CHAPTER 40.

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Mancava solo mezz'ora all'atterraggio in Grecia. Appena due minuti dopo aver lasciato il mio stupendo paese d'origine, sia io che Kook eravamo già privi di vestiti e abbiamo consumato il nostro amore.
Io ero seduta a cavalcioni su di lui, accomodato sul suo sedile in pelle sintetica, il suo membro era dentro di me, entrambi eravamo impegnati a ridacchiare mentre il castano mi imboccava, premendo tra l'indice ed il pollice una fragola dalla foglia.
-Apri questa bocca...si...-
Ordinò il ragazzo mentre spingeva il frutto nella mia cavità orale.
Ingurgitai la pietanza, intanto le mani lisce di Kook esploravano il mio corpo, andando a toccare prima i miei glutei e poi la mia schiena.
Le sue dita perfette strinsero i miei capezzoli, si gettò su uno di quelli e chiuse gli occhi, rilassandosi sotto il mio tocco delicato dovuto a delle carezze alla chioma.
-Sai una cosa?-
Prese a parlare lui, facendo incrociare i nostri sguardi focosi.
-Cosa Oppa?-
Dissi curiosa.
Lui strinse le braccia attorno alla mia vita sottile e poggiò la testa sulla mia spalla sinistra.
-Ricordi quando ti stavo facendo il ritratto?Le risate e i momenti giocosi?-
Annuii.
-Ecco...In quel momento ho capito che ti amavo. Ho sentito qualcosa addolcire l'aria e un calore immenso al cuore...Jeon Kristen: non ho mai amato e mai amerò una persona come lo sto facendo con te.-
Concluse il ragazzo.
-Ouh, piccolo...-
Bisbigliai dolcemente, mentre presi ad accarezzare il suo collo macchiato dai miei succhiotti.
-Neppure io ho mai amato e mai amerò qualcuno come amo te, Jeon Junggok.-
Lo avvisai.
Le sue forti braccia si strinsero attorno il mio corpo minuscolo, baciai la testa castana del mio uomo e poggiai le mani sulle sue spalle, mentre col bacino mi alzai lentamente ed abbassai lentamente.
Gemetti assieme Kook, morsi le sue labbra e poi le baciai, continuai i miei movimenti, poi a pochi passi dell'orgasmo, qualcosa o meglio; qualcuno, interruppe quel grande traguardo.
-Signori Jeon, vi prego di allacciarvi le cinture. Tra cinque minuti il jet atterrerà. Grazie-
La voce del signor Choi, si sparse per tutta l'area del veicolo, venendo fuori tramite gli altoparlanti incorporati al soffitto beige del jet.
-Fanculo-
Mormorò infastidito il ragazzo, mentre roteava gli occhi.
-Smettila; il signor Choi è sempre così disponibile e amorevole...-
Pronunciai, infilando il vestito in lana rosa a mezza coscia.
-Beh, se lo trovi così 'amorevole', va da lui.-
Rispose Jungkook mettendo tra virgolette la quartultima parola.
Scossi la testa e alzai le pupille verso il cielo.
-Sei sempre così esagerato.-
Sibilai infilandomi le scarpe con il tacco.
Vidi il castano imbronciarsi, Dio, era proprio un bambino.
Si vestì anche lui, si sedette ed io recuperai un bicchiere d'acqua e la mia borsa abbinata al mio look casual. Rovistai dentro essa, estrassi dall'accessorio in seta la scatola delle pillole anticoncezionali, ne rimanevano poche.
•Sbuffai e guardai Jungkook.
-Dobbiamo fare il rifornimento di pillole anticoncezionali; Stanno per terminare-
Lo avvisai.
Lui annuii e io scossi la testa frustrata.•
Poggiai la scatolina in cartone sul tavolo delle pietanze situato dietro i sedili su cui io e Kook eravamo seduti, misi la mia cintura e sistemai quella del mio ragazzo il quale guardava la città in cui eravamo appena arrivati, dal finestrino rettangolare, il suo mento era poggiato sulla sua grande mano e manteneva ancora il broncio in volto.
-Oppa~...-
Lo chiamai con quel tono docile che lui tanto adora.
-Mh-
Mormorò dandomi poca importanza.
-Potresti dire a Jungkook che lo amo da pazzi e che una volta arrivati nel nostro alloggio potrà possedermi come meglio vuole?-
La sua bocca si incurvò verso l'alto, lasciando vedere un sorrisino contento.
Baciai il braccio scoperto del moro.
Mi avvinghiai a lui che a sua volta, mi strinse calorosamente circondandomi con l'arto superiore destro.
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Quando arrivammo al nostro alloggio ci sentimmo come in una fiaba: la stanza dell'hotel, che avevamo affittato, anche se per un solo giorno, era piccola accogliente e luminosa, la vista dell'abitazione si affacciava al gran mar della meta di Mykonos che avevamo scelto: Paranga. Una delle spiagge più rilassanti e belle del posto.
Poggiammo i nostri bagagli all'entrata del grande appartamento luminoso, tutto era moderno, in tinta tra il bianco ed il grigio.
-Kris, svelta, corri a vedere!-
Esclamò il mio fidanzato.
Corsi verso la sua voce profonda, poi i miei occhi si illuminarono alla vista di una vasca idromassaggio in pietra, situata sulla nostra spaziosa terrazza.
Sdraio, tavolini con asciugamani e piante esotiche arricchivano l'ambiente, mi guardai attorno meravigliata.
-Che vista...-
Sussurrò Jungkook sporgendosi verso la ringhiera in ferro.
-Già...-
Concordai col ragazzo. Esso mi strinse a se mentre i nostri sguardi paralizzati scorrevano per tutta la pianura Greca.
Una volta rientrati nel nostro appartamento, presi parola coprendo il silenzio creatosi.
-Ho caldo...-
Mi lamentai, gettandomi sul letto.
Il moro rimosse la sua maglia a maniche corte e poggiò le sue labbra sulle mie.
Mi privò del vestito, squadrò il mio corpo seminudo, coperto soltanto dalla biancheria intima.
-Sono quasi le due del pomeriggio; perché non andiamo in spiaggia a consumare un pranzo fresco?-
-Si...Mi piace-
Pronunciai attirando l'uomo a me.
Ci preparammo in un baleno: infilai un costume a due pezzi, arancio fluorescente a triangolo.
Non era né troppo rivelativo e né troppo coprente.
Kook optò per dei pantaloncini da mare a scacchi neri e gialli, coprì il suo busto con una maglia lunga fino a sotto il bacino nera.
-Indossa questa.-
Puntualizzò il ragazzo mentre prontamente mi allungò una delle sue t-shirt le quali a me andavano gigantesche.
Spesso rubavo gli indumenti a Jungkook, la cosa non gli piaceva affatto, diceva che 'quando li indossavo li allargavo di una taglia';
Perciò scossi la testa e feci spallucce.
-Indosso una delle mie camice bianche. Coprono almeno fino al sedere-
Lo avvisai.
Avrei dovuto comprare dei vestiti estivi: In Grecia faceva davvero caldo e gli indumenti invernali che avevo portato, non servivano a molto.
Sapendo di questo mini viaggio, io e Kook avevamo fatto un salto in un negozio di intimo per comperare qualche costume che ci sarebbe servito per le spiagge della Grecia.
Questa tappa non era prevista, se lo fosse stata mi sarei preparata.
Jungkook storse il capo di lato.
-Avanti, mettila-
Mi incitò.
Rizzai timidamente la mano verso il capo d'abbigliamento piegato tre volte su se stesso in modo ordinato.
-Che ti prende?Devi solo indossare una stupida maglia-
Commentò lui vedendomi talmente impacciata.
Acchiappai il tessuto tra le dita e lo feci scivolare lentamente sul mio corpo.
-Sai...Prima quando indossavo le tue maglie dicevi che le rovinavo poiché le allargavo...Ero insicura nell'indossarla-
Spiegai abbassando il volto.
In una mossa veloce fui in braccio al mio ragazzo.
I nostri sguardi erano collegati, le sue mani si stringevano attorno la mia vita, io mi reggevo a lui avvinghiandomi alle sue possenti spalle come se fossi stata un koala.
-Credevi davvero a ciò che dicevo? Credevi tu fossi grassa e brutta? Dio, Kris, ci vedi?-
Scrollai le spalle con fare tenero, Junggok ridacchiò e affondò il viso tra i miei seni coperti dalla sua maglia profumata.
-Le allargavi, certo, guarda che tette-
Scossi la testa e un piccolo risolino abbandonò le mie labbra schiuse.
-Andiamo, forza.-
Mi incitò il moro mentre prese il passo con me ancora attaccata.
-Mollami, posso usare le gambe!-
Esclamai non appena una mano dell'uomo con cui ero in compagnia si poggiò su una delle mie natiche e la strinse ferocemente.
Sentii il castano ridere, io allacciai le cosce attorno il suo bacino forte e mi feci portare in spiaggia.

PUZZLE //Jeon JungkookWhere stories live. Discover now