CHAPTER 37.

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Erano le sette di sera;
Kook era sotto la doccia della moderna stanza d'hotel ed io finivo di applicare l'illuminante sulla punta del mio piccolo naso.
'Sta sera ti porto in un posto'
Mi disse Jungkook qualche ora prima, mentre io ero ancora attaccata al suo petto in uno stato di crisi di nervi, penoso.
Il rumore dell'acqua cessò, io iniziai a mettere i pennelli del trucco a posto, poi le grandi e morbide mani di Guk si posarono sulle mie.
-Ferma. Non riporli ... -
Sussurrò il più grande.
Il suo corpo era nudo, completamente, la sua erezione era stranamente tranquilla e per nulla eccitata.
-Perché ti imbratti con tutto questo trucco? -
Domandò il castano, guardando il mio viso.
Feci spallucce:
-Mi piace utilizzare un make-up deciso per le uscite, lo sai Oppa-
Risposi, premendo le mie labbra sulle sue.
Attaccai i nostri corpi, le braccia muscolose di Jungkook mi circondarono, la sua erezione che poco prima era rilassata, si alzò lentamente strisciando sulla mia vestaglia bianca.
Posizionai la mia intimità bagnata sulla sua, speravo in un momento di fuoco, ma inaspettatamente fu proprio Kook a prendere la distanze.
-Faremo tardi-
Annunciò, stringendo gli occhi per il dolore all'intimità.
Sbuffò, poi si infilò i suoi boxer, dei jeans neri strappati sulle cosce e la felpa che aveva comprato il giorno stesso.
Lo guardai storto: perché indossava degli abiti da strada?
-Non è un'uscita elegante? -
Chiesi sovra pensiero.
Kook scosse la testa e si avvicinò al grande armadio presente nella stanza.
Rovistò dentro di esso, dal pavimento afferrò la mia valigia da viaggio e con un solo braccio la portò fino al letto.
-Uh ... che muscoli ...-
Sussurrai scrutando le forzute braccia di Guk che mi guardò, ridacchiando.
-Ora sono tutti tuoi, piccola-
Mi avvisò il più grande per poi scuotere la testa e aprire la mia valigia costosa.
Smagliai un radioso sorriso; ora che Soomin era solo un brutto ricordo, Jungkook era tornato ad essere mio.
Anche se per me lo è sempre stato.
Mi poggiai con la schiena alla piccola specchiera bianca posizionata alla parete destra della stanza, fissata con un punto interrogativo stampato in volto, Jungkook.
Quest'ultimo recuperò dal fondo del bagaglio, dei jeans neri, con un solo strappo sulla coscia, non troppo abbondante.
-Metti questi e abbina ...-
Parlò Kook, lanciandomi i jeans tra le braccia, mentre lasciò in sospesa la frase, cercando con lo sguardo qualcosa.
Il mio ex moroso, afferrò la busta con dentro la mia felpa comperata nel pomeriggio ed estrasse essa, porgendomela.
-Questa.-
Concluse la sua parlata, accomodandosi nel letto, mentre si infilava i suoi amati anfibi David Stone.
Facendo spallucce, afferrai tra le mani gli indumenti e li sistemai sul bordo del mio lato del letto, strusciai le dita sul cinturino della soffice vestaglia bianca dai ricami dorati e non appena feic per slacciare esso dal grazioso nodino che io stessa avevo combinato, gli occhi del papà di mio figlio, furono sul mio corpo,
Kook mi fissò impaziente di vedere il mio corpo libero dalla vestaglia che con una minuscola mossa, feci cadere ai miei piedi, mostrando il mio fisico per cui il moro andava pazzo.
Il ragazzo fece una smorfia non appena si accorse dell' intimo che mi fasciava le curve, così scossi la testa ridacchiando e mi vestii, mentre lo sguardo dell' uomo a pochi centimetri da me, vagava leggero su tutta la mia corporatura minuta.
Feci incastrare la cinta tra i passanti dei pantaloni, tentai di allacciarla, poi le mani mascoline del moro entrarono in gioco, smanettando con l'accessorio, per poi sistemarlo alla perfezione.
Una sonora pacca, si schiantò sul mio sedere sodo, mi lamentai per il dolore, mentre Kook mi spintonava dolcemente contro la mia postazione trucco.
-Siediti.-
Ordinò lui serio.
-Cosa vuoi fare?Non osare toccare i miei trucchi per pasticciarmeli sul viso; ti gonfio-
Lo minacciai.
Ma il ragazzo non mi ascoltò, si limitò a scimmiottare la mia voce ed a bagnare un dischetto in cotone, con dello struccante.
Nonostante le mie proteste sul fatto di non toccare il mio viso, Jungkook mi ammutolii dicendomi di stare in silenzio oppure mi avrebbe lasciata il hotel a passare il terzultimo giorno di vacanza da sola.
Il castano rimosse completamente ciò che avevo applicato al viso, non mise neppure una base di fondotinta; espase solo del rossetto nude alla labbra, una leggera passata di fard che mise con un pennello il quale toccò poco la mia pelle e del mascara alle ciglia, sfiorandole appena.
Il maggiore chiuse il tubetto del cosmetico per ciglia e lo mise nel beauty-case appositato sul tavolino bianco del trucco, si mise dietro di me e mi squadrò sorridendo intenerito.
-Guardati; Sei bellissima anche senza tutto quel trucco, l'ho sempre pensato. Smettila di imbrattarti così tanto il viso. Per me sei perfetta così.-
Concluse.
Abbassai il volto paonazzo, le parole di Kook mi avevano colpita fino in fondo; Era da tempo che non si complimentava con me, non mi aveva mai detto le sue preferenze sul mio aspetto, era per questo che mi truccavo molto: magari così apparivo più bella ai suoi occhi.
-Ti piaccio davvero così?I-insomma, guarda che occhiaie...per non parlare del rossore alla guance...sembro una poppante...-
Sibilai, intrecciandomi i capelli attorno alle dita.
-E se ti dicessi che quelle occhiaie che tu vedi sono solo normali pieghe della palpebra inferiore del tuo occhio e che quella maledetta sfumatura rosa che va dalle guance al tuo piccolo nasino, mi eccita da morire?Sei così pura, amore-
Spalancai gli occhi al nomignolo e storsi la testa all'indietro, in direzione del moro pisizionato ancora dietro di me.
Kook si sporse verso di me e fece toccare le nostre labbra, afferrò il mio viso tra le mani e fece entrare in gioco la sua lingua che si mosse esperta per tutta la mia cavità orale.
Quando si staccò, infilò le dita nella mia chioma curata, scosse la testa e mi ordinò di sistemarmi composta sulla sedia della specchiera.
Spazzolò i miei capelli e li raccolse in una coda alta, poi mi accarezzò il viso e le sue labbra toccarono ancora una volta le mie.
-Sei magnifica...-
Sussurrò.
Sorrisi intenerita e toccai i suoi capelli umidi dalla doccia fatta qualche mezz'ora prima.
-Sai qual'è la cosa che preferisco di te e che Soomin non ha?-
Scossi la testa curiosa, Jungkook si incamminò verso il bagno mentre prese a parlare.
-Che tu hai i capelli abbastanza lunghi per fare una coda. Soomin li ha lunghi appena sotto la mascella.-
Storsi il viso facendogli prendere una forma confusa.
-Non capisco...E con questo?-
Parlai io.
-Riesco ad impugnarti meglio i capelli quando lo prendi in bocca-
Concluse con un sorrisetto malizioso in faccia.
-Ya! Sei un porco!-
Urlai mentre un piccolo risolino abbandonava la mia bocca.
Il castano si chiuse nella toilette, poi il rumore del phon che asciugava i suoi capelli, ricoprii il silenzio nell'aria.

PUZZLE //Jeon JungkookWo Geschichten leben. Entdecke jetzt