Dillon scuote la testa, mentre tira fuori il cellulare dalla tasca del giubbino.

'Figurati se do retta a te ... ho parlato con Ross al locale. Mi ha fatto leggere i commenti sul tuo incontro di venerdì, dicono che sei stato incredibile, è stata la tua 18° vittoria consecutiva. Hai sconfitto il secondo classificato nel ranking mondiale dei pesi massimi nell'appuntamento dell'UFC Fight Night a Las Vegas... non è roba da poco amico, lasciatelo dire. L'incontro contro lo svedese, dopo round carichi di scintille, è finito a tuo favore e non era affatto scontato, tutti i giornali specializzati ne parlano in termini entusiastici.'

'Sì, e adesso guardami qui... a letto per chissà quanto.'

E' terribilmente serio.

'La verità Dillon è che non posso continuare a fare questa vita. Amo questo sport, la palestra, l'agonismo, la tensione sul ring...ma devo darci un taglio e non ne ho nessuna voglia.'

'Hai altre attività ... puoi dedicarti a quelle.'

'E finire dietro a una scrivania come voleva mio padre? No grazie, non fa per me.'

Dillon si stringe nelle spalle.

'Puoi allenare nuovi talenti, restare nel giro delle palestre e dei tornei , commentare gli incontri in tv... qualunque cosa tu voglia. Sei un'icona ormai nell'ambito dei combattimenti. Sei ricco, sei bello, la tua immagine vende... perché non usarla?'

'Tu sai perché ho cominciato a lottare.'

Cain lo guarda serio e prosegue.

'Non è cambiato nulla anche se ora lo faccio nel ring di Las Vegas. Io ho bisogno di un avversario. Ho bisogno di incanalare la mia rabbia, di farla esplodere quando sono nell'ottagono, devo sfogarla contro qualcuno che possa affrontarmi alla pari o finirei per farlo nell'occasione sbagliata .'

Dillon scuote la testa.

'No, Cain, non è vero. Non sono d'accordo, non sei più quel ragazzo .. e chissà se lo sei mai stato. Quello che dicevano gli altri di te non ha più importanza adesso. E' passato tanto tempo, sei un uomo diverso . Hai conquistato la tua libertà e hai pagato i tuoi errori. Hai dimostrato quello che vali, ti sei affrancato dalle aspettative della tua famiglia... non hai bisogno che sia io a dirti che si sbagliavano tutti . Lo hai sotto gli occhi tutti i giorni. Guarda questa casa, guardati intorno, cos'altro ti serve per capire che è la tua forza di volontà che ti ha permesso di arrivare fin qui? Tu sei la tua forza di volontà, tu la controlli, tu la indirizzi, può portarti ovunque tu voglia.'

Cain sorride imbarazzato, ma si vede che il suo sguardo è meno tetro.

'Dovresti fare il motivatore , lo sai vero?'

'Ho detto solo quello che penso. Ora fammi chiamare Roger prima che torni il tuo infermiere, non credo che sarebbe troppo contento  se mi vedesse col telefono in mano a meno di due metri da te.'

Digita qualche tasto e quando Roger risponde mette in viva voce.

'Hey amico, ti ho passato un cliente d'oro ma mi dice che mi stai facendo fare brutta figura...è vero ? Sono qui con Cain, volevamo capire come risolvere l'empasse e fare ripartire i lavoro.'

'Ciao Dillon, salve Sig. Rock... è vero, ma abbiamo risolto.. dovremmo ricevere finalmente i ponteggi nuovi mercoledì. Il fornitore era in ritardo e senza di quelli non eravamo in grado di partire con i lavori. Ci ha dato conferma questa mattina che sono in consegna... possiamo venire a montarli giovedì mattina alle 9,00. Sò che devo farmi perdonare e vi metto in cima alla lista, ok?'

Dillon guarda Cain che fa di sì con la testa.

'Perfetto Roger, bisogna però buttare giù un po' di scadenze. I lavori sono rimasti indietro e a Cain servono delle date certe. Ci sei anche tu giovedì quando portate il materiale? Così parlate un po' di tutto.'

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