un giorno all'altro?》mi chiese e rise ancora. 《È davvero più importante che non prendono me mentre là possono aver anche già ucciso tua madre?》continuò facendomi scoppiare la testa dalla confusione, ormai sudavo freddo. 《Il mio regno ha alzato la guardia》gli risposi con voce tremante. 《Allora perché io non sono nella cella del tuo castello se ne sei così sicura?》alzò la voce e mi guardò dritto negli occhi e si morse il labbro. Avevo capito il suo gioco, come temevo aveva scoperto la mia attrazione nei suoi confronti e stava usando bene le sue carte. Mi alzai dal letto e sicura gli andai di fronte, gli presi il mento tra l'indice e il pollice e parlai vicino alla sua bocca: 《Volevo tenerti tutto per me prima di ucciderti》lui rimase confuso e imbambolato proprio come volevo, non se l'aspettava per niente. Gli diedi le spalle e tornai a sedermi sul letto. 《Cosa ne sai dei disegni sul corpo delle streghe?》gli chiesi mentre lui era ancora sotto l'effetto di quello che avevo appena fatto. Fece un grande respiro e poi mi rispose con una domanda: 《la bambina ha dei disegni sul corpo?》 Annuii. 《Sono fatti con l'ago e l'inchiostro da quel che ne so non nascono con quei disegni addosso. Sono marchi e se li fanno in cambio di magia nera》mi spiegò. 《Io so che le streghe sono nate con la loro magia》gli dissi. 《Si, ma è magia che gli offre la natura... magia limitata. La magia nera è tutt'altra cosa e non ha regole》mi rispose. 《Quindi pensi che in Katrin ci sia del maligno?》gli chiesi preoccupata. 《Credo che alla piccola sia stata imposta, dobbiamo parlarle e scoprire quanto ne sa》mi disse e poi mi guardò con aria di preoccupazione. 《Tu non farai fare del male alla bambina》 aggiunse. 《Non lo so》risposi tristemente sincera.

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