«si mi piacerebbe,» poi guardò suo padre «posso?»
«certo, se non siete tornati per la fine del mio turno ti telefono, a dopo» li salutò l'uomo

I due si recarono in un parco lì vicino, i parchi erano una sorta di calamita e soprattutto un'ossessione per Harry, in qualsiasi posto dove si trovasse, doveva sempre trovare e cercare un parco. A lui piaceva l'odore della pioggia sulle foglie, e sul terreno, quell'odore di bagnato che inizia a farsi spazio quando c'è l'autunno, ora invece le foglie erano secche a causa del caldo e il terreno arido.

«che scuola frequenti?» domandò il riccio facendo segno alla ragazza di sedersi con lui sulla panchina

«io frequento la Bryam Hills High School»
«è un po' lontana da qui,come ci arrivi?»

«beh io la raggiungo con i mezzi pubblici, quindi dopo due pullman arrivo lì» annuì col capo

«tu invece, ho visto che ti sei laureato,giusto?» e nonostante Harry fosse una persona riservata, dovette ammettere che le sue informazioni e foto giravano su tutto il web

«si, a Londra. Tu cosa vorresti fare da grande?» domandò a bruciapelo

«vedi Harry,» si costrinse a guardare il cielo «molto spesso quando ci domandano cosa vorremmo fare da grandi, cosa vorremmo diventare. Pensiamo subito al lavoro, pensiamo subito a quanto possiamo guadagnare se solo facessimo un buon lavoro.

Io vorrei essere una bella persona e gentile, anche con chi meriterebbe solo ceffoni da me. Vorrei poter aiutare senza pensare che se lo facessi, l'universo sarebbe clemente con me. Alla domanda cosa vorrei essere da grande ti risponderei essere felice»

Dopo questo discorso che lasciò spiazzato Harry, per la maturità della ragazza, per il dolore che aveva negli occhi quando raccontava. Per una volta si sentì tanto piccolo, tanto ipocrita, da aver dato per scontato il fatto che Madison stesse bene, non aveva mai assaporato la perdita di tutto, nella sua vita. Sia materiale che sentimentale, o almeno non ancora.

«scusami» mormorò dispiaciuto
«non farlo, non scusarti. Ogni giorno mi guardano con pietà e disprezzo perché mio padre era per strada. Io amo mio padre, ecco perché le loro parole non contano, e quando hanno saputo che era tuo amico, hanno cambiato atteggiamento. Ma io ero sempre la stessa Madison, la ragazza che era figlia del barbone»

«non potrei mai guardarti con pietà, sei forte e intelligente non ti manca assolutamente niente,» disse guardandola

«a te piace studiare? Che materia in particolare?»
«anatomia, perché? E poi comunque io non andrò all'università» borbottò
«perché mai?!»

«Harry ti prego, non posso gravare sui miei genitori per molto ancora e qui la paga è uno schifo»

«allora facciamo un patto, ci stai?» le propose
«di che tipo?» catturò la sua attenzione tanto da farle girare il capo verso di lui

«non dirlo a tuo padre. Quando andrai all'università, vieni da me, sceglieremo la migliore scuola, fanculo il prezzo ok? Ti aiuterò io»

«non posso accettare se non ti do qualcosa in cambio e mio padre non sarà contento»
«non voglio niente da te, io mi considero una bella persona, non perché aiuto, ma perché mi sento bene quando lo faccio.

Non lo faccio per un secondo fine e ti voglio aiutare. Come si fa a non aiutare una mente come la tua?! Maddy per favore fatti aiutare, al massimo se dovessi diventare una dottoressa mi visiterai tu no?»

Madison ridacchiò «posso almeno pensarci?»

«certamente, non ti metto fretta. Maddy tuo padre non deve saperlo, va bene?» la ragazza annuì, subito dopo Harry portò le mani sul suo volto, poiché un paparazzo stava provando ad avere un primo piano suo e della ragazza

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