CHAPTER 5.

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Come ogni mattina,mi svegliai incapace di muovere il busto.Poggiai le mie mani sopra quelle braccia che circondavano saldamente la mia vita e cercai di liberarmi dalla presa del moro dietro di me.
-Idiota-
Mormorò lui aprendo di poco gli occhi,quando finalmente riuscii a sfuggire dalla sua stretta.
Si voltò dall'altra parte,dandomi le spalle.
Io scossi la testa, frustrata dal suo comportamento.
Mi alzai dal letto e un passo dopo l'altro raggiunsi la cabina armadio.
-Posso prendere una tua felpa?-
Chiesi, facendo scivolare il mio sguardo sulla figura maschile adagiata sul letto.
-Prendi pure piccola...-
Annuii e afferrai una gruccia nera con infilata una larga felpa gialla ocra.Ma la feci cadere a terra,rivisionando mentalmente la frase detta da lui poco prima.
'Piccola...'
Non mi chiamava così da tempo ormai, giornalmente si attenuava ai soliti insulti come 'Idiota' 'Stupida' o 'Strega.'
Mi voltai e lo fissai:lui mi dava le spalle e sembrava dormiente.
Sentii il mio cuore accellerare il suo battito e sorrisi.Affondai nella sua felpa e mi beai del suo buon odore.
Aprii lentamente la porta della stanza, evitando di svegliare Jungkook e mi diressi nella stanzetta di Aidan,il quale mi attendeva seduto sul letto.
-Buongiorno-
Mormorai nella lingua italiana.
-Buongiorno mamy-
Rispose lui, sfruttando il linguaggio coreano.
Il piccolo parlava e capiva l'italiano anche se scarsamente,mentre parlava fluentemente il Coreano,essendo nato a Seoul.
Mi avvicinai alla minuscola sagoma del piccolino e mi sedetti accanto a lui. Lo presi in braccio,lo poggiai sulle mie gambe e lo cullai delicatamente,affondando le mie lunghe falangi nella sua chioma liscia e profumata.
-Cosa vorresti per colazione?-
Lui alzò lo sguardo.
-Cereali.-
Sintetizzò e io annuii.
Mi alzai con Aidan che mi circondava il collo con le braccia, e i fianchi con le piccole gambe; Intanto scesi le scale e poggiai il bimbo sulla seggiola.Poi mi voltai di spalle,cominciando a rovistare tra i vari armadietti,alla ricerca della sua tazza blu e dei cereali.
-Papà-
Udii alle mie spalle, prima che la voce del piccolo venne placata da uno schiocco di un paglio di labbra che venivano a contatto con della pelle.
-Buongiorno campione.-
La sua voce,mi fece trasalire,mentre alcuni brividi si impadronivano della mia cute.
-Potresti farmi del caffè?-
Jungkook venne accanto a me,indicando la macchina del caffè.Annuii,ma prima di proseguire con la preparazione del caffè mattutino,finii di raccattare la scatola colorata dei cereali zuccherati di Aidan.
Versai questi ultimi nella piccola ciotola color blu notte, uniti ad una presente quantità di latte.
La colazione è stata silenziosa.Come ogni volta.
Gli unici rumori che si udivano erano i continui risolini da parte di Aidan,nel mentre guardava il suo cartone animato preferito e la sua mandibola che masticava lentamente la colazione.
-Appa-
Il piccolo scese dalla seggiola con un balzo e raggiunse il padre seduto a capotavola.
-Mh?-
Il mio ex moroso alzò il capo e lasciò il telefono sul tavolo,pronto per accogliere il figlio tra le braccia.Feci di tutto pur di non far scivolare il mio sguardo sul cellulare del maschio,ma fu tutto inutile.Scorsi la schermata dei messaggi e notai un contatto che stava mandando messaggi alla rinfusa.
La foto del contatto era la donna che giorni prima era stata fotografata con Junggok al ristorante,nel bel mezzo del pranzo.Sentii il solito dolore tormentare il mio povero petto, così sorpassai l'uomo sotto il suo sguardo perplesso.
Mi incamminai in direzione del mio studio, abbozzai delle nuove idee per il prossimo abito a cui avrei lavorato prossimamente.
Il bussare sulla porta mi fece trasalire. Poggiai la matita sulla scrivania e indirizzai il mio sguardo a colui che aveva deciso di penetrare nel mio ufficio.
Il battito cardiaco,si velocizzò come ogni volta che vedevo il suo viso angelico.
-Stai lavorando?-
Chiese prima di entrare.
-Da quando in qua ti importa se sto lavorando o no?Tanto mi disturbi lo stesso...-
Mormorai.
-Cristo!Vuoi iniziare a litigare già di prima mattina?-
-Cosa vuoi?-
Lui si avvicinò e poggiò le mani al disopra della scrivania in legno pregiato.
-Aidan vorrebbe fare una nuotata. Ho pensato di portarlo nella piscina privata a Busan,così non ci saranno paparazzi e potremo stare tranquilli.-
Annuii.
-Potresti chiamare tu per prenotare un gazebo?Io vado a prepararmi.-
-Va bene-
Afferrai il telefono e cercai il numero della piscina su internet.Prenotai un gazebo all'aperto e un pranzo a domicilio,così avremmo potuto mangiare direttamente lì.
-Aidan!-
Richiamai il piccolo,che corse da me in pochi istanti.
Lo squadrai,pensando a quale costume avrei potuto fargli indossare.
Pensai a quel paglio di boxer firmati Armani,i quali al piccolo piacevano particolarmente.
Preparai il bambino,facendole indossare il costume e una maglietta bianca Nike.Misi i suoi sandali neri e preparai la borsa da mare con l'occorrente per la giornata.
-Kris-
Junggok urlò cercandomi con lo sguardo.
-Hai prenotato?-
Annuii.
-Alle 10:30 circa aprono il nostro gazebo.-
Il moro alzò il suo braccio e posò lo sguardo gelido sul suo orologio da polso.
-Sono quasi le dieci.Meglio andare.Preparati,veloce.-
-Va bene-
Mormorai.
Mi recai alla stanza padronale in cerca di un costume che non fosse stato estremamente eccessivo.
Consapevole che le donne in Corea,utilizzano dei costumi interi per coprirsi più il possibile,decisi di imitarle e indossare un body bianco con un fascio semitrasparente che copriva la zona busto,con la particolarità di non far vedere nulla di troppo scomodo.
Coprii il mio corpo con una maglietta lunga grigia e indossai delle sneakers bianche purezza.
Recuperai i miei occhiali da sole e afferrai il mio telefono per poi controllare le notifiche arrivate in quegli istanti.
-Sbrigati idiota-
Kook mi spintonò leggermente facendo ridacchiare Aidan che camminava affiancato dal padre.
Sbuffai e seguii i due,poi mi sedetti sul sedile della grande vettura di Junggok.Mi sistemai la cintura in dosso e aspettai che il moro entrasse in auto.
-Hai preso la protezione solare?-
Chiese poi il maggiore.
-Sì-
Lo rassicurai.Lui annuì e guardò attentamente l'incrocio che doveva superare,nel mentre era alla guida.
-Spero per te che non ti sia messo un costume da bagno troppo esagerato...-
Continuò poi.
Negai con un gesto del capo.
-Ho messo quel costume intero bianco che ho messo alla festa in piscina di Yori.-
Lui alzò un sopracciglio.
-Quello da puttana?-
Disse.Mi voltai a guardarlo e lui ridacchiò.
-Non è un costume da...-
Spostai lo sguardo su Aidan che si attenuava interessato alla conversazione.Poi ripresi a parlare abbassando di poco il tono di voce.
-Poco di buono.-
Junggok scosse la testa.
