CHAPTER 42.

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!Avviso!
Ho modificato una piccola parte del capitolo 40, vi lascio un bollino laddove ci sono le modifiche.
(La nuova parte inizia da '•Sbuffai' e finisce a 'frustrata•')
Cercate~
Kiss!

Erano passate due settimane dal mio ritorno e quello di Jungkook dalla nostra piccola romantica vacanza.
Tutto era nuovamente come prima:Aidan era solare e sereno, le nostre vite erano piene di impegni come sempre, di fatti quella era l'unica cosa negativa di quei tempi;
Io e Guk non avevamo neppure il tempo di stare assieme, lui doveva recuperare le lezioni di canto e ballo ed io passavo molto tempo in azienda,
mentre prima mi facilitavo il lavoro stando a casa e lavorando dal mio studio.
Il mio ragazzo aveva avvertito i bangtan del nostro ritorno insieme, loro erano più felici che mai, persino Yoongi apprezzava il fatto che io e Kook eravamo
ritornati innamorati esattamente come una volta. Era tutto perfetto, ma quell' equilibrio si sarebbe spezzato prima o poi.
-Ora puoi ritornare a giocare piccolo-
Informai mio figlio mentre lo aiutavo a scendere dall' alto sgabello dell' isola  della cucina.
Aid corse verso la sua stanza dei giochi e continuò a divertirsi con i suoi nuovi
giocattoli ricevuti da me e Kook;Il mio bambino era davvero contento
di aver ricevuto quei doni, codesta cosa rellegrò me e il mio uomo.
Sparecchiai la tavola dalle pietanze del pranzo, inserii i patti nella stoviglie che misi in moto, passai lo straccio sull' isola in marmo al centro della stanza
e sbiriciai nel frigo.
Scossi la testa notando che tutte le nostre provviste stavano per esaurirsi. Era ora di andare a fare compere.
Lasciai del tempo in più al bambino per divertirsi con i suoi simpatici oggettini animati, perciò mi preprai indossando un' abito a costine in Lycra,
il mio tessuto preferito il quale aderiva alla perfezione al mio corpo e dei tacchi a spillo bianchi, alti di poco.
Lasciai i capelli sciolti, poi indossai la mia mascherina abbassandola sul mento.
Mentre infilavo gli orecchini, il mio sguardo cadde sul mio seno coperto dal tessuto azzurrino, ma nonostante ciò, riuscii ugualmente a notare quanto esso avesse
aumentato il suo volume.
-Cazzo-
Imprecai ricordandomi che a breve il ciclo sarebbe venuto a trovarmi.
Sbuffai e afferrai un piccola borsa Prada dove inserii il mio portafoglio e le chiavi di casa.
Vestii il piccolo e lo tenni in braccio fino al tragitto casa-macchina, poi poggiai il bambino sul suo seggiolino e lo protessi con le rispettive cinture.
Salii a bordo della vettura che misi in moto, poi in breve tempo arrivammo al supermercato vicino casa, adagiai mio figlio sullo spazio apposito del carello che
presi a spingere tra le corsie del luogo.
Nessuno fortunatamente ci aveva riconosciuti, non c' erani paparazzi che ci avevano sosrpresi fuori casa, era tutto dannatamente tranquillo.
-Mamy, possiamo?-
Domandò mio figlio indicando un pacchetto di ovetti Kinder.
Senza dire nulla ne presi un paio, li gettai nel carrello in ferro, poi guardai severamente mio figlio:
-Solo se farai il bravo ne riceverai alcuni, intesi?-
Il piccolo annuii, riuscii ad intravedere il suo sorriso angelico anche da sotto la mascherina che lo proteggeva dai possibili germi sparzi nell'aria,
io accarezzai la chioma scura del bimbo, successivamente decisi di prendere alcuni ramen instantanei, da consumare nei giorni in cui il tempo stringeva,
percorsi la stradina che mi avrebbe portata a destinazione e ne recuperai alcuni.
Poi il mi telefono squillò, così mi allontanai dal ripiano del ramen e risposi mentre i miei occhi
vagavano per tutto il reparto illuminato dalle luci presenti sul soffitto.
-Hey baby-
La voce roca di Jungkook mi fece rabbrividire.
-Oppa-
Risposi.
-Dove sei? Sono ritornato a casa prima per stare un po' in famiglia...-
Annunciò lui.
-Non temere, io ed il piccolo siamo al supermercato.Volevo fare un po' di spesa, non ci metteremo molto-
Lo avvisai.
-In quale supermarket?Vengo a darvi una mano-
Propose lui.
-Il solito, quello tra il negozio di porcellane e la biblioteca principle di Seoul-
Spiegai.
-D'accordo; Aspettami lì-
Concluse Guk attaccando la chiamata.
Riposi il mio cellulare nella borsetta,poi mi diressi al reparto frutta, quasi deserto se non fosse stato per quella coppia di anziani signori che sceglieva
le mele da inserire nel loro sacchetto, due signore di mezz'età che guardarono intenerite il mio bambino e una ragazza che trafficava nella sua borsa.
Feci la scorta di mele e banane, presi qualche arancia da gustare di mattina e allungai la mano verso alcune pere mature, ma qualcosa me lo impediva, una
sensazione familiare, quella di essere osservata.
Alzai il mio sguardo verso la parte della corsia avanti a me, notai solamente la coppia anziana che andava via dal reparto per i fatti loro.
Con una veloce scrollata di spalle, mi allontanai di qualche passo dal carrello, giusto per usufruire di una delle buste di plastica per mettere
dentro i miei articoli, inserii il guanto largo in plastica trasparente, tastai le pere per sentire quali erano più mature e quali meno, poi ne afferrai una per volta
e le riposi nel sacchetto. Mentre stavo per infilare l'ultimo frutto nel suo contenitore, la ragazza che poco prima cercava qualcosa nella sua borsa mi passò di fianco,
con una spallata attirò la mia attenzione e la pera che costudivo in mano, cadde rovinosamente a terra.
Ella neppure si fermò, continuò a camminare verso le casse, poi voltò la sua testa e mi lanciò uno sguardo di sfida.
Solo in quel momento scorsi un tattoo proprio sopra il sopracciglio destro ed io conoscevo solo una persona che ne aveva uno: Soomin.

PUZZLE //Jeon JungkookΌπου ζουν οι ιστορίες. Ανακάλυψε τώρα