«continua» la spronò Louis

«lei però non è pronta, sta ancora riflettendo su se stessa, e anche se è stata lei a baciarmi, io lo capisco. È tutto nuovo per lei, ma Madison lo sta facendo per me, capisci?! Si sta interrogando per me.» concluse

«cosa vuoi dirmi fizzy?» domandò il fratello

«che devi porti delle domande Louis, per Harry. Chiediti se ne valga la pena, inutile dirti le mie preferenze, ma ho notato come tu ti sia avvicinato nuovamente a Lucas. Se lui ti rende felice, io sono felice lou, ma non dimenticarti mai, come ti fanno sentire entrambi. Chi ti fa venire le farfalle nello stomaco.» fizzy lasciò suo fratello lì sul suo letto, dopo averlo abbracciato, lo lasciò lì con i suoi demoni da combattere

«devo superare questi muri» fu l'ultima cosa che disse Louis, prima di alzarsi, come una furia, indossare le sue vans, e correre.

Corse con tutto il fiato che aveva, corse e bussò. «signorino Louis» lo salutò Glen «ciao Glen, dov'è?» la signora indicò il piano di sopra, e nel contemporaneo Niall scese le scale velocemente, aveva sentito la voce di Louis, dal piano superiore.

«Louis ti prego, non voglio cacciarti di nuovo» gli disse il biondo, avvicinandosi «deve ascoltarmi!»

Louis voleva un affronto, voleva una discussione, voleva parlarne. Loro facevano l'amore, non la guerra, quando è stata l'ultima volta? Nemmeno lo ricorda, e questo non era da loro.

«deve scendere!» urlò Louis «ora! Harry mi senti?! Scendi!» urlò, Niall provò a tappargli la bocca, per le urla forti «ma sei pazzo?!» sbottò il biondo

«devo parlargli» aveva il volto stanco, gli occhi arrossati, il corpo stanco, l'anima stanca, i capelli spettinati e il cuore in piccoli pezzi.

«non vuole, non è cambiato nulla.» ma Louis non voleva arrendersi «cosa cazzo gli ho fatto?!» urlò con tutto il fiato che avesse in corpo, i suoi polmoni gridavano assieme a lui, nel vano tentativo di essere ascoltato dal più piccolo

«si è fidato Louis, e tu non lo hai rispettato.» poche volte Niall era molto serio e arrabbiato, soprattutto sulla difensiva, e quando vi era Harry di mezzo, era più che serio, la sua ira, sprizzava da tutti i pori.

«ma di che diavolo parli?! Io l'ho aspettato per tre ore! Tre! E non si è presentato» la sua voce si spezzò nell'ultima parte, voleva piangere, dimenarsi, però voleva capire il perché Harry lo avesse abbandonato.

«e tu eri da solo giusto? Mentre lo aspettavi» Louis lo guardò stranito «cosa?» provò a dire «rispondi!» tuonò Niall più forte di lui, le loro urla stavano riempendo quella casa, di dolore e tristezza

«basta» affermò Harry, sopra la rampa di scale, scese con tutta calma, era stanco, lo vedeva dal volto.

«Niall me ne occupo io, grazie» il biondo annuì e li lasciò soli, salì in camera.

«dimmi» riuscì a dire il più piccolo, con un filo di voce spezzata «dimmi?! Questo hai da dirmi?! Tu mi hai lasciato solo!» gemette urlando Louis

«eri in compagnia» disse Harry, con voce calma, sembrava un sussurro, rispetto ai toni di Louis, ma il maggiore sembrava non capire

«eri nel nostro posto!» iniziò ad alzare la voce, le prime lacrime gli rigarono il volto «con lui!» urlò, Louis inizialmente non capiva, non capiva. Perché la presenza di Lucas, per lui non era importante tanto quanto quella delle persone a cui teneva veramente

«io l'ho incontrato per caso!» urlò Louis

«e io dovrei crederci?» il più piccolo rise «io volevo convincermi che ti saresti innamorato di me, che lo avresti dimenticato, un giorno. Non è così» disse scuotendo violentemente il capo

Edward's voice Where stories live. Discover now