Un puntino rosso nel buoio

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Malfoy, annoiato più che mai, lanciò l'ennesima occhiata al tavolo dei Grifoni: la Mezzosangue non c'era.
L'aveva vista correre via dopo la lezione con la McGranitt e poi era sparita.
Almeno l'avrebbe potuta prendere un po' in giro, così, per divertirsi. Poi ci ripensò: e se lei avesse detto qualcosa a proposito di quella notte?
No, meglio non rischiare.
Ancora non si spiegava perché le avesse impedito di andare: insomma, non era difficile da capire, che quei due non sarebbero tornati.
Eppure l'aveva costretta a rimanere lì. Sbuffò, cercando di concentrarsi su qualche altra cosa, qualsiasi altra cosa.
Tuttavia, alcuni secondi dopo, una brunetta trafelata, fece il suo ingresso nella Sala Grande, fiondandosi accanto alla Piattola.
La Granger.
La osservò attento: aveva la divisa sgualcita, il polsino destro della camicia slacciato e i capelli in disordine.
Il viso arrossato era concentrato sulla torta che San Potter le stava porgendo: un sorriso per lui, due buste bianche passate alla Weasley.
Quella ragazza era un terremoto.
Vide Wesley sporgersi verso di lei e sussurrarle qualcosa, alla quale lei scosse il capo, sospirando, prima di regalare un sorriso anche a lui.
Sbuffò di nuovo, prendendosi una gomitata da Blaise: si voltò giusto in tempo per vedere i sorriso che Daphne tentava di nascondere, imitata da Nott. Li fulminò entrambi con lo sguardo, concentrandosi poi sul suo bicchiere.
-Ciao, Hermione! – la voce squillante di Blaise, fece scattare gli occhi grigi del biondo.
La Mezzosangue era ancora seduta al suo tavolo. Bastardo.
Le risatine dei tre lo raggiunsero, quando si voltò furioso verso l'amico, che alzò le spalle tranquillo strizzandogli l'occhio.
-Io non vengo stasera, avvisa tu lo Sfregiato.- comunicò, alzandosi e uscendo.
Blaise scosse la testa, ridendo. - Com'è permaloso! –



Malfoy se ne stava andando: l'aveva visto fulminare i suoi amici con lo sguardo e poi uscire.
Si guardò intorno, accertandosi che nessuno l'avesse vista spiare Malfoy: insomma era pur sempre Hermione Granger!
Aveva pensato molto a quella notte, cercando una spiegazione al fatto che la Serpe l'avesse aiutata, addirittura lasciandola dormire nel suo letto.  Era un comportamento a dir poco incredibile per lui, che sembrava aver del tutto cancellato all'episodio.
-Io vado Hermione, sicura di non voler venire?- le chiese Ginevra, alzandosi.
L'altra scosse la testa – Preferisco andare in biblioteca.- le rispose, imitandola.
Harry e Ron le seguirono.
-Io devo passare per il dormitorio: devo cambiarmi, la divisa è inguardabile.- disse Hermione.
I ragazzi annuirono, accodandosi a lei, mentre Ginny si avviò verso la Stanza delle Necessità.
- Ginny, ricordatevi che alle otto tocca a noi! – le urlò dietro il fratello.
Quando arrivarono a Grifondoro, Hermione li spinse velocemente dentro, per impedire ai due di leggere l'enorme manifesto.
Salì di corsa nella sua camera, sciacquandosi velocemente e indossando un jeans chiaro e un maglioncino viola chiaro.
Si ravvivò i capelli, spruzzandosi un po' del profumo a vaniglia sul collo: le ricordava così tanto casa sua.
Scese in Sala Comune, dove vide i due intenti a disputare una partita a scacchi magici.
-Io vado, ci vediamo tra un paio d'ore. – li salutò.
- Vuoi che ti accompagni?- le chiese Harry, voltandosi verso di lei.
Hermione scosse il capo – Tranquillo, torno presto.- li rassicurò, dato che anche Ron aveva distolto l'attenzione dalla scacchiera e l'aveva rivolta a lei. Uscì dal ritratto, stringendosi nelle spalle: aveva scordato la giacca!
Imprecò mentalmente, senza tornare a prenderla: Harry e Ron avrebbero insistito per accompagnarla e avrebbero visto quei cosi enormi appesi ovunque: era già stata un'impresa distrarli lungo il tragitto fino alla Torre.
Attraversò svelta i corridoi e quando raggiunse la biblioteca, la trovò come al solito semi-deserta.
Si accomodò al suo solito tavolo, aprendo il tomo enorme che aveva preso dallo scaffale e lo aprì.


