7.Stregoneria

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Se un uomo ha cento pecore e ne smarrisce una, non lascerà forse le novantanove sui monti, per andare in cerca di quella perduta?
Se gli riesce di trovarla, in verità vi dico, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. 

La cosa che mi spaventava di più era attraversare di notte la foresta, ma lo stavamo per fare, avremmo preferito tutti quanti affrontarla di giorno, ma fermarci per troppo tempo ci avrebbe messo in pericolo dovevamo arrivare a destinazione il prima possibile e ormai mancavano poche ore di viaggio. Aprii la porticina della carrozza e sbirciai fuori, la vista metteva terrore e il rumore degli animaletti e gli alberi che si muovevano per il leggero vento, non aiutava per niente a tranquillizzarmi. Osservai il principe dormire con la bimba ancora sulle sue gambe e mi godei la vista migliore, finché non sentii ululare più lupi insieme e mi vennero i brividi. Si aggiravano molte storie terrificanti sulla foresta, ma cercai di calmarmi all'idea che la piccola Katrin era cresciuta proprio lì insieme a sua nonna e stava bene. I rumori dei lupi si fecero più rumorosi e svegliaronno sia il principe che la bambina. La carrozza si fermò di colpo e i cavalli agitati mi riportano alle scene di quella notte dove morì mio padre, facendomi paralizzare. 《Svegliati! Prendi la piccola!》mi urlò il principe e mi svegliai da quello stato di trance, accorgendomi che Katrin era scesa dalla carrozza. Agitata corsi fuori e la trovai in mezzo ad una decina di lupi feroci, che la accerchiarrono. 《Guardie fate qualcosa!》 Urlai disperata. Loro cercarono impauriti di avvicinarsi alla bambina, ma i lupi li attaccarono subito. La collana di Katrin si illuminò di una luce rossa abbagliante e mi coprii gli occhi per non rimanerne accecata. Sbirciai dietro alle mie dita e la vidi sollevarsi da terra e i lupi lasciarono stare le guardie e si inchinarrono in cerchio, davanti a lei. Katrin ne accarezzò uno sulla testa e poi i lupi se ne andarono via. Io insieme alle guardie eravamo sotto shock, corsi da lei e mi svenne tra le braccia. Cominciai a muoverla e a piangere nel panico, quando poi lei aprii gli occhi e mi sorrise il cuore mi scoppiava dalla gioia. 《Mi hai spaventava Ketrin!》le sussurrai con voce rotta. 《Dobbiamo lasciarla qui! È una delle streghe della foresta!》gridò una delle guardie. Mi alzai in piedi con la piccola su un fianco e andai rabbiosa davanti alla guardia. 《Ringraziala, sei vivo grazie a lei!》gli urlai e misi la bambina in carrozza, lei spaventava per colpa della guardia si fece piccola vicino al principe. Tornai dalle guardie per minacciarle: 《Voi non direte nulla di quello che avete appena visto o vi farò tagliare la testa!》 E salii in carrozza.

Il principe aspettò che la bambina dormisse per chiedermi cosa fosse successo, aveva sentito tutto ma non aveva potuto vedere nulla. Gli raccontai di quando la bambina si alzò da terra e lui mi ascoltò sbalordito. 《Non deve saperlo nessuno o la bruceranno viva》mi disse triste mentre guardava la piccola stretta a lui. 《Avevo sentito parlare di stregoneria, ma non credevo esistesse veramente》gli raccontai. 《Sapevo che esistessero, ma neanch'io non ne avevo mai vista una》mi confidò e si grattò il naso con la spalla. 《Tu devi proteggerla》aggiunse. Osservai la bambina e mi venne un nodo alla gola, non volevo fosse una mia responsabilità perché avevo paura di non farcela e non avevo voglia di affezzionarmi ad una persona per poi perderla. Guardò la bambina preoccupato.《Guardala è sola al mondo, non ha nessuno ha bisogno che tu ti prenda cura di lei》mi disse e incrociai i suoi magnetici occhi blu. 《Ti prenderai cura di lei?》mi chiese quasi pregandomi. 《Perché non te ne prendi cura tu?》feci fredda e lui fece una risatina isterica. 《Forse perché sono incatenato e morirò quando tu lo deciderai?》disse arrabbiandosi ed io distolsi lo sguardo. 《Mi prenderò cura di lei, ora lasciami dormire》lo congedai e mi sdraiai di lato, tenendo però lo sguardo a terra e non su di lui. 《Ho capito alcune cose su di te in poco tempo》mi disse e sbadigliò, lo lasciai continuare senza interromperlo: 《Tu sei una debole, ti copri con uno strato davvero sottile quasi invisibile》mi fece male con poche parole, perché aveva buttato giù un castello. Io ero convinta di sembrare a tutti una persona spregevole e senza cuore, senza pena per nessuno sopratutto per lui. 《Tu hai solo voglia di parlare》sussurrai. 《Non sei quella che mostri, ti ho vista piangere e preoccuparti per la bambina》mi disse. 《È solo una bambina, un innocente!》mi difesi e spostai lo sguardo da terra a su di lui, che mi rivolse un sorriso tirato e alzò gli occhi al cielo. 《Si vede attraverso i tuoi occhi che hai il cuore spezzato e non di ghiaccio come vuoi far credere》colpì molto affondo con quelle parole. Ero disorientata, era la prima volta che una persona mi leggeva dentro e lui lo aveva capito. 《E sai perfettamente che io non ho la colpa di nulla》aggiunse poi facendomi aprire gli occhi: voleva che io lo lasciassi libero. 《Non hai la colpa di essere nato da tuo padre, ma io non meritavo di essere orfana del mio》gli risposi, lui non disse nient'altro ed io mi addormentai lentamente continuando a guardarlo.

Eravamo finalmente arrivati da mia cugina Tatia a Wilde. Scesi dalla carrozza e mi godei la tranquillità del posto isolato da tutti dove viveva. Una grande casa in mezzo al nulla, intorno avevamo solo la campagna e il profumo delle margherite mi fece ricordare la mia infanzia passata in questo posto con le nostre madri ogni estate. La cosa che amavo di Wilde é che c'era sempre la primavera, nonostante distanziava solo a pochi giorni da Ambert. Tatia mi venne subito incontro per abbracciarmi, era euforica come sempre ogni volta che mi vedeva, anche perché non succedeva molto spesso. 《Chi è la piccolina?》 mi chiese tenendomi entrambe le mani nelle sue, non appena la testolina di Katrin spuntò dalla porticina della carrozza. La bambina timida scese e si nascose dietro di me. 《Lei è Katrin, l'abbiamo trovata prima della foresta》risposi a mia cugina, che si abbassò davanti alla piccola e le pizzicò una guancia e Katrin le sorrise mostrandole i dentini. 《Gill mi hanno detto che hai un prigioniero con te, sai che non ho celle, dove lo lascerai?》 Tornò seria a me Tatia. 《Nella stanza riservata a me, lo legheranno ad una sedia》le risposi e lei spalancò gli occhi. 《È sicura come cosa?》mi chiese ed io annuii. Katrin mi tirò per un braccio e mi chiese:《Sta giocando anche lei al nostro gioco?》Mia cugina mi guardò con un aria interrogativa alzando un sopracciglio e a me scappo una risatina. 《Certo Katrin, lei è una giovane fanciulla che ci darà rifugio》risposi alla piccola.

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