Missione: dormitorio femminile

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Daphne ridacchiò divertita: si trovava bene con quelle ragazze, soprattutto con Hermione. Era sempre stata gentile con lei, nonostante tutto.
Era davvero una bella ragazza, anche se si curava poco, notò. Ginevra, invece, era tutto un altro discorso: appariscente, spigliata, sempre in ordine perfetto. I capelli rossi e gli occhi scuri risplendevano di una femminile consapevolezza. Nonostante fosse minuta, aveva un figura snella e slanciata. Luna era un caso a parte: tipico visino d'angelo, perennemente tra le nuvole. E poi c'era lei: a detta di tutti, la più bella di Hogwarts. Effettivamente, se qualcuno fosse entrato in quel momento, avrebbe scambiato la camera della caposcuola dei Gryffindor e di Ginny per un salone di bellezza babbano.  Quattro splendide fanciulle in fiore si mettevano lo smalto, si arricciavano i capelli e parlavano del ballo. O meglio: tre ragazze facevano ciò, mentre una quarta, legata con un  Incarceramus della sua migliore amica,subiva quelle che, a suo parere, erano torture degne di Voldemort.

Blaise si accese una sigaretta di Draco, uscendo nel giardino. Faceva ancora più freddo la notte e le nuvole impedivano la vista delle stelle.
-Dovrai smettere, se vuoi stare con la  Wesley – disse una voce nell'ombra.
- Ti ringrazio del consiglio Pansy, ci penserò.- rispose, mentre la sagoma della ragazza appariva dal buio. - Possibile che ve siate accorti tutti?- esclamò, indignato,
- Zabini, sono settimane che non ti vedo con una ragazza!- gli spiegò la Parkinson, togliendogli la sigaretta di bocca e aspirando.
- Perché nessuna è all'altezza.- protestò il ragazzo.
La moretta sorrise, avvicinandosi sensuale a lui e iniziò a strusciarglisi addosso. - Nemmeno io, Blaise?- gli chiese, accarezzandogli il ventre.
Lui chiuse gli occhi, concentrandosi sulle abili mani della ragazza. Niente, non sentiva assolutamente niente. Le fermò le mani, sorridendole.
La ragazza ricambiò, soddisfatta – Io parto, Blaise, torno a Gennaio. Vado a trovare i miei nonni, passerò il Natale con loro.- lo salutò, incamminandosi verso Gazza, che l'aspettava con una lanterna per condurla alla carrozza.
Zabini la salutò con la mano – Pansy.- la chiamò, poi, prima che sparisse.
-Si?-
-Grazie.-


Harry Potter sbatté la porta della camera che condivideva con Neville e Ron. -Maledizione!- esclamò, buttandosi sul letto.
Doveva piantarla, uscire con qualcuna, ma togliersi Hermione dalla testa. Era un capriccio, uno stupido capriccio, tentò di convincersi.
Ron aprì la porta – Si può sapere che ti è preso?- gli chiese, sedendosi sul suo letto.
-Niente.-
-Piantala Harry! E' per Hermione?- gli chiese furioso il ragazzo, torturandosi le mani. Non voleva sentire la risposta, poiché la conosceva già e la temeva. -Sei innamorato di lei?- domandò ad Harry, senza guardarlo.
-No ,non lo so, forse. –borbottò il bruno, sospirando. – Mi dispiace, Ron, credevo ti fosse passata.- disse .
Il suo migliore amico annuì, rilassandosi – Anche io sono innamorato di lei.- spiegò, semplicemente. -Non ho intenzione di lasciartela senza combattere.- gli confessò.
Harry rise – Ron, Hermione ci vede come i suoi migliori amici: che ti fa credere che uno dei due l'avrà?- gli domandò, mettendosi a sedere.
L'altro si grattò la testa, pensieroso. Rimasero in silenzio per alcuni minuti, finché Paciock non fece il suo rumoroso ingresso.
-Ragazzi! Le ragazze fanno un pigiama-party! Muovetevi! – li chiamò, correndo fuori.
-Tse, figurati se rischio la pelle per vedere Hermione e le sue amiche mettersi lo smalto, fare la lotta con i cuscini e parlare di stupidaggini! esclamò Ron. Harry annuì, confermando. Si guardarono per qualche secondo.
- Ho sentito Dean dire che hanno fatto apparire una vasca in camera e faranno il bagno insieme!- disse una voce al di là della porta, rivolta a qualcun altro.
- Muoviti! – dissero all'unisono i due amici, precipitandosi fuori.


Draco si stese nel suo letto, dopo aver accuratamente sigillato la porta. Il profumo del bagnoschiuma magico si diffuse nella stanza.
Doveva dormire, niente pensieri, niente preoccupazioni. Chiuse gli occhi, tentando di addormentarsi. Due occhi scuri, dalle sopracciglia alte e sottili come un punto di fuga sul viso pallido, invasero i suoi pensieri.
-Maledetta Mezzosangue!- borbottò, girandosi di lato.
Da quando erano  tornati  a scuola, si era tenuto alla larga da lei, tentando di ignorare quello che sapeva.
Poi i segni erano diventati evidenti, aveva dovuto arrendersi: qualcosa gli rimordeva dentro e aveva dovuto agire. Adesso aspettava solo il momento giusto. Nel dormiveglia, ricordò un intenso profumo di vaniglia: dove l'aveva già sentito? Si addormentò con quella domanda.

Hermione, finalmente liberata dalle corde, si fissava sconvolta allo specchio: i suoi ricci erano spariti. O cielo! Si tastò la testa alla ricerca di un qualche trucco, ma non ce n'erano: i suoi ricci erano scomparsi. Si voltò sconsolata verso Daphne – Non mi torneranno mai più?- le chiese, disperata. La ragazza la  rassicurò – E' solo una piastra Hermione, al prossimo shampoo saranno come nuovi. -le sorrise, incoraggiante.
Un rumore sulle scale attirò la loro attenzione. Le ragazze aprirono la porta, affacciandosi sulle scale: nessuno.
-Eppure, mi è parso di sentire qualcosa..- mormorò Hermione.
Ginny la spintonò –Dai Hermione, il dormitorio è protetto dal Glisseo – le ricordò
La Caposcuola annuì poco convinta, rientrando in camera. Si sedettero tutte e quattro sull'enorme letto di Hermione. -Allora, Daphne, hai già scelto l'abito per il ballo?- le chiese Ginny.
Lei annuì – E' bianco, leggermente intrecciato sul davanti.- glielo descrisse. - E tu Luna?- chiese poi alla Corvonero.
La ragazza sorrise – Mio padre me ne ha spedito uno come regalo anticipato di natale: è rosa, ad una sola manica e qualche piccolo fiore sul seno. – rispose gesticolando.
- Ginny?- passò il testimone Luna.
-Il mio e quello di Hermione dovranno essere una sorpresa!- esclamò la ragazza.
-Sai Daphne, inizialmente non ti trovavo molto simpatica, quindi ieri ho costretto Hermione a venire con me ad Hogsmeade per comprare due abiti nuovo, per farti concorrenza- le raccontò la rossa.
La Serpeverde rise – Spero di averti fatta cambiare idea- le disse. Ginny annuì. Un tonfo giunse dalle scale.
Le quattro scattarono in piedi aprendo la porta: un gruppo di ragazzi del settimo erano scivolati lungo la scala incantata, finendo a gambe all'aria. Le ragazze risero in coro.
-Vi sta bene! – urlò Hermione, mentre le altre rientravano. Chiuse la porta sigillandola. Si sedette sul letto, guardandosi intorno: qualcosa non andava. Ginny e Daphne capirono al volo, e, facendo finta di niente, continuarono a conversare.
esclamò s'improvviso Hermione, puntando la bacchetta verso la scrivania.
Il mantello dell'invisibilità di Harry volò via. I due ragazzi, a cavallo della Nimbus 2000 del impallidirono.
Ginny scoppiò a ridere, mentre Hermione si alzava con aria minacciosa e un sorriso malefico.

Il Nostro Sangue || Dramione Kde žijí příběhy. Začni objevovat