CHAPTER 48.

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Io e Jungkook sorridemmo alla vista dei nostri amici e parenti in ansia per scovare il sesso del bambino.
Avevamo organizzato un baby shower per celebrare il prossimo nascituro ed eravamo arrivati al momento del taglio della torta.
-Ricordate-
Prese parola Jin.
-Se il pan di spagna della torta sarà rosa allora sarà una bella principessa. Se invece sarà blu si tratterà di un bel principe.-
Spiegò per la medesima volta il nostro amico.
Lo ringraziammo e guardai Kook il quale mi sorrise.
Afferrò il coltello con una mano e con l'altra posizionò le mie dita sul manico dell'oggetto, poi la lama appuntita affondò nella panna della torta e incise una riga obliqua, affiancata da una sua gemella.
Poi il trancio di torta venne creato, io e il viola ci guardammo per un'ultima volta e poi sollevammo la fetta in aria, sfoggiando il favoloso ripieno blu.
Poi i versi di stupore e le urla di felicità degli invitati, avvolsero il giardino illuminato da qualche raggio di sole invernale.
-È un bel maschietto!-
Esultò mio padre venuto in Corea apposta per le festività Natalizie.
Annuii e mi lasciai avvolgere dalle sue braccia, poi i signori Jeon strinsero mio padre e si misero a parlare tra di loro, mentre il resto delle persone si complimentava con noi.
-Kris, Guk, prendete la fetta di torta in mano e sorridete-
Esclamò una delle mie amiche alzando il cellulare pronta per captare il momento.
Quando la foto fu scattata e pubblicata sul web, in meno di qualche secondo eravamo già pieni di auguri e commenti d'apprezzamento.
Il ricevimento proseguì con un delizioso buffet e con lo scarto dei regali degli invitati che consistevano in giocattoli per la dentatura del piccolo, tutine bianche con disegnini di animali o scritte simpatiche, set di biberon e ciucci di vari colori.
Mentre Guk scambiava due parole con alcuni amici presenti in casa, io andai in cerca delle mie amiche, giusto per stare un po' in compagnia, così m'incamminai verso il gran soggiorno semi affollato, mi guardai attorno e mi accorsi di lui: i capelli corvini erano mossi e lucidi come sempre, la mascherina nera era abbassata sotto il mento, indossava una felpa azzurra Balenciaga, degli skinny jeans neri e delle Nike grigie, la bocca era incurvata verso il basso, aveva una mano poggiata sull'orecchio sinistro mente l'altro era incollato al telefono con cui stava effettuando una chiamata.
Volevo parlargli per riprende un po' di fiducia in lui, ma non mi sembrava il caso di disturbare.
Perciò mi allontanai da lui, sorpassai il sofà concentrata nel raggiungere le mie amiche le quali chiacchieravano tra di loro con dei calici di vino bianco in mano ed a pochi passi da loro, percepii una presa al polso.
Mi voltai confusa, poi l'angelico viso di Yoongi apparve nella mia visuale.
-Hey-
Mormorò.
-Yoon-
Sussurrai sorridendo.
-Mi sono accorto della tua presenza prima; occorre qualcosa?-
Chiese.
Scrollai le spalle e gesticolando parlai.
-Ti avevo visto lì da solo e volevo parlarti...ma ho visto che stavi facendo una chiamata, così ho preferito non disturbare-
Spiegai.
-Non disturbi mai, non preoccuparti-
Mi tranquillizzò.
-Vieni-
Presi la sua grande mano nella mia, lo condussi verso il divano vuoto, poggiai una mano sulla pancia mentre tentavo di sedermi, Yoongi mi resse dalle braccia e delicatamente mi accompagnò nei miei movimenti.
Lo ringraziai e prendemmo a parlare del discorso 'gravidanza'.
-Mi stai dicendo che l'ha scoperto prima Guk anziché tu?!-
Domandò incredulo.
Annuii e ridacchiai.
-Non sentivo nessun tipo di sintomo, avevo solo notato il seno che era diventato più grande; ma ho pensato che fosse un'effetto del ciclo che sarebbe dovuto arrivare a breve, succede spesso che il mio seno si ingrandisce quando il mio periodo è alle porte, perciò non ho dato molto peso a questo particolare.-
-Capisco...-
Sussurrò lui.
Mi accarezzò il viso con il pollice, poi sbuffò e abbassò la testa.
-Tutto bene?-
Chiesi notando il suo improvviso sbalzo d'umore.
-Kristen, devo dirti una cosa.-
Puntualizzò lui.
Con mille punti interrogativi in testa, gli diedi il consenso di parlare e lui lo fece.
-Quella questione di tempo fa...Di quella storia che ti ha raccontato Jungkook su di me e quella presunta ragazzina che avevo usato per i miei scopi sessuali...È del tutto errata.-
Svelò.
Lo guardai non capendo, così chiesi spiegazioni.
-Che significa? Stai dicendo che i fatti sono andati in un'altro modo?-
-No, Kris. Sto dicendo che era tutta una bugia. Quei fatti non sono mai accaduti, Jungkook l'ha detto solo per allontanarci.-
In un'attimo sentii il sangue ribollirmi nelle vene, iniziai ad ispirare ed espirare furiosa, come si era permesso di fare una cosa del genere?
Mi aveva fatto credere per tutto quel tempo che Yoon mi aveva solo usata, che non era innocente come credevo; invece era una persona bellissima, esteriormente ma interiormente soprattutto.
-Ho sentito il dovere di dirtelo perché quella bugia aveva rovinato il nostro rapporto, non volevo rovinarti la giornata...Kris?-
Ero troppo impegnata a sbuffare per la rabbia e frustrazione, avevo bisogno di parlare con quel bastardo, avrei solo dovuto aspettare che tutti quanti se ne fossero andati e poi avrei dato il peggio di me.
-Non importa Yoon. Grazie per avermi avvisata; tanto prima o poi la verità sarebbe venuta fuori.-
Conclusi.
Invitai Yoongi a prendere un bicchiere di vino, mentre io sorseggiavo in sua compagnia un thè alla pesca, in tal modo sarebbe stato più sicuro per il piccolo fanciullo dentro di me.
Parlammo di argomenti vari, lavoro ed impegni, lo presentai alle mie amiche che restarono a parlare volentieri con lui.
-Che serata magnifica-
Si complimentò la signora Jeon, abbracciandomi calorosamente.
-Grazie per essere venuti-
Risposi al momento dei saluti.
-Non saremmo mancati per nessun motivo al mondo-
Prese parola il padre del mio ragazzo.
Salutammo la coppia, poi non appena la porta si chiuse, le braccia di Kook avvolsero la mia vita stretta, toccando il pancione appena accennato.
-Mi sei mancata oggi, baby-
Si lamentò.
-Noi due dobbiamo parlare.-
Sentenziai seria.
Mi staccai da lui e camminai fino al salotto, per prelevare Aidan intento a guardare la TV.
Baciai le sue guance paffute e lo presi in braccio, spegnendo il televisore plasma.
-Che succede?-
Domandò ansioso il viola.
-Va a giocare amore-
Dissi a mio figlio il quale annuì e corse verso la sua stanza giocattoli.
Incrociai le braccia sotto il seno quando io e Guk fummo soli in corridoio.
-Cosa ti prende? Cos'è successo?
-Sei un bugiardo, ecco che succede-
Sentenziai io.
-Non capisco...-
Sussurrò lui guardandomi supplichevole.
-Hai sparato una gran cazzata a costo di allontanare me e Yoon! Sei un bugiardo, un bastardo senza cuore, mi hai fatto disprezzare una delle persone che amo di più!-
Dissi alzando il tono della voce.
Lui sospirò e infilò le mani nelle tasche dei suoi jeans. Scosse la testa e spinse la lingua contro l'interno della sua guancia destra.
-Te l'ha detto lui, vero?-
Annuii.
-Dovevo aspettarmelo...Alla fine è solo un traditore.-
Sbuffai e lo guardai.
-Sei così spregevole che quasi mi disgusta stare con te.-
Puntualizzai.
-Non posso credere che tu l'abbia detto-
Bisbigliò affranto.
-L'ho fatto, da come hai potuto sentire. Sei disgustoso Jeon Junggok-
Lui tirò un forte pugno al muro, la forza messa nell'azione era talmente tanta che i quadri raffiguranti Aidan appesi alla parete, presero a traballare.
-Ho detto quella cosa soltanto per farti capire chi amavi davvero; e il fortunato non era lui. O forse dovrei dire 'lo sfortunato'-
Rivelò mimando le ultime due parole della frase tra le virgolette.
-Ah, davvero? Sarebbe stato sfortunato a stare con me?-
Chiesi furiosa.
-Sarebbe stato condannato: stai tutto il giorno a lamentarti e a lavorare, non ti svaghi neppure un'attimo, ti arrabbi per ogni minima cosa e il tuo grasso in bella vista non è di certo un bello spettacolo-
Disse tutto ad un fiato.
E poi lo risentii.
Risentii il martello che spaccava il mio cuore, il martello che aveva fatto lo stesso per tre anni consecutivi.
-Se mi reputi così, allora lasciami andare e regala quella stupida collana ad una delle tue ex puttane-
Mormorai con un filo di voce.
-Lo farò; magari tornare con Soomin mi farà capire ch'è meglio stare con lei invece di stare con una pazza psicopatica come te-
Commentò.
Alzai lo sguardo affranta, vidi che il suo viso era tramutato da rilassato e vivace ad annoiato e furioso.
I miei occhi divennero lucidi all'istante, svelta slacciai il bracciale che io ed il mio ragazzo avevamo in comune e lo lanciai ai suoi piedi.
-Fanculo!-
Urlai, prima di salire le scale e chiudermi in camera.
Sentivo i suoi richiami da dietro la porta del bagno personale situato in camera, ogni tanto batteva i pugni sulla porta mormorando dei 'apri questa porta e chiariamo'
ma mi limitai ad aprire il getto dell'acqua calda e sfogarmi accasciata sul pavimento della doccia.
Ero stanca di tutto questo.

PUZZLE //Jeon JungkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora