"Shizuka, ti rendiconto della situazione?" Alzò il sopracciglio la vecchia Tsunade, scettica.
"Si, certo che sì." Mi schiarii la voce. "Di recente , ho riportato delle gravi lesioni alle braccia e ai muscoli delle gambe dovuti dalla katana che, a detta sua, non dovevo utilizzare... Questa volta, al termine della missione, non mi ha vista in ambulatorio e questo perché ora so come gestirla."
A giudicare dal modo in cui mi stava guardando, non sapeva che avessi utilizzato la mia arma proibita.

Aggrottò la fronte, incrociando le braccia appoggiandosi al suo seno ingombrante che Yamato era incapace di non fissare insistentemente con la bava alla bocca, beccandosi uno scappellotto da Kakashi.
Era risaputa in tutto il villaggio la sua ossessione per il seno di quella vecchia, o per i seni piuttosto prosperosi da parte sua. Gli altri Jonin non parlavano d'altro in sua presenza.

"Lasci solo che scriva una lettera al mio maestro..."

...

Li avrei seguiti anch'io, ovviamente, se non avessi avuto delle responsabilità al villaggio, come i miei allievi ad esempio.
Avere la casa tutta per me non era poi così divertente, è dura avere a che fare con la propria coscienza...
Nemmeno il tempo di tornare che già dovevano partire per la missione con Kakashi e il team 8.

Per quello mi sono fatta ammazzare di straordinari in queste due settimane...
E in più, non riesco a smettere di pensare a mio fratello, motivo in più per ammazzarmi di lavoro.

Ieri è stato il giorno più brutto della mia vita e avrei pagato oro per non rimanere da sola...
Vorrei poter dire di essere andata avanti dopo tutti questi anni ma, alla fine, è come se avessi perso una parte importante di me.

Non dico che i miei amici non mi stiano accanto e tutto il resto ma, comunque sia, stiamo parlando sempre del sangue del mio sangue.

Fa male, provo amarezza nel rivedere uno dei suoi occhi su Kakashi, ma lo reputo comunque un gesto simbolico, è come se lo portasse sempre con sé.

Nel periodo della Terza Grande Guerra tra ninja, Kakashi affrontò la sua prima missione da Jonin insieme a Rin, Obito e il maestro Minato.
Obito e Kakashi non si andavano a genio perché il primo era sconclusionato e ritardatario mentre il secondo era preparato, efficiente e molto rigoroso nel seguire le regole degli shinobi, molto diverso da com'è oggi...

Ad un certo punto, durante la missione, i tre si separano dal maestro e vennero attaccati da due ninja che rapirono Rin. Obito, nonostante Kakashi gli ordinò di proseguire la missione, decise di andare a salvarla. La amava così tanto che avrebbe rinunciato a tutto per lei, persino alla sua vita...

Raggiunse il nascondiglio del nemico, ma venne scoperto.
Kakashi, d'altra parte, che finalmente aveva capito l'importanza del lavoro di squadra, corse in suo aiuto, ma venne ferito gravemente all'occhio sinistro. Il sacrificio del compagno fa risvegliare lo Sharingan di mio fratello che gli permise, finalmente, di combattere. I due riescono a liberare Rin, ma quel viscido che l'aveva rapita fece crollare la caverna sopra di loro ed Obito, per salvare l'amico, rimase schiacciato da un'enorme roccia che gli compresse l'intera parte destra del corpo. Consapevole del fatto di essere gravemente ferito e di non poter sopravvivere, decise di donare il suo Sharingan a Kakashi come regalo per la promozione a Jonin. Rin eseguì il trapianto e Kakashi riuscì a sconfiggere il nemico utilizzando, con successo, il Mille Falchi e lo Sharingan. In quel momento, sopraggiunsero numerosi nemici, ma in aiuto dei ninja della Foglia arrivò Minato. Fu così che i tre ninja portano a termine la loro missione...

Inutile dire che fu un disastro.
Un'orribile storia che odio raccontare...
Non nascondo di aver colpevolizzato molto il maestro Minato per averli lasciati soli ma, davanti al dolore della morte, non c'è rancore che tenga.

🥀L'arte di essere fragili 🥀Where stories live. Discover now