8c) I DONI DI ALFONS

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La sorpresa fu troppa, per riuscire ad avere reazioni. Quando lo sentì arrivare anche Neko uscì sulla veranda. Non parve sorpreso nello scorgere Alfons. Anzi, fu lui a rompere il silenzio per tutti.

"Buona giornata, che gli Dei dei Sei elementi ti siano favorevoli, Alfons" gli disse accennando un saluto "Vedo con piacere che sei in buona salute. Possiamo fare qualche cosa per te?".

Alfons, che non aveva staccato lo sguardo da Aldaberon, si drizzò in tutta la sua persona, facendo risaltare ancor di più le scapole.

"Buona giornata anche a te, Neko " gli rispose "Che gli Dei dei Sei elementi ti siano favorevoli. Sono venuto a riprendermi il figlio che ti ho affidato tre inverni fa. Ho un dono per lui, se vorrà accettarlo".

Aldaberon non riusciva a crederci. Guardò il padre e poi il maestro.

Lentamente Alfons si tolse da sotto il braccio l'involto. Il contenuto tintinnò metallico mentre lo armeggiò e lo posò in terra. Poi, un angolo alla volta, aprì e distese la stoffa.

"Queste sono per te" disse a Aldaberon che rimase a bocca aperta quando vide quello che comparve sulla tela. Armi, meravigliose, lucenti e nuove. Erano bellissime, armi degne di un capo. Alfons le prese una alla volta e gliele porse.

Per prima una magnifica spada lunga, dalla lama larga e brunita, finemente cesellata, scintillava al sole. Prendendola dalle mani del padre, la sentì pesante e potente. Sulla lama vi erano incisi dei simboli che non conosceva. L'elsa, rivestita da pelle di pesce era ruvida al tatto, però morbida e aderente per impedire all'arma di scivolare nelle mani umide. Sul pomolo terminale vi era incisa l' impronta commerciale che Alfons sempre poneva sui suoi manufatti. La riconobbe subito, era il suo marchio: un albero con le fronde agitate dal vento che scendevano fino a toccare le radici, circondato da un serpente che si mordeva la coda. In basso le sue iniziali e quelle del padre: A e G, Alfons e Gundar.

Le conosceva a memoria e le avrebbe riconosciute ovunque. Fin da bambino gliele aveva viste fare con uno speciale punzone che si era costruito da solo.

Alzandosi in piedi per provarne il bilanciamento, il ragazzo fece cadere in terra la vecchia spada che stava inutilmente lucidando. Si era del tutto dimenticato di averla in grembo e il suono metallico che fece sbattendo contro l'assito della veranda lo sorprese. Provvide Neko a raccoglierla per lasciare al ragazzo lo spazio necessario per provare quella magnifica arma. Anche lui rimase sorpreso nel vedere quella meraviglia.

Tre inverni prima, quando suggerì a un padre disperato di prepararla per il figlio, mai si sarebbe aspettato di vedere uno splendore del genere spuntare dalla tela che la proteggeva.

"È magnifica, Alfons" sussurrò, mentre vedeva il ragazzo muoversi agile, fingendo parate e stoccate come lui gli aveva insegnato "È perfetta. Hai creato un capolavoro. Non credo che una spada del genere sia mai esistita prima. È una spada degna della tua arte sopraffina".

Alfons sorrise imbarazzato e andò a prendere il secondo pezzo che c'era sulla tela. Era il fodero della spada, di cuoio conciato, accuratamente inciso di motivi Vareghi per tutta la sua lunghezza, davanti e dietro. Una ghiera di metallo finemente lavorato nella parte terminale permetteva un ingresso più facile. Nella ghiera vi era anche un gancio per poterla appendere attraverso alla schiena, pronta a essere usata in qualunque momento. Era un lavoro di una cura e di una pazienza infinita. L'interno della guaina era rivestito di morbido vello d'agnello, rasato a qualche millimetro, in modo da tenere asciutta e lucida la lama della spada ogni volta che ne veniva estratta.

Quando il ragazzo ebbe finito di provare la lama, la prese dalle mani del padre e la provò. La spada scivolò al suo interno con un movimento lento e fluido, senza intoppi, arrivando in fondo producendo un piccolo scatto tra ghiera e spada, in modo da non potersi sfilare accidentalmente. L'insieme era bellissimo e Aldaberon si soffermò ad ammirarlo, ma le sorprese non erano ancora terminate.

LA MASCHERA E LO SPECCHIO-Prima ParteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora