Gli sorride.

'Non mi interessa più diventare famosa Dillon, cantare su un palco e avere un gruppo mio. Mi interessa solo suonare, comporre canzoni e vivere in pace. E poi stare tranquillo , nessuno mi porterà via di qua, sto davvero bene a La Jolla e non c'è nessun altro posto dove voglio andare.'

Dillon la guarda serio.

'Hai visto stasera quanta gente ti ha ripreso? Avevano tutti il cellulare in mano...quel video diventerà virale.'

Ginger fa spallucce.

'E allora? Meglio! Più pubblicità per il nostro locale, socio.' Gli dà una pacca sulla spalla 'Adesso portami a casa , ti va? Sono distrutta. Se non dormo almeno 8 ore sarò uno straccio al tuo compleanno ... - sbadiglia mentre apre la portiera e sale in macchina - A che ora domani?.'

Dillon accende il motore.

'Dalle tre in avanti le porte di casa sono aperte, ce ne stiamo un po' a rilassarci in giardino e poi alle sette cominciamo a grigliare... l'anno scorso siamo andati avanti fino a mezzanotte...ricordi?'

Ginger si strofina gli occhi.

'Ricordo che è stata una festa epica. - Sbadiglia stanca - Ma dammi otto ore di sonno e sarò come nuova. - Fa per chiudere gli occhi ma li spalanca immediatamente - A proposito, come è andata poi con Nina? Non so cosa tu le abbia raccontato ma è uscita dal tuo ufficio raggiante.'

Dillon scuote la testa.

'Ci sarà anche lei domani.'

Ginger lo guarda senza capire.

' Domani? - Poi collega le sinapsi -Alla grigliata intendi?!'

Lui annuisce.

'Ho invitato anche lei... non sapevo cosa fare... le ho detto che potrebbe esserci anche Cain, si è illuminata come un lampione.'

Ginger chiude gli occhi e sorride divertita.

'Sei troppo buono Dillon, l'ho sempre detto. Pensi davvero che abbia qualche speranza con lui?'

'E' una bella ragazza... è giovane....ha due gambe chilometriche...magare riesce a tenerselo stretto ancora un po'. Dopo tutto Cain è appena arrivato in città, non conosce nessuno... potrebbe fargli comodo avere qualcuno....che vuoi che ti dica ?  E' tardi e   non mi interessa affatto come andrà tra oloro, volevo solo che non diventasse un problema mio.'

Lei annuisce.

'Immagino. - Sorride - Sei stato in gamba, hai rimesso la palla in campo... Domani non voglio perdermi per niente al mondo la faccia del vikingo quando se la troverà di nuovo tra i piedi dopo essersene sbarazzato con tanta maestria.'

Ride di gusto, Dillon non riesce a trattenersi e si unisce a lei.

'Dici che sono stato uno stronzo?'

Lei continua a ridere.

'Dico che gli hai fatto davvero un bello scherzo al tuo amico.'

'Ti sta proprio antipatico eh? ... si può sapere come mai? Non lo consoci neanche..'

Ginger fa spallucce tra una risata e l'altra.

'Ha quell'aria tronfia, tipica dei bellocci...'

Fa una smorfia strana.

'Che cosa ha?'

Ginger fa la stessa smorfia di nuovo.

'L'aria tronfia...'

Continuano a ridere fino a quando non arrivano a destinazione. Dillon si ferma davanti a casa, si salutano e vede che aspetta fino a quando non varca la soglia . Solo dopo, una volta chiusa la porta , sente la macchina ripartire.

Sorride nel buio dell'appartamento vuoto, chissà perchè i bravi ragazzi non le sono mai piaciuti.

Sarebbe stato tutto così più semplice.

Tanti anni prima ha scelto la persona sbagliata, l' ha amata con tutta se stessa e per lui ha sacrificato ogni cosa, fin quasi a perdersi.

Lo sapeva che era un amore tossico, totalizzante, suicida.

Ma non è riuscita a fermarsi in tempo.

E' andata a tutto gas a sbattere contro un muro.

I segni che le ha lasciato quella storia se li porterà dentro per sempre, ma se non altro, è sopravvissuta.

Mutilata, come tutti i reduci di qualcosa. Ma viva.

Ora le basta la sua musica e una vita tranquilla, non chiede di più.

La musica è il suo scampolo di felicità.

Si spoglia, si infila a letto e in un attimo si addormenta.

Fuoco e fiammeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora