CHAPTER 41.

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-Ti aspetto di la-
Annunciò Kook mentre afferrava tra le mani due calici di vino rosso.
La giornata era passata molto velocemente: abbiamo trascorso metà pomeriggio in spiaggia, verso le sette di sera abbiamo passeggiato per le vie più spettacolari della Grecia, questo paese è stupendo, l'avevo capito da quando ero scena dal jet.
Poi siamo ritornati al nostro alloggio, abbiamo compiuto una piccola doccia e dopo abbiamo ordinato la cena, a base di sushi e vino.
Camminai fino alla porta della grande terrazza, Jungkook era poggiato alla ringhiera mentre si godeva il panorama notturno.
Lo affiancai e circondai con la mano il suo collo chiaro.
Lui si voltò, i suoi occhi luccicavano venendo a contatto con l'illuminazione dei potenti raggi lunari.
Kook poggiò le mani sopra il mio viso, mi baciò con amore, le mie dita finirono sui suoi capelli e le sue accarezzavano con delicatezza i miei zigomi.
Ci staccammo dopo pochi istanti, poi Jungkook prese a parlare:
-Vieni, consumiamo il nostro pasto qui-
Indicò la vasca idromassaggio che produceva tante di quelle bolle che quasi sembrava l'acqua stesse per strabordare dal grande recipiente bianco e ricco di mattonelle grigio chiaro.
Annuii, rimossi la mia vestaglia e mi sedetti sul bordo della vasca, per evitare di bagnare il mio completo intimo in pizzo bianco.
A differenza mia, il mio ragazzo si denudò e si immerse completamente nell'acqua calda, poi mi guardò strano.
-Vuoi davvero mangiare seduta li?-
Chiese lui.
Annuii ovvia, poi lui con una scrollata di spalle si allungò verso il tavolino accanto la vasca e recuperò i vassoi di cibo, mi passò il mio e mi allungò le bacchette avvolte ancora nella loro carta.
Prendemmo a mangiare, veramente volevo immergermi anch'io, ma successivamente mi sarei dovuta asciugare e la mia voglia era inesistente.
-Sai, piccola...-
Iniziò a parlare il maggiore mentre lentamente infilava la pietanza nella sua bocca spaziosa.
-Sarebbe stato più carino se tu di fossi messa a cavalcioni sul tuo Oppa, poi ci saremmo imboccati a vicenda...-
La sua mano accarezzò il mio ginocchio, poi avvertii immediatamente i mille brividi che tormentarono la mia pelle.
-Magari il mio amico e la sua piccola compagna potevano farsi le coccole-
Mi guardò speranzoso con i suoi occhi scuri, io mi lasciai scappare una piccola risata mentre con le mani smanettavo con i gancetti del reggiseno.
Mi privai anche delle mutandine e le accatastai da qualche parte sul pavimento, afferrai il mio piccolo vassoio con sopra poggiate le gustose pietanze e mi avvicinai al corpo muscoloso del mio ragazzo.
Intravidi la sua mano inoltrarsi sotto il velo splendente dell'acqua e prendere tra le dita il suo membro eretto.
-Dai-
Mi incitò impaziente il castano.
Facendo attenzione a non far cadere il mio piatto in acqua, mi sedetti sulle gambe del maggiore e mi abbassai lentamente.
Il suo pene duro strisciò tra le mie pareti calde, entrambi ansimammo mentre i nostri sguardi focosi erano collegati come gli anelli di una catena.
Jungkook strinse le sue mani attorno il mio piccolo vitino e mi attirò a sé.
Impugnai le bacchettine in legno, dal mio vassoio prelevai un nigiri al salmone, lo sventolai avanti il viso rilassato del castano che schiuse la bocca.
Imboccai Kook, lui gettò le testa all'indietro, presi un pezzetto di sushi anch'io e masticai lentamente.
-Mh-
Mugolò il maggiore per poi iniziare a spingere lentamente la sua erezione nella mia intimità.
Sospirai rumorosamente, Junggok alzò nuovamente la testa e i suoi occhi si imbatterono nei miei.
-Ancora noona-
Sussurrò il moro con tono bambinesco.
Morsi il mio labbro inferiore, prelevai altro cibo dal vassoio e lo posizionai sulla lingua di Jungkook che lo mandò giù in un baleno.
Poi i movimenti piacevoli del suo bacino cessarono, noi due mentre mangiavamo imboccati l'uno dall'altra, parlammo delle avventure passate in Italia e ci promettemmo che ci saremmo tornati presto.
Poggiai il mio piatto vuoto accanto quello del mio ragazzo, sul tavolino vicino la vasca, Kook mi imitò e lasciò sulla superficie legnosa del tavolo il suo calico da vino vuoto, si leccò le labbra e baciò il mio collo.
Il buio della Grecia ricopriva l'atmosfera romantica la quale si era creata, le luci offuscate del villaggio illuminavano il panorama, il cielo era macchiato dalle sue stelle lucenti e dalla luna candida.
-Ti amo-
Pronunciò tutto ad un tratto Kook.
Lo guardai dolcemente e ricambiai la breve frase, poi bastò un solo sguardo di malizia per far iniziare un'azione focosa: mi mossi lentamente sul suo membro, le sue mani gocciolanti si strinsero attorno i miei seni, io poggiai le dita sul suo pettorale destro, il suo corpo era uguale a quello di un Dio Greco.
Lo baciai con passione, i miei movimenti erano divenuti più rudi e veloci, i nostri bacino sbattevano con violenza, i nostri ansimi e gemiti riempivano il silenzio assoluto della notte.
Jungkook mordicchiò il mio collo e lo marchiò, poi strinse tra i denti una piccola parte della pelle appartenente alla mia spalla sinistra, non fece pressione con la dentatura ma succhiò avidamente e lasciò su quel punto un succhiotto scuro, simili a quelli che facevo io, a forma di cuore.
Riuscì a scorgere la macchiolina provocata da lui sulla mia spalla, sorrisi intenerita, ricambiai il favore al moro riempendo tutto il suo collo con quei piccoli segni violacei e rossi.
Mi fermai per i dolore alle gambe, ero affaticata e farlo in vasca non è semplice: l'acqua appesantisce i movimenti.
Espellevo aria dai miei polmoni, mentre lo sguardo deluso di Kook si imbatteva su di me.
Lui scosse la testa e sorrise, lo stesso feci io, quando le forti braccia del maggiore mi strinsero e lui, i suoi movimenti presero vita spingendo il suo lungo pene dentro di me.
Inarcai la schiena per sentire la sua erezione più affondo, mi ressi all'uomo incastrando le mie dita attorno il suo collo, ma quell'appiglio non era sufficiente, poiché man mano che il piacere aumentava, la mia presa allentava a dismisura.
Jungkook notandolo, poggiò delicatamente una mano aperta sulla mia schiena liscia, mi tirò in sua direzione per farmi evitare una caduta in acqua, mi strinsi al suo busto come una bambina e minuti dopo il suo sperma mi riempii, le sue spinte mandavano in tilt il mio corpo che ad ogni movimento si contorceva.
Venni dopo di lui a causa della sensazione del suo liquido seminale che scorreva lungo la mia cavità vaginale.
Entrambi ci fermammo, incrociai il mio sguardo a quello del ragazzo, sorridemmo entrambi per poi scambiarci un amorevole bacio.
La fine di questa vacanza era stato il massimo, la Grecia era un posto così romantico e che avrebbe segnato un ricordo molto importante per noi.

PUZZLE //Jeon JungkookWhere stories live. Discover now