<<Luke, ti prego... Non voglio farti male>>.

<<Non mi farai male, io so che tu mi vuoi>>. La vidi stringere le mani in pugni, le sue nocche divennero bianche, il suo corpo divenne quasi una piccola palla, si stava chiudendo in se stessa.

<<Luke...>>.

<<Girati, voglio baciarti, voglio assaporare tutto di te>>. Le passai le mani sulle braccia avidamente, strinsi la sua pelle sotto le dita e la girai sbattendola bruscamente con le spalle contro la porta. <<Cazzo! Guardami quando ti dico queste cose... Ti voglio, Kate>>. Kate scivolò a terra piangendo, strinse le braccia intorno alle gambe portandole al petto. Ecco la fragile Kate che volevo vedere, le accarezzai i capelli sospirando. <<Ecco perché mi preoccupo, perché stai davvero male, Kate, nessun essere umano dovrebbe stare in questo modo, neanche tu>>. Continuò a piangere singhiozzando, la sua vita era formata da tanti traumi differenti, mi chinai sedendomi davanti a lei, c'era a malapena la luce della luna che ci illuminava, la stanza era totalmente buia, ma nonostante questo riuscivo a vedere le lacrime sul suo viso che continuavano a scendere. Le tolsi le mani dalle gambe guardandola negli occhi. <<Kate...>>.

<<Sto... Bene, davvero...>>.

<<Smettila>>.

<<No, smettila tu... Io non ti voglio, ok? Non voglio stare con te, non hai affatto bisogno di occuparti o preoccuparti perché so cosa pensi di me... Lo so... Non mentire>>. Sentivo la rabbia nella sua voce, mi stava allontanando da lei.

<<So che non mi vuoi>>. Le accarezzai i capelli. <<Ma smettila di dire cazzate e lasciati aiutare>>. Distolse lo sguardo, forse aveva capito, speravo tanto capisse. Si alzò passando le dita sulle guance bagnate, poggiò la mano sulla maniglia ma prima di andare via mi guardò, forse credeva l'avessi fermata ancora. <<Kate>>. Mi ci volle un po' per formulare la frase, non sapevo come dirlo. <<Qualcuno ti ha toccata in questo modo senza il tuo permesso?>>. Lei abbassò la testa probabilmente ero l'ultima persona con cui ne avrebbe parlato, ma volevo saperne di più su di lei.

I miei avevano parlato di carte da firmare per farla diventare presto una di famiglia, a quel punto dovevo solo accettarla con tutti i suoi difetti. Kate uscì dalla stanza senza rispondermi, non potevo mandarla via, sentivo di volerla in camera con me e conoscerla. <<Kate...>>. Lei tirò la mano a sé guardandomi ancora con gli occhi lucidi, avevo esagerato ma mi era servito per capire molte cose su di lei, quella facciata che mostrava non era altro che una corazza, la mostrava a tutti ma con me no, per qualche strano motivo, senza parlare, riuscivo a capire Kate guardandola semplicemente negli occhi e sapevo che anche per lei era così.

Chiusi la porta appoggiandomi contro di essa con la schiena, magari avrebbe potuto farsi aiutare e tutto quello che sentiva di così orribile sarebbe svanito per sempre, ma non sarebbe bastata una semplice seduta, le serviva molto più tempo che lei non voleva assolutamente perdere. Sentii una delle porte aprirsi e Kate sussurrare qualcosa, non era entrata nella sua stanza, stava parlando con uno dei miei fratelli, magari era proprio con uno di loro che si vedeva tutte le notti, aveva scelto uno in particolare così da allontanare tutti gli altri. Aprii rapidamente la porta per poter vedere in quale stanza stesse andando ma era troppo tardi, ormai non c'era più.

FINE POV

Kate si avvicinò alla sua stanza, tremando tentò di aprire la porta ma non ci riuscì, chiuse gli occhi per pochi secondi, voleva davvero dimenticare. Bussò la porta accanto sperando in una risposta che non tardò ad arrivare.

(Revisione) Assassin Night (Completa🦋)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora