CHAPTER 36.

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Pov's Kristen.

Mi svegliai a causa di un dolore allucinante alle gambe.
Tentai di spostare esse, ma dolevano davvero molto.
Sbuffai e stanca della stretta alla vita delle braccia di Jungkook, mi dimenai, ottenendo solo un lamento da parte del moro ed un tentativo invano di scampare dalle sue attenzioni.
-Jungkook-
Piagnucolai, schiaffeggiando le sue braccia forzute strette attorno il mio corpo.
Svegliare Kook era quasi impossibile;
Di mattina, quando doveva alzarsi per andare a lavoro, impostava una sveglia venti minuti prima dell'orario in cui doveva iniziare a prepararsi, poiché sarebbe mai riuscito a finire la sua preparazione in tempo se avesse messo una sveglia para all'orario del suo rientro alla bighit e il suono del suo allarme era degno di odio profondo, tant'è che avevo iniziato a detestare quel suono che consisteva nel pianto isterico di un bambino con dell'auto tune.
-Jungkook togliti.-
Alzai leggermente la voce, facendo schiudere quei suoi pozzi ipnotici, mi voltai a guardare il moro che sbatteva le palpebre lentamente, ma subito esso finse di dormire.
-D'accordo. Restiamo così.-
Dissi, aprendo nuovamente la bocca per sibilare una minaccia nei confronti del ragazzo.
-Però non faremo più l'amore fino al rientro a Seoul.-
Immediatamente le braccia del moro si tolsero dal mio corpo, alzò il busto dal morbido materasso e con i suoi occhi penetranti mi guardò serio.
-Chiedo scusa-
Mormorò esausto dalla notte passata tra le lenzuola del caldo letto. Alla vista del ragazzo che mi fissava con gli occhietti stanchi, semiaperti, con le labbra gonfie a causa della breve dormita ed i capelli marroni scompigliati, mi intenerii, tant'è che balzai a cavalcioni su Guk ed allacciando le mie braccia attorno al suo collo, collegai le nostre bocche.
-Fino a che ora ti ho fottuta?-
Roteai gli occhi dati i toni poco fini che Jungkook amava utilizzare. Poi feci spallucce e risposi alla domanda del maggiore.
-Non ne ho idea...Hai finito il dipinto all' una di notte, credo dall' una fino alle quattro del mattino. Intorno le quattro e quarantacinque di stamane mi è arrivato un messaggio da Hobi, dove mi aggiornava del bambino e tu dormivi. Io mi sono addormentata qualche minuto dopo.-
Spiegai mentre con le mani gesticolavo come mio solito. Jungkook annuì, mi strinse di più a se e si slanciò verso l' indietro, per poi sprofondare tra i cuscini del letto matrimoniale.
-Yah! Abbiamo fatto l'amore solo per tre ore?-
Non sapevo se sbalordirmi per il fatto che tutto quel tempo di sesso selvaggio non era bastato all' individuo dinanzi a me, oppure per il modo in cui aveva definito il nostro rapporto intimo.
Sorrisi come un' idiota, baciai il moro, bastò quel piccolo contatto affettivo per scatenare una nuova avventura erotica.

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Io e Kook giravamo spediti per il negozio di abbigliamento in centro Milano. Io cercavo una valigia in cui riporre tutti i nostri acquisti, mentre il ragazzo in mia compagnia, necessitava di due felpe uguali, da abbinare.
-Non ti piacciono proprio nere?-
Piagnucolò Junggok, continuando a sventolarmi avanti al viso, i due capi d'abbigliamento, spiccicati tra di loro.
Scossi la vtesta aggrottando le sopracciglia e tramutai il viso in un' espressione infastidita.
-Sono così tristi...-
Sussurrai sfiorando uno dei due indumenti con il dito.
Alla fine Kook optò per due felponi senza zip, con cappuccio, color bianco panna con su scritto 'togheder' in nero.
Dopo aver scelto una valigia la quale potesse contenere con facilità tutti gli acquisti effettuati, uscimmo dalla bottega, i paparazzi non facevano altro che tormentarci come loro solito fare, con le macchine fotografiche con cui captavano il momento.
Il rumore delle infinite fotocamere ed i loro abbagli, mi infastidirono così tanto, che mi fermai nel bel mezzo del marciapiede, per chiudere gli occhi e calmare i nervi.
-Tutto bene signorina Jeon?-
Domandò uno dei nostri bodyguard, il quale si fermò anche lui assieme al suo collega ed a Kook, poggiando la valigia appena acquistata ed ancora incartata, per terra.
Scossi la testa.
-Cos'hai piccola? Hai mal di testa?-
Chiese pensieroso il moro, vedendo le mie dita premere sulle mie tempie pulsanti.
Mi poggiai sulla sua spalla e per la disperazione nel volere un po' di tranquillità imitai un minuscolo pianto.
-Kris...-
Sussurrò Guk.
Con una mossa veloce si allontanò da me;
'Perchè lo ha fatto? Non mi vuole più?'
Pensai, con i pensieri negativi che pulsavano in testa; ma mi sbagliavo.
Il moro consegnò alla seconda guardia del corpo, il bustone contenente le felpe, si avvicinò nuovamente a me, con maestria mi prese da sotto le cosce e mi forzò a circondare con le gambe il suo bacino.
Incrociai le braccia al suo collo, Jungkook mi teneva salda a lui, con una mano stringeva la mia coscia destra e con l'altra mi manteneva dal sedere, per maggior comodità.
-Sono stufa di tutte queste attenzioni...Voglio una vita normale; senza scoop e paparazzi che ti rompono le scatole ogni santo giorno.-
Mi lamentai, affondando la testa nel suo collo profumato.
Il giovane riprese a camminare, le guardie seguirono i passi di Guk.
-Ti proteggo io da tutti questi bastardi, amore mio-
Pronunciò, baciandomi la guancia.
Sorrisi, il nomignolo che mi fu dato dal padre di mio figlio, mi fece saltellare il cuore, facendogli compiere mille capriole.
Presto fummo nei parcheggi sotterranei; Jungkook fu il primo ad avvicinarsi alla macchina, i fotografi ci seguirono anche nella zona destinata alle auto parcheggiate, ma i bodyguard furono abbastanza veloci dall'aprire l'auto per poi invitarci ad entrare dentro la vettura.
Junggok si sedette con me ancora attaccata.
-Ti peso?-
Sussurrai timida.
Kook prese il mio viso tra le mani e mi forzò a guardarlo.
-Non chiederlo mai più. Nonostante tu abbia tutto questo culo, pesi esattamente come una piuma;-
Ridacchiò dicendo questa frase, lo stesso feci io.
Ero così stressata, poiché avevo mille cose a cui pensare: la casa, Aid, il lavoro...ed i paparazzi non alleggerivano di certo la situazione.
Ma con Jungkook era tutto diverso, era cambiato così tanto, anzi; era tornato come ai primi tempi.
Era tornato ad esse il ragazzo amoroso, dolce e gentile, sensuale ed affettuoso e più i giorni passavano più lo amavo, ancor di più.
Mi convinsi mentalmente che quella con Yoongi fu solo attrazione fisica, di fatto era così, lo sentivo, lo sapevo.
E nonostante vivessi con la solita pressione sul cuore, la quale era la problematica dei miei sentimenti verso Kook,l'unico amore della mia vita, che però non venivano ricambiati, pensavo che il cambiamento caratteriale, dovuto ad un motivo ch'era a me sconosciuto fino a quel momento, era già abbastanza.
A me basta poco per essere felice, Jungkook è il mio grande poco.

PUZZLE //Jeon JungkookNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