Camminavano verso l'aula di Trasfigurazione.
-Mi dispiace tanto.- sussurrò Ginny.
- Lo so, ma non cambia le cose. – ripose Hermione.-  Mi hai lasciata da sola con lui, nonostante sapessi quanto stavo male.- disse.
Ginny annuì – Sono stata un irresponsabile.- mormorò, asciugandosi veloce una piccola lacrima.
Era troppo: nascondere la sua "relazione" con Blaise, mentire a suo fratello, a d Harry, tradire la sua famiglia i suoi ideali, il suo orgoglio.
Avere Hermione accanto, che la ascoltava, la consigliava e la sosteneva, le era indispensabile. E aveva perso anche lei.
Il braccio che le cinse le spalle la fece sussultare. Sollevò gli occhi, incrociando quelli d'ambra della Caposcuola.
-Non combinarmi mai più una cosa del genere.- le sussurrò.
Ginevra sorrise, annuendo.
Entrarono in classe, spintonando Harry e Ron, che le guardarono spaesati: fino e due minuti prima a stento si sfioravano e ora camminavano felice e contente, fianco a fianco. I due si scambiarono uno sguardo solidale.
-Fidati Harry, quelle due, - le indicò – un giorno, ci uccideranno! – sospirò teatralmente, entrando nell'aula, seguito da Harry che rideva, scuotendo la testa.


Zabini se ne stava seduto accanto a Draco, silenzioso. La Stanza delle Necessità, nuovamente adibita ad aula, in questo caso di Trasfigurazione, ospitava i Grifondoro e i Serpeverde del settimo anno. Come due giorni prima le tre ragazze, Ginny, Hermione e Daphne, se ne stavano sedute insieme, chiacchierando serenamente.
Malfoy si guardava intorno con aria annoiata, fermando di tanto in tanto gli occhi sullo strano trio.
Blaise sorrise, ripensando alla notte precedente: lui e Ginevra avevano fatto l'amore, proprio in quella stessa stanza. Sospirò.
Lenticchia e San Potter, seduti alle spalle delle tre ragazze, le osservavano con aria protettiva, sorridendo di tanto in tanto ad una delle due Gryffindor che si voltava verso di loro.
Era davvero frustrante per chi li osservava dal di fuori: sembravano così complici, uniti, pronti a tutto l'uno per l'altro.
Si sfioravano con naturalezza, scambiandosi baci veloci e dolci carezze con la familiarità che si ha con i parenti più prossimi.
Forse li invidiava.
Forse era geloso.
Si agitò sulla sedia, quando Harry, sporgendosi dal banco, scompiglio i capelli della Weasley, che gli diede un leggero buffetto sulla mano.
Risero insieme, per qualcosa che non era riuscito a sentire.
Assottigliò gli occhi, puntandoli completamente su Potter: in fondo, lui e la sua Ginny erano stati insieme, un tempo, chi gli diceva che lui non provasse più niente per lei?
Eppure, raramente sbagliava, aveva avuto la sensazione che Potter avesse occhi solo per la Granger.
Mentre si abbandonava a quella considerazione, come a conferma della sua idea, Potter rimase un bel po' a fissare la ragazza, sorridendo come un ebete. Rincuorato, si rilassò, voltandosi verso l'amico.
- Draco, mi dispiace.- gli disse, rendendosi conto di averlo distolto da un pensiero profondo.
L'altro sbuffò – Si, si va bene, Blaise, lo hai già detto.- rispose.
-Ma è vero: credevo che Hermione se ne tornasse in camera, non vedendoci arrivare.- commentò.
Malfoy sussultò: la Granger infatti aveva provato ad andare via, ma lui gliel'aveva impedito.
Oh, oh.
Non poteva avercela con Zabini, era stata colpa sua.
-Scuse accettate, Blaise, ma ora basta: sei diventato noioso come Potter!- esclamò, ridendo della faccia indignata dell'amico.
- A proposito di Potter: mi chiedo cosa abbia detto, del fatto che la Granger non fosse rientrata stanotte.- mormorò, guardandolo.
Draco alzò le spalle – Che avrebbe dovuto dire, perché dovrebbe interessargli? – chiese.
-Da come la guarda, credo che gli interessi e pure parecchio. – rispose Zabini indicandolo col capo.
Draco seguì la linea immaginaria tracciata dalla testa dell'amico, posando gli occhi sul ragazzo: sorrideva, osservando la Granger che parlava.
Quando lei si voltò verso di lui, sentendosi osservata, arrossì e ricambiò il sorriso imbarazzata. Si era perso qualcosa?
Da quando la Mezzosangue arrossiva per San Potter? E, soprattutto, da quando a lui interessava?
Scosse la testa, gesto che non passò inosservato agli occhi blu di Zabini.
-A quanto pare non è l'unico...- bisbigliò, di fatti.
- Prego?- fece Draco, confuso.
- Shhh, c'è la McGranitt. –


Harry passò metà dell'ora ad osservare le spalle di Hermione, coperte dai riccioli castani.
La mano sinistra della ragazza, si muoveva freneticamente, prendendo appunti.
La gomitata nelle costole di Ron, gli fece mancare il fiato – Che c'è? – chiese.
- Malfoy ti sta fissando.- gli disse Ron, voltandosi verso le Serpi.
Harry fece lo stesso, lanciando uno sguardo di puro odio alla sua nemesi bionda, che ricambiò prontamente.
-Che vuole?- domandò Ron, poggiando la testa sulla mano.
-Non ne ho idea. – rispose Harry, tornando a fissare Hermione.
Poco dopo, Ron lo imitò, sospirando.


Ginny passò il bigliettino a Daphne, che lo passò ad Hermione, che lo ignorò fermamente.
La gomitata di Ginny fece lo stesso percorso, raggiungendo la Caposcuola, che sbuffò, aprendo il pezzetto pergamena.
Luna dice che sono arrivati i manifesti, noi dobbiamo cominciare a cucire gli abiti, ci pensi tu, come stabilito?
Lesse, incredula: la stavano distraendo dalla lezione per chiederle una cosa talmente ovvia? Si voltò verso di loro, annuendo.
Poco dopo un nuovo foglietto giaceva sul suo libro. Roteando gli occhi in modo che le due la vedessero, lo aprì.
Devi rispondere con un bigliettino!
Furiosa, strappò la parte finale della pergamena, scrisse qualcosa e lo consegnò a Daphne.
Siamo a due centimetri di distanza e devo usare un bigliettino?
Se mi rivolgete ancora la parola o, meglio, mi scrivete un altro bigliettino, vi crucio! Le due risero, silenziose.
Ti adoriamo!
P. s. quel maglione ti ingrassa.
- Signorina Granger, Signorina Wesley, Signorina Greengrass, che vi prende? – esclamò la professoressa, allibita:
Hermione si era alzata, rincorrendo le due, che nel frattempo correvano intorno ai vari tavoli, ridendo come tre pazze.
Cosa le era preso? Tutto. Quella leggerezza che non era mai stata parte di lei e adesso le sembrava un qualcosa di irrinunciabile.

Draco e Blaise le osservarono a bocca aperta: le avevano viste scambiarsi un paio di bigliettini, poi quello. La Granger rincorreva le altre due, che saettavano da un lato all'altro della Stanza. Tutte e tre ridevano come pazze.
Lanciò un occhiata a Potter e Wesley, che guardavano preoccupati la Granger.
Le urla delle tre li fecero voltare tutti di scatto: erano cadute una sopra l'altra.
Stese per terra, in un groviglio di gambe e braccia, ridevano con le lacrime agli occhi.

Il Nostro Sangue || Dramione Where stories live. Discover now