CHAPTER 45.

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-Che te ne pare?-
Chiese Jungkook sfoggiando il suo nuovo cambio di look. Aveva tinto i capelli di un viola scuro ed era divino come sempre.
-Fammi vedere meglio-
Mormorai avvicinandomi al mio ragazzo.
Sorrisi e guardai meglio la folta chioma del giovane.
-È così perfetto questo colore su di te; Ti sta benissimo, Oppa-
Mi complimentai baciando la guancia sinistra di Guk.
Mi sedetti sul letto mentre continuavo a tenere lo sguardo fisso sull'immagine muscolosa del mio uomo: con i tattoo sul braccio ed il nuovo cambio di colore dei capelli, era davvero un'uomo dall'aria eccitante.
E come se non fosse stato abbastanza, il suo fisico mese dopo mese aumentava la sua massa muscolare ed io non ne potevo più di vedere tutto quel ben di Dio ogni giorno avanti ai miei occhi ed a limitarmi ai lavoretti di lingua fatti da Guk, perché non era il caso di compiere del buon sesso in attesa del bambino.
Volevo sentirlo mio mentre il suo membro avrebbe potuto affondare dentro di me, volevo avvinghiarmi alle sue spalle e gridare il suo nome a pieni polmoni, ma ormai nulla si poteva più fare.
Se non altro ci accontentavamo con i vecchi e buoni lavori manuali ed orali.
Poggiai una mano sulla pancia mentre sentivo il cibo del pranzo risalirmi lungo la gola.
-Oh no-
Sussurrai alzandomi mentre velocemente raggiungevo il bagno collegato alla stanza padronale.
Mi chinai al di sopra del gabinetto lucido e ben disinfettato, poi in un millesimo di secondo, riversai tutte le pietanze ingurgitate qualche ora prima , i miei capelli vennero sorretti dalla mano di Jungkook che delicatamente poggiò l'altra sulla mia schiena aiutandomi a smaltire più in fretta il vomito giallastro, con delle pacche sulla schiena.
Sbuffai e sputai gli ultimi resti del rigetto mentre tossii qualche breve volta.
-Non ce la faccio più...-
Sussurrai affranta.
Jungkook mi legò i capelli con l'elastico nero che teneva sempre al polso per legare i suoi durante le prove di ballo, poi mi passò l'asciugamano per il viso sulla bocca che pulì dalla poca sporcizia, lo mise nella cesta dei panni sporchi ed io rimasi accasciata sul pavimento freddo mentre lo osservavo darsi da fare per me.
Tirò lo sciacquone ed abbassò la tavoletta,
poi mi prese in braccio stringendomi da sotto le cosce, mi poggiò sul divanetto accanto il letto matrimoniale della nostra stanza e mi baciò la fronte.
-Piccola, guardami-
Mi incitò lui.
Incontrai i suoi pozzi magnetici, poi lui mi accarezzò la guancia con un pollice.
-Ce la farai, mh? Devi solo resistere per altri otto mesi. Vedrai che presto finirà tutto e dirai: 'cavolo, è passato tutto così in fretta! Il mio Daddy aveva proprio ragione!'-
Ridacchiai udendo quella frase, poi scossi la testa mentre venni coperta da un lembo di coperta passatami da Kook.
-Sai che odio chiamarti 'Daddy'-
Risposi al moro.
-Mia madre verrà a prenderti tra pochi minuti-
Mi avvertì il mio ragazzo mentre le sue mani si posarono sul mio volto.
Annuii e lasciai che le labbra di Jungkook si poggiassero sulla mia pelle facciale per poi baciarla delicatamente.
Io e la signora Jeon saremmo dovute andare a comperare il necessario per il bambino, quindi un passeggino nuovo, copertine, pannolini, piatti cucchiaini e biberon con altro materiale che sarebbe servito nel corso delle giornate.
Così mi lavai e vestii velocemente, mentre infilavo i tacchi ai piedi sentii delle voci provenire dal piano inferiore: probabilmente la mamma di Kook era già arrivata.
Mi mossi nel scendere le scale, entrai in salotto, ad ogni passo che compievo le voci si avvicinavano nettamente di più.
-Mamy!Guarda c'è la nonna!-
Esclamò il mio bambino saltellando verso di me.
Ridacchiai e accarezzando la testa del piccolo sorrisi teneramente, poi alzai lo sguardo sulla figura della madre del mio ragazzo che mi guardava, solare come sempre.
-Signora Jeon!-
La salutai sorpassando Jungkook il quale teneva puntati i suoi occhi su di me e sul mio corpo fasciato da un look causal, un dolce vita nero con dei leggins in tinta, tacchi a tronchetto in pelle e una giacca color tabacco.
-Dio, figliola, sei così brillante nonostante tutte le complicazioni legale alla gravidanza.-
Mormorò la donna abbracciandomi.
Ricambiai la stretta, presto tutte e due fummo in viaggio verso il centro commerciale principale di Seoul, Jungkook aveva insistito nel farci scortare da due dei suoi uomini che ci avrebbero tenute d'occhio durante il pomeriggio.
-Sei così piccola, insomma io ho avuto Junggok a 34 anni e tu hai avuto Aidan a 20 anni e un prossimo nascituro a 24-
Scossi le spalle.
-Non dipende l'età della mamma per far nascere e crescere in salute il proprio figlio; è l'amore e la cura che ha di lui-
Risposi alla donna che strinse la mia mano nella sua.
-Hai ragione bambina mia-
Sorrisi al nomignolo datomi, la signora Jeon mi trattava da sempre esattamente come una figlia, i primi tempi quando raccontai le mie origini ai genitori di Kook, rivelai loro l'assenza di una madre per me, non l'avevo mai conosciuta ma mi sarebbe piaciuto tremendamente crescere con lei, così la madre del mio ragazzo, mi promise che si sarebbe presa lei la responsabilità di mandare avanti quel compito da madre, affinché restasse in vita.
Ci vogliamo un gran bene, la signora Jeon è come la madre che non ho mai avuto.
-Vieni bambina, entriamo in questa bottega-
Io e la donna ci addentrammo in una piccola bottega moderna per arredi infantili, nella vetrina spiccava una culla davvero favolosa, in legno bianco, le sbarre erano rivestite di gomma piuma, in tal modo in bambino che dormiva al suo interno non avrebbe urtato contro di esse, il materassino era ricoperto da una copertina argentata in seta, il piccolo cuscino aveva ricamati degli orsetti sui bordi ed il tutto sembrava davvero confortevole. Insomma, era il sogno di ogni madre.
-Dio, guarda che graziosa culletta!-
Esclamò la signora Jeon.
Annuii e strinsi la mano della donna accanto a me.
-Peccato sia troppo pesante da trasportare...-
Sussurrai.
-Perchè non ci ritorni con Guk tra qualche giorno?-
Propose la signora Jeon, mentre mi guardava dolcemente negli occhi.
-Si, mi sembra un' ottima idea-
Affermai.
Tirai fuori il cellulare dalla borsetta e fotografai il mobile legnoso, mandai lo scatto a Jungkook che visualizzò immediatamente il messaggio.
'Mi piace così tanto...'
Scrissi.
'Sarà nostra.'
Digitò lui.
Sorrisi  e subito ricevetti una chiamata da Kook.
Nel mentre risposi, io e la donna da cui ero accompagnata, entrammo nel negozietto pronte a scegliere gli articoli e curiosare un po'.
-Che succede? Non avete denaro sufficiente per comprare la culla? Vengo da voi-
Puntualizzò immediatamente il viola, ma io lo placai.
-Sii meno frettoloso e fammi spiegare;-
Ridacchiai.
-E' troppo pesante da trasportare, tua madre ha i suoi dolori alla schiena ed io sono talmente stanca da non riuscire neppure a reggere la borsa a momenti. Non preoccuparti però, ritorneremo tra qualche giorno a prenderla e tu ci darai una mano, sempre se ti va-
-Ovvio che mi va...Baby; tornate prima delle otto. Domani abbiamo la visita dall'ostetrica e non vorrei vederti più stanca di quanto tu già sia-
Mi raccomandò il ragazzo.
Lo salutai non appena sua madre mi mostrò alcuni body intimi da mettere come canottiera per il prossimo nascituro, perciò ne presi alcuni bianchi semplici ed altro del medesimo colore ma con dei piccoli disegnini sparsi un po' ovunque.
-Ancora non capisco perchè mio figlio non ti abbia fatto la proposta di matrimonio; vi amate, avete una bella casa, un piccolo bambino di tre anni ed una nuova principessa o un nuovo principe-
Disse la donna. Scrollai le spalle, non avevo ancora riflettuto su questo particolare.
-Forse sta aspettando il momento giusto-
Ipotizzai, ricevetti l'appoggio della signora sulla mia idea.
-Gli parlerò. Immagino quanto tu lo desideri piccola mia-
Lei accarezzò la mia piccola pancia, io sorrisi e avvolsi tra le braccia la donna minuta, poi pensai a come potesse essere quel fatidico giorno futuro: 'io e Jungkook nel bel mezzo di una cena romantica a lume di candela, per un'importante occasione, magari il mio compleanno che sarebbe arrivato a breve, oppure di Natale, o meglio ancora, per il nostro anniversario, lui che si alza dalla sedia, fa il giro del tavolo e si inginocchia dinanzi a me, apre una scatolina di velluto rossa, pronuncia la tipica frase '-Kristen, mi vuoi sposare?-' , io che scoppio in un felice pianto, accetto e lui infila un bellissimo anello al mio anulare, le nostre labbra si collegano e presto le nostre vite si sarebbero collegate e saremmo diventati ufficialmente marito e moglie.'
Smagliai un piccolo sorriso ed il mio cuore fece una piccola capriola a quel pensiero.
-Andiamo a cercare dei cuscini da prendere per la culla-
Propose la signora Jeon, una volta sciolto il caloroso abbraccio.
Annuii e per tutta la durata dello shopping, non feci altro che pensare a quanto sarei stata felice se quella proposta sarebbe diventata da sogno a realtà.

Peccato che non sarebbe arrivato presto...




































































Io🤝🏼mettere uno spezzo d'equilibrio alla fine del capitolo e procurarvi ansia❤

PUZZLE //Jeon JungkookWhere stories live. Discover now