-Ti si vede il seno quando lo metti-
-Non è assolutamente vero!È stato creato con la particolarità di far vedere il busto e non il seno.Copre ciò che deve coprire.-
Spiegai.
-D'accordo.-
Trascorsero altri attimi di silenzio.Poi la voce di Kook si sparse nuovamente per tutto il silenzio creatosi in macchina.
-Spero che questa volta sia diverso-
Mormorò.
Mi voltai con espressione interrogativa sul volto.
-Che significa?-
Domandai.
-L'ultima volta che te l' ho visto addosso ti ho sbattuta per bene.-
Sogghignò.Spalancai gli occhi e cercai una motivazione evidente.
-Eravamo ubriachi.-
Dissi.
-Eppure io mi ricordo tutto di quella sera.Mi ricordo dove l'abbiamo fatto,mi ricordo come mi imploravi di fare di più.Mi ricordo ogni cosa.-
Diventai paonazza per l'imbarazzo e subito mi voltai per cercare di non far notare il mio colorito.
Junggok rise.
'Cazzo te ridi?'
Arrivati a destinazione aiutai il mio primogenito a scendere dal seggiolino auto e afferrai la borsa mare per poi incamminarmi verso l'entrata della piscina seguita da Kook.
-Buongiorno-
Jungkook salutò la ragazza dietro il bancone,la quale sembrò sbiancare alla vista dell'uomo, del bambino e di me.
-A-avete prenotato un'ombrellone?-
Parlò balbettando la giovane.
-Un gazebo per le 10:30 e un pranzo a domicilio.-
Precisai io.
-O-oh sì,emh-
La ragazza fece scorrere i suoi occhi a mandorla sul monitor del computer per poi aprire bocca.
-Gazebo Jeon ore 10:30...Aspettate per favore-
Quest'ultima scomparve dietro ad una porta in legno e riapparve subito dopo con una chiave argentata affiancata da una targhetta bianca su cui scritto il numero del gazebo.
Porse la chiave a Junggok e le sue guance si tinsero di rosso.
Lui le sorrise e mi incitò a camminare.
-Jungkook-
La voce della ragazzina fermò il nostro cammino.
Io mi voltai e notai la sagoma della giovane affiancare il mio ex.
-Serve qualcosa?-
Parlò lui.
-Potremmo fare una foto?-
Kook mi guardò.Intuii subito dal suo sguardo che era leggermente infastidito.
-Potresti tenerla per te fino a che non ce ne saremo andati?Altrimenti arriveranno fan e paparazzi e saremmo costretti a sloggiare.-
Chiese l'uomo.
-Non preoccupatevi-
Ci rassicurò lei.
Dopo aver fatto quello scatto ci adagiammo sulle nostre sdraio nel gazebo ambientato a pochi passi dalla piscina. Pensavo si trattasse di un gazebo a tenda,invece era a vetrina.Ciò giustificava il perché la ragazza al bancone di avesse dato la chiave.Spalmai sulla candida pelle di Aidan la crema solare e spruzzai della protezione solare sul suo piccolo e paffuto viso.
Le lasciai in dosso la t-shirt,non volendo che la sua perfetta carnagione si colori più del previsto e Junggok si spogliò,rimanendo in costume.Feci fatica a non guardare il suo corpo scolpito,lo ammetto.
-Noi andiamo a fare una nuotata.-
Mi avvertii il giovane.
-Va bene.Kook tienilo d'occhio e non esporlo troppo al sole.-
-Sì va bene paranoica...d'ora in poi ti chiamerò così.-
Annunciò prima di voltarsi e cominciare a correre assieme suo figlio.Li guardai sorridendo e poi mi chiusi nel gazebo privandomi dai miei indumenti.Mi spalmai anch'io della crema solare per quando sarei uscita dal gazebo e mi sedetti sulla sdraio.
Estrassi dalla mia borsa un libro il quale dovevo ancora terminare di leggere e cominciai a sfogliare qualche pagina,per poi soffermai sul capitolo a cui ero arrivata.
Neanche mi accorsi che finii per pensare a Junggok e al suo carattere così acido,il quale in questi ultimi giorni si era addolcito di poco.
Passò all'incirca un'ora o forse un' ora e mezza.Udii dei passi farsi vicini al gazebo e alzai lo sguardo dal libro.
Aidan corse verso di me passando le sue piccole mani sulle mie gambe,mentre Jungkook si stese sulla sua sdraio,rimovendo i suoi occhiali da sole.
-Sono liscie mamma!-
Esclamò poi,riferendosi alle mie cosce abbronzate.
-Vieni qui-
Mormorai prima di prenderlo in braccio.Lo feci sedere sul mio grembo,e tolsi la sua maglietta zuppa.
Sistemai i capelli impregnati di acqua del piccolo,tirandoli all'indietro,nel mentre lui giocherellava con il libro di cui ne stavo effettuando una breve lettura pochi minuti prima.
-Mamy-
Sussurrò lui.
-Mh?-
-Ho sonno-
Sorrisi e lo feci stendere lungo il mio busto.Poggiò la testa sul mio seno e restò con le gambe a penzoloni ai lati dei miei fianchi.
-Ti sta proprio bene quel costume-
La voce del ragazzo che stendeva sull'altro lato della sdraio matrimoniale, riecheggiò tra le mura del gazebo.
Evitai il suo sguardo e ripresi a leggere il romanzo.
-Che fai?Mi ignori?Maleducata...-
Borbottò.
-Ringrazia il cielo che Aidan sta dormendo,altrimenti ti starei già picchiando.-
Ringhiai io.
-Ma Aidan non sta dormendo...-
Kook si avvicinò al piccolo che aprii gli occhi di scatto facendomi trasalire.
-Mamma io sono sveglio!-
Tenta di scendere dal mio corpo,per poi correre verso il padre.
-Papà quello!-
Il bambino indicò un materassino gonfiabile blu e arancione e saltò varie volte sul posto
-Vuoi salire sul gonfiabile piccolo?-
Aidan annuì e corse al di fuori del gazebo.
-Vieni con noi?-
Mi chiese il moro.Mi alzai dalla sdraio e poggiai il libro sul tavolino accanto ad essa.
Misi una mano sulla mia fronte,mi sentivo girare.
-Ho la pressione bassa.Un momento.-
Dopo qualche secondo la mia vista che era divenuta offuscata qualche secondo prima,ritornò nuovamente normale.
-Non penso di riuscire a stare molto in piedi.Mi siederò a bordo piscina...-
Annunciai prima di uscire dal gazebo.Ma la stretta sul polso di Junggok mi fece rientrare nella piccola stanzetta in vetro.
-Ora che Aidan non è più su di te cosa mi fai?-
Si avvicinò al mio viso e con il suo sorriso perverso mi chiuse in un tunnel buio,da cui non potevo scappare.Ho sbagliato a minacciarlo.Il mio cuore che tamburrellava furioso nel mio petto,temeva di scoppiare per le troppe emozioni che vagano all'interno di esso.
-Junggok ti prego-
Gemei quando le sue lunghe mani strizzarono con fare violento i miei seni.
-C'è Aidan che ci aspetta fuori-
Le ricordai.Lui ridacchiò e si recò verso la piscina.
Sospirai consapevole di esser diventata un vero e proprio peperone.
-Piccolo fa attenzione.Entra in acqua facendoti aiutare da papà-
Dissi.Il bambino mi sorrise e camminò in direzione di suo padre,il quale lo attendeva vicino le scale della grande vasca.
Junggok si immerse nell'acqua,portando con se il piccolo bambino.
-Kristen prendi quel materassino.Aidan lo desidera.-
Annuii e recuperai il piccolo materasso.
Nel mentre lo porgevo al più grande,sentii la mia testa girare vorticosamente.
Mi ressi al paletto delle scale e lasciai cadere il gonfiabile in acqua.
-Che diavolo fai?-
Sentii Junggok sgridarmi a causa del modo brusco in cui le passai il gonfiabile.
Corse a prendere il materassino e io mi sedetti a bordo piscina.
-Kook-
Mormorai una volta che l'uomo posizionò il piccolo sul materassino gonfiabile colorato.
-Cosa?-
Si voltò e mi squadrò.
Il suo sguardo raccapricciante si addolcì per qualche istante e si avvicino a me tenendo con una mano il materasso con sopra Aidan.
-Kristen devi immergerti-
Mi consigliò il moro prendendomi la mano nella sua.Scossi la testa negando ma Junggok insistette.
-Hey fa come dico io-
Cercò di trascinarmi in acqua ma lo fermai.
-Kris cazzo,il tuo viso è letteralmente rosso!-
Annunciò.Feci una smorfia causata dalle vertigini che mi affliggevano in quell'istante.
-Non ce la faccio.Ho immerso solo i piedi e non riesco a muoverli per quanto l'acqua sia fredda.Mi sentirei male-
Junggok sospirò.
-Dai-
Allungò le braccia verso di me.
-Ti prendo io-
Annuii e mi slanciai in avanti.Lasciai che le fredde braccia di Kook mi agguantarono il busto.Lentamente l'uomo mi immerse in acqua e io cacciai un sospiro per quanto la temperatura dell'acqua fosse elevata.
-Cazzo è gelida-
Mormorai.
-Non ce la faccio,sento di star per cadere-
Dissi allarmata.Junggok mi strinse di più a se,le sue braccia attorno la mia vita erano salde e non ne volevano sapere di lasciarmi andare.
-Ti tengo io-
Mi sussurrò all'orecchio.
-Kook mi gira la testa-
Mi lamentai.
Lui mi fece voltare e io abbracciai il suo busto nudo.Mi tenne salda con le sue braccia,mi strinse incitandomi ad attaccarmi ancora di più a lui.
-Tienimi-
Dissi.
-Faccio un po' fatica a tenere tra le braccia una balena-
Sbuffò lui.
Storsi lo sguardo e mi allontanai di poco.
-Fanculo-
Mormorai appoggiandomi al muretto piastrellato della piscina.
-Vuoi annegare?Se lo vuoi stai pure lì,senza un appiglio.-
Detto ciò si voltò.Incredibile come riuscisse a rovinare un momento così delicato.
Mi alzai sulle braccia e tentai di uscire dalla piscina.Rimasi con le gambe in acqua e il busto in superficie,affinchè non sentii una mano schiantarsi fortemente contro il mio fondoschiena.
Urlai dal dolore e le mie braccia non ressero più,di fatti caddì in acqua immergendo completamente la testa.
Riemersi e mi voltai dalla parte del colpevole.Andai verso Junggok che rideva accompagnato da suo figlio.Quel piccolo ometto lo avrei punito prima o poi.
Attaccai Jungkook,spingendolo leggermente contro il muro della piscina.
Lui mi prese per i polsi e sibilò tra le labbra:
-Cosa vuoi farmi,mh?-
Rimasi perplessa dai miei stessi pensieri,lo volevo davvero picchiare?
Scossi la testa e tentai di liberarmi dalla sua presa.
Passai per le scalette e uscii dalla piscina,mi sarei stesa su una delle sdraio esterne e avrei preso un po' di sole.






Hey Yo!
Vi capisco se trovate questo capitolo eccessivamente lungo e noioso,ma ciò che è successo in questo capitolo,è fondamentale per la prossima parte della storia.
Detto ciò vado.
Kiss🤍

PUZZLE //Jeon JungkookWo Geschichten leben. Entdecke jetzt