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«tanti auguri a te, tanti auguri a Louis!» il maggiore quasi controvoglia spense le candeline, quel 26 inciso sulla torta e impresso nelle candeline.

Ventisei anni suonati, a soffrire come un pazzo per amore, in tuta a spegnere le candeline solo per far felici le sue sorelline.

Quella sera erano venuti anche Niall, madison e Lucas, perché secondo il parere di Liam «più siamo lou, meglio è. Meriti felicità.» insomma felicità proprio non meritava, perché la sua chi sa dov'era in quel momento.

«auguri» gli disse Maddison «grazie, e grazie per essere venuta, sono felice che Fizzy sorrida» lei arrossì leggermente, per poi ringraziarlo

«ah! Louis» disse la ragazza «gli manchi, non potrei dirtelo, ma gli manchi.» dopo quella confessione Maddison si allontanò per avvicinarsi a Félicité.

Rimase immobile, a pensare a quanto fosse fortunata quella ragazza, a poter sentire la sua voce, la sua presenza nella sua vita, a sapere dove fosse.

Gli manchi

Gli manchi davvero

«hey come stai?» gli sussurrò dolcemente Lucas «tutto ok, grazie» sospirò «Tim? Dov'è?» chiese il maggiore «è fuori, sta parlando al cellulare, con qualcuno. Non so con chi» alzò le spalle, Louis ringraziandolo si diresse all'esterno, per fumare.

«va bene, sta' attento, ok? No lui sta bene, ci sentiamo» Tim terminò la telefonata con uno sbuffo triste e amareggiato «hey» disse Louis, facendo sobbalzare il ragazzo dai capelli corvini

«cristo! Sarei potuto morire d'infarto!» ridacchiò

«come mai qui fuori?» chiese Louis, accendendo la sua sigaretta «nulla, telefonate ai pazienti» mentì spudoratamente «farò finta di crederci Tim, solo perché oggi è il mio compleanno, e dovrei essere felice.» disse infine, buttando fuori tutto il fumo

«starai bene, credimi» lo rassicurò il ragazzo «ho visto l'amore della mia vita giurare amore eterno a un altro. Quindi Louis, sta' tranquillo, posso capire il dolore, il dolore nel senso di perdita.» il maggiore annuì, offrì lui la sigaretta, per dividerla

La accettò «allora non era l'amore della tua vita.» ipotizzò Louis «credevo lo fosse.» confessò porgendogli nuovamente la sua parte di sigaretta

«fa male Tim, ogni ora, quando cerco di addormentarmi, per non pensarlo, mi sveglio volendo prendere il cellulare e chiamarlo.» disse

«ha cambiato numero, sai?» disse con voce spezzata, dalle lacrime e dal freddo, che ormai gli penetrava le ossa «te lo giuro, andrà tutto bene»

Louis annuì, reprimendo le lacrime, buttando nel posacenere il resto della sigaretta ormai fumata, si scusò con Tim, e entrò in casa.

Da Tim:
Non sta bene.

A Tim:
Mi dispiace, lo sai

Certo che lo sapeva, lo sapeva, ma Louis soffriva, soffriva ancora.

Rimase a contemplare il freddo, e l'aria gelida che portava all'imminente nevicata, buttò la testa indietro, soffrire per amore, era una delle pene più dure da sopportare, e Tim lo sapeva.

«rimango a dormire?» gli chiese all'improvviso Lucas, Louis non gli prestò attenzione tutta la sera, osservava la porta, come se aspettasse qualcosa, o qualcuno che sbucasse all'improvviso

«no tranquillo.» gli rispose con una scrollata di spalle, «fatti aiutare» allora disse

È mio amico no?

Edward's voice Where stories live. Discover now