Nico di Angelo

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Nico di Angelo X F!Y/n

Quegli occhi castano scuro mi fissavano insistentemente mentre facevo crescere lentamente la piantina davanti a me. Volevo imparare a controllare le mie capacità speciali prima della fine dell'estate. Da quando ero solo una bambina avevo sempre cercato di non dare troppo sfogo alle mie emozioni per non creare guai ma adesso volevo poter essere me stessa senza temere di far del male a nessuno.
Sbuffai girandomi verso il ragazzo dai capelli color carbone "Nico, sto cercando di concentrarmi!"

"Non sto facendo nulla"

"Smettila di guardarmi, mi menti sotto pressione! E quando sono sotto pressione-" la piantina crebbe di colpo e una delle radici spaccò la finestra. Feci un sospiro seccata "Perdo il controllo dei miei poteri" mi alzai innervosita mentre la pianta continuava a crescere abbastanza velocemente. Pensai alla casa in campagna dove vivevo con mio padre, pensai a tutto ciò che poteva trasmettermi serenità ma servì a ben poco. Mi massaggiai le tempie nervosa.
Sentii il figlio di Ade avvicinarsi e mettermi una mano sulla spalla. Era una mano fredda a confronto con la mia pelle ma la sensazione era gradevole. 
La pianta smise di crescere e la cosa mi sorprese particolarmente "Sai cosa sto notando da qualche tempo?" la sua voce arrivò pacata e cristallina "Ho notato che ti stai impegnando per controllare i tuoi poteri, cosa che ti rende tesa" mi voltai verso di lui alzando un sopracciglio "Cosa staresti insinuando? Che non sono capace a stare tranquilla?" mi mandò uno sguardo contegnoso "Ho detto questo?"

"Lo hai detto indirettamente"
"Non è vero, sei tu che ti irriti con niente" lo guardai meravigliata "Io? Io mi irrito facilmente?" lo dissi con puro sdegno "Lo vedi" tacqui di colpo aggrottando la fronte, non potevo negare che adesso mi ero irritata. Lui sospirò "Quello che ti stavo dicendo è che secondo me devi smettere di provarci, mentre ti eserciti e anche dopo sei tesa e irascibile. Devi lasciarti andare e smettere di provarci" mi sembrava quasi che mi stesse dicendo implicitamente che non ero capace di controllare i miei poteri. 
Mi sentii veramente offesa tanto che, quasi di istinto, gli tirai uno schiaffo; almeno ci provai visto che mi bloccò senza fatica la mano. Tentò uno sguardo accigliato finché non gli feci lo sgambetto "Mi stai dicendo che non sono capace di controllare i miei poteri?"

"No! Non ho detto questo!"

"Lo hai sottointeso schifoso!" tentai più volte di tirargli uno schiaffo ma ogni volta era capace di bloccarlo. Continuammo a lottare come dei bambini fino a quando qualcuno non entrò nella cabina: Annabeth Chase e Percy Jackson.
Ci guardarono meravigliati "Scusate non volevamo interrompervi" li guardai confusa ma poi capii. In quella lotta Nico era riuscito a mettermi con la schiena a terra mentre cercava di bloccarmi le mani. Arrossimmo di colpo entrambi e io lo spinsi via da sopra di me. Scossi le mani freneticamente verso Percy e Annabeth "Non è come pensate! Assolutamente! Tra me e Nico non c'è nulla! Siamo solo amici!" la bionda sorrise "C'era un altro che lo diceva eppure" il figlio di Poseidone fece un sorriso colpevole.
Prese Annabeth per mano e ci salutò con un grosso sorriso in viso "Spero che lei sia il tuo tipo Nico!" chiusero la porta dietro di loro.
Mi voltai verso il ragazzo "Tra noi non c'è nulla vero?" mi guardò accigliato "Perché me lo chiedi? Ovvio che non c'è nulla!" sentii un tuffo al cuore ma lo ignorai "Ottimo!" guardai la pianta che ormai aveva invaso la stanza "Prima di andarmene anche io ti aiuto a sistemare questo macello" gli sorrisi imbarazzato ottenendo da lui un flebile sorriso. Lo guardai strabiliata "Il grande Nico di Angelo, figlio di Ade, il re degli Inferi, mi ha appena sorriso?" lo vidi prende un colorito insolito per lui e alzarsi di colpo "Piantala e aiutami a sistemare il casino che tu hai combinato"

"Ai tuoi ordini Di Angelo"

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