Malfoy rimase imbambolato un paio di secondi: aveva ignorato quegli enormi manifesti che erano appesi ovunque lungo i corridoi.
Ma giunto di fronte alla scala per i sotterranei, si era stufato.
Domenica 21 Dicembre, ore 21:00.
Sfilata di magici abiti per Beneficenza.
      Vi aspettiamo!
Rilesse per tre volte incredulo la scritta rosso fuoco.
Sotto, spiegava dove e quando acquistare e i biglietti, ovviamente il tutto era limitato ai ragazzi del settimo anno.
Non poteva crederci, come avevano convinto la Granger? Strappò l'enorme manifesto, entrando nella Sala Comune.
Afferrò un ragazzino del primo – Vai in Sala Grande e portami Zabini.- gli ordinò, sbattendo la porta della sua camera, mentre il bambino schizzava fuori. Si sedette sul letto, poi si rialzò, accendendosi una sigaretta: perché era così nervoso?
Poteva succederle qualcosa di fronte a tutti e soltanto lui avrebbe saputo cosa era. Si, si convinse doveva essere quello.
Aspirò la terza boccata di fumo, rendendosi conto che la sigaretta era finita da un pezzo.
La schiacciò ugualmente nel posacenere, mentre la porta della sua stanza si apriva e Blaise Entrava spinto da dietro dal ragazzino.
-Molto bravo ,ora vai.- sibilò Malfoy, mentre lui usciva tutto soddisfatto.
- Si può sapere che diamine è successo?! – esclamò Zabini, sistemandosi la giacca.
Malfoy afferrò il rotolo di carta dalla sua scrivania e glielo tirò.
- Cos'è? – domandò Blaise.
- Apri.-
Zabini eseguì, rimanendo a bocca aperta.
Draco lesse varie espressioni sul viso dell'amico: incredulità, rabbia, desiderio di strangolare qualcuno.
Alzò gli occhi, ormai ridotti a due fessure su Malfoy, che annuì.
-Daphne! Daphne! – le urla di Zabini inondarono il dormitorio, mentre si fiondava fuori alla ricerca di quest'ultima.


Hermione uscì dalla biblioteca strofinandosi gli occhi: come al solito aveva perso la cognizione del tempo e non si era resa conto che fosse già sera. Camminò rapida verso i corridoi, quando delle voci alterate la raggiunsero.
Si fermò, in ascolto – Tu non lo farai, fine del discorso.- diceva quello che doveva essere Blaise.
-Credici.- ribatté la voce di Ginevra.
- Ginny, piantala: fai qualsiasi altra cosa, va bene tutto.-
- Anche uno strip-tis?-
- Ginevra!- la voce rabbiosa di Blaise fu coperta dalla risata di lei.
- Sei così dolce quando fai il geloso...- le sentì dire Hermione, poi ci fu un momento di silenzio.
- Non credere di convincermi...-
- A no?-
La Caposcuola arrossì: stava origliando. Scosse la testa, riprendendo a camminare.
-Ma brava Granger: riprendi me perché origlio le conversazioni altrui quando poi tu sei la prima a farlo.- la voce fu accompagnata da un applauso, mentre un puntino rosso si accendeva nel buio dell'angolo.
- Malfoy?- la Caposcuola si avvicinò, entrando anche lei nella zona buia, mentre lui muoveva la mano mimando un inchino.
- Granger.-
Rimasero in silenzio, senza sapere che altro dire: nessun insulto, nessuna presa in giro, niente.
A nessuno dei due veniva in mente niente.
- Io...vado, ciao Malfoy.- disse la ragazza, deglutendo.
- Granger.- la mano del ragazzo si strinse intorno al suo polso ed Hermione si trovò sovrastata dalla figura imponente del ragazzo.
- Malfoy?- chiese lei, cercando di tenere calma la voce: aveva paura?
No, si rispose da sola.
-Farete un sfilata Domenica?- la voce di Malfoy era un sussurro.
- Si. – anche quella di lei calò. – A te cosa interessa?-
Lo sentì sorridere nel buio, forse ghignare. – Buonanotte, Mezzosangue.- una folata calda accanto al suo orecchio, poi si ritrovò il polso libero.
-Buonanotte, Malfoy.- rispose, certa che lui l'avesse sentita.

Il Nostro Sangue || Dramione Where stories live. Discover